Descrizione generale
Il Gran Sasso con i suoi 50 km. di lunghezza, 15 Km. di larghezza ed i 2912 Mt. della vetta occidentale del Corno Grande, è il più vasto ed alto gruppo montuoso della catena appenninica. Il Vallone delle Cornacchie, poco sopra il rifugio Franchetti, conserva i resti del Calderone, ossia il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Tra i vari monti che fanno parte del gruppo quelli di maggiore interesse alpinistico sono il Corno Grande, il Corno Piccolo ed il Pizzo d'Intermesoli.
Le Fiamme di pietra sono il settore del Corno Piccolo che richiede maggiore avvicinamento sono comunque molto frequentate per l'ottima
qualità della roccia, la brevità degli itinerari, la buona esposizione e la facilità di integrare le protezioni. Questo itinerario è stato aperto da Giusto Gervasutti "il fortissimo" ed Aldo Bonacossa il 2 ottobre del 1934. Arrampicata molto elegante con alcuni passaggi atletici. Sulla seconda lunghezza è possibile effettuare una breve variante che raddrizza la salita. Chiodatura sufficiente nei punti più impegnativi, sul facile quasi assente. Tutte le soste sono state riattrezzate con spit e catena con anello di calata.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere in macchina il grande piazzale di Prati di Tivo,
situato alcuni chilometri dopo il comune di Pietracamela, e
parcheggiare.
Per salire a "La Madonnina" -un piccolo pianoro posto alle pendici
rocciose del Corno Piccolo dove veglia una statua della Madonna e
dov'è presente anche la stazione a monte della funivia a 2015 Mt.- ci sono
due possibilità. O con la funivia (9 € A/R) oppure a piedi
seguendo la cresta dell'Arapietra. In quest'ultimo caso conviene,
dalla grossa rotonda nel piazzale dei Prati di Tivo, prendere la
strada sulla sinistra che dopo poco diviene sterrata ma ben
percorribile. Seguirla sino al suo termine e parcheggiare. Si
guadagnano così circa un centinaio di metri di quota. Incamminarsi
ora verso destra sino un dosso erboso con un grande crocefisso dal
quale si ha un'ottima vista sul Gran Sasso, in particolar modo sul
Paretone. Da qui è anche ben visibile "L'albergo diruto"
situato sulla cresta dell'Arapietra. Puntare a destra alla base
della cresta che, passando per "L'albergo diruto", porta a "La
Madonnina". Poco oltre il sentiero si biforca: verso destra si imbocca il Sentiero Ventricini mentre
proseguendo diritto in breve si raggiunge il Passo delle Scalette
che immette nel Vallone delle Cornacchie. Si risale il vallone
sino al rifugio Franchetti ottimo punto d'appoggio per la salita dal quale si ha una bella vista sulla lunga bastionata della parete est. Si prosegue sino alla Sella dei Due Corni e appena la si svalica si è davanti alla parete sud delle Fiamme di pietra con ben visibile il Campanile Livia e e la Punta dei Due. Scendere pochi metri nel Vallone dei Ginepri portandosi sotto la verticale dell'evidente spigolo giallo che scende dalla Punta dei Due.
1° tiro:
salire tra i grossi blocchi spostandosi un po' a sinistra verso un pilastrino che si aggira a sinistra. Si sale nel diedrino che resta nascosto dietro puntando al grosso camino a destra dello spigolo. Prima di raggiungerlo si obliqua verso sinistra arrivando ad un terrazzino dove si sosta (2 spit+catena+anello di calata). La prima parte del tiro è un po' contorta e le corde potrebbero fare fatica a scorrere. Quando si aggira il pilastrino a sinistra si vede una sosta (2 spit+cordino) della via Popolo Negato che potrebbe essere utilizzata per spezzare il tiro.
45 Mt., IV-, 1 chiodo.
2° tiro:
la via originale aggira lo spigolo a sinistra e poi sale verticale riportandosi sul filo dello stesso. Noi abbiamo seguito la variante
Del Vecchio/Zaccaria salendo per la fessura che si trova proprio sopra la sosta. Quando questa piega leggermente a destra la si abbandona traversando 1 metro a sinistra e raggiungendo così lo spigolo ricongiungendosi con l'itinerario originale. Si segue ora lo spigolo con passi strapiombanti, poi ci si alza su una placchetta, ed infine si obliqua a destra raggiungendo la sosta (2 spit+catena+anello di calata). 25 Mt., V, 6 chiodi, 1 sosta intermedia (3 chiodi+cordini).
3° tiro:
rimontare sullo spuntone a sinistra della sosta e traversare 2/3 metri a sinistra. Superare la placchetta e poi obliquare leggermente a destra fin sotto uno strapiombino che si supera verso sinistra. Poi dritti, o più facilmente aggirando lo spigoletto verso destra, si raggiunge la sosta successiva (2 spit+catena+anello di calata). 30 Mt., V, VI-, V, 1 chiodi, 1 sosta intermedia (3 chiodi+cordini).
4° tiro:
superare il muretto stando appena a destra della sosta e poi seguire la crestina sino in vetta. La sosta per la calata (2 spit+catena +moschettone) si trova sul lato destro della cresta pochi metri prima du raggiungere la cima. 20 Mt., V-, II, 1 clessidra con cordone.
Discesa
1- Fermandosi alla S3 è possibile scendere in corda doppia seguendo la via.
2- Raggiungendo la S4 si effettua una calata di 35 Mt. sino alla sottostante cengia dove passa la via Chiaraviglio/Berthelet. Seguire brevemente la cengia verso sinistra (viso a monte) sino al bordo del camino dal quale si effettua una doppia di 55 Mt. che riporta a terra praticamente nel punto dell'attacco. |