Descrizione generale
Il Gran Sasso con i suoi 50 km. di lunghezza, 15 Km. di larghezza ed i 2912 Mt. della vetta occidentale del Corno Grande, è il più vasto ed alto gruppo montuoso della catena appenninica. Il Vallone delle Cornacchie, poco sopra il rifugio Franchetti, conserva i resti del Calderone, ossia il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Tra i vari monti che fanno parte del gruppo quelli di maggiore interesse alpinistico sono il Corno Grande, il Corno Piccolo ed il Pizzo d'Intermesoli.
Il Corno Piccolo si presenta, verso est, con una lunga fascia rocciosa alta mediamente 200 metri e molto articolata con camini, diedri, fessure, strapiombi e placche inclinate o più verticali. Quando si giunge in prossimità del rifugio Franchetti però lo sguardo dell'arrampicatore viene catturato da un grosso pilastro di roccia compatta. E' il monolito: circa 120 metri di placche verticali e strapiombanti. La via Di Federico/De Luca è la linea più semplice che percorre questa parete e probabilmente anche la prima a superarne completamente in arrampicata libera la fascia strapiombante. Aperta nel 1980 da Giampiero Di Federico ed Enrico De Luca è una linea molto bella e logica che offre un'arrampicata varia su ottima roccia. Chiodatura sufficiente è sicura ma in alcuni punti può essere integrata. Tutte le soste sono attrezzate.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere in macchina il grande piazzale di Prati di Tivo,
situato alcuni chilometri dopo il comune di Pietracamela, e
parcheggiare.
Per salire a "La Madonnina" -un piccolo pianoro posto alle pendici
rocciose del Corno Piccolo dove veglia una statua della Madonna e
dov'è presente anche la stazione a monte della funivia a 2015 Mt.- ci sono
due possibilità. O con la funivia (9 € A/R) oppure a piedi
seguendo la cresta dell'Arapietra. In quest'ultimo caso conviene,
dalla grossa rotonda nel piazzale dei Prati di Tivo, prendere la
strada sulla sinistra che dopo poco diviene sterrata ma ben
percorribile. Seguirla sino al suo termine e parcheggiare. Si
guadagnano così circa un centinaio di metri di quota. Incamminarsi
ora verso destra sino un dosso erboso con un grande crocefisso dal
quale si ha un'ottima vista sul Gran Sasso, in particolar modo sul
Paretone. Da qui è anche ben visibile "L'albergo diruto"
situato sulla cresta dell'Arapietra. Puntare a destra alla base
della cresta che, passando per "L'albergo diruto", porta a "La
Madonnina". Poco oltre il sentiero si biforca: verso destra si imbocca il Sentiero Ventricini mentre
proseguendo diritto in breve si raggiunge il Passo delle Scalette
che immette nel Vallone delle Cornacchie. Si risale il vallone
sino al rifugio Franchetti ottimo punto d'appoggio per la salita.
Dal rifugio, guardando la parete est del Corno Piccolo, è facilmente
identificabile la struttura chiamata Monolito che
rappresenta la vetta vera e propria del Corno Piccolo. La grossa placconata del Monolito è appoggiata su una cengia erbosa. La via attacca sul bordo sinistro della cengia, sulla verticale di una larga fessura. Si può giungere in questo punto percorrendo una delle vie presenti sulla parte bassa della parete oppure, più semplicemente, risalendo un canalino e poi per roccette. Noi abbiamo scelto quest'ultima opzione.
Dal rifugio Franchetti scendere brevemente
tramite il sentiero percorso pocanzi ed abbandonarlo per portarsi nella conca con grossi massi. Attraversare il vallone puntando al canale detritico posto a sinistra del Monolito. Giunti alla base del canale si risale subito sulle rocce di destra e poi più facilmente si raggiunge la base di un breve caminetto che si risale (III, 1 masso incastrato con cordone, 1 spit). Poi si traversa verso destra su una cengia, si obliqua a sinistra su roccette sino un'altra cengia erbosa che sale obliqua verso destra in direzione di una spaccatura. Si supera un breve muretto (IV-) raggiungendo così la cengia alla base del Monolito. Portarsi al cospetto della parete e salire verso sinistra sin sotto la fessura dove attacca la via.
1° tiro:
salire la larga fessura sino dei massi incastrati dove, alcuni metri in dulfer, obbligano ad una certa decisione. Poi per caminetto obliquo verso sinistra uscendo sul pulpito a sinistra dove si sosta (2 spit+catena+maglia rapida).
20 Mt., V, 1 tricam incastrato, 2 massi incastrati con cordino.
2° tiro:
traversare verso destra su bellissima placca a buchi sin sotto la verticale dello spigolo del grosso strapiombo. Ora salire in verticale sino a raggiungerlo e proseguire brevemente per il diedrino fessurato che si forma alla sua destra raggiungendo la sosta (2 spit+cordino).
35 Mt., IV+, V-, 2 chiodi, 1 clessidra con cavo d'acciaio, 1 tricam incastrato.
3° tiro:
non salire dritti ma obliquare a sinistra sfruttando un'esile cornice sino allo spigolo. Aggirarlo e traversare a sinistra in placca per circa 5 metri sin sotto una fessura formata da un masso sporgente. Dopo averla superata alzarsi ancora un poco e poi piegare a destra raggiungendo una stretta cengetta dove si sosta (1 spit). 30 Mt., V, V+, V, 3 chiodi con cordone, 1 clessidra con cavo d'acciaio.
4° tiro:
alzarsi sulla sovrastante placca a buchi (passo iniziale strapiombante) e piegare subito a destra raggiungendo la fessura che sale obliqua verso sinistra. Seguirla sino al suo termine segnato da un bombè. Superarlo e proseguire dritti più facilmente per placca e poi fessura sino alla sosta (2 spit+cordone). 40 Mt., V, V+, 4 chiodi.
5° tiro - "Via del Monolito":
la via Di Federico/De Luca termina ed ora si prosegue per la via del Monolito. Seguire il canalino a sinistra della sosta. Al suo termine obliquare leggermente a destra per una placchetta, superare un breve muretto, e obliquare ancora a destra sino alla sosta (2 clessidre +cordone+maglia rapida). 30 Mt., III, IV, 2 chiodi.
6° tiro:
seguire il canale a destra della sosta fino alle rocce sommitali. Raggiungere la croce di vetta ed attrezzare la sosta su uno dei grossi massi presenti. 35 Mt., IV, III, 1 chiodo.
Discesa
E' possibile scendere sino al Vallone dei Ginepri tramite la ferrata Danesi oppure seguendo la via Normale.
Dalla vetta sono già ben visibili i bolli rossi con interno giallo segnavia della ferrata Danesi (per la Normale bisogna abbassarsi di più). Dopo alcuni tratti attrezzati con fune metallica e piccoli passi d'arrampicata si passa in un buco e poi si scende con l'aiuto di due scale. Infine una comoda traccia porta alla base delle pareti nel Vallone dei Ginepri. A questo punto:
1-
si risale verso sinistra sino alla Sella dei Due Corni (2547 Mt.) dalla quale si ridiscende in breve al rifugio Franchetti;
2- si scende verso destra percorrendo il Sentiero Ventricini. Si aggira tutto il Corno Piccolo sino "La Madonnina". |