Descrizione generale
Il Gran Sasso con i suoi 50 km. di lunghezza, 15 Km. di larghezza ed i 2912 Mt. della vetta occidentale del Corno Grande, è il più vasto ed alto gruppo montuoso della catena appenninica. Il Vallone delle Cornacchie, poco sopra il rifugio Franchetti, conserva i resti del Calderone, ossia il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Tra i vari monti che fanno parte del gruppo quelli di maggiore interesse alpinistico sono il Corno Grande, il Corno Piccolo ed il Pizzo d'Intermesoli.
Il Corno Piccolo si presenta, verso est, con una lunga fascia rocciosa alta mediamente 200 metri e molto articolata con camini, diedri, fessure, strapiombi e placche inclinate o più verticali. Quando si giunge in prossimità del rifugio Franchetti però lo sguardo dell'arrampicatore viene catturato da un grosso pilastro di roccia compatta. E' il monolito: circa 120 metri di placche verticali e strapiombanti. Alla sua sinistra possiamo notare la presenza di altri torrioni anche se decisamente meno evidenti e con roccia meno compatta. La nostra combinazione di vie è ovviamente nata da un errore. Partiti per ripetere la Bachetti/Pagnini ci siamo accorti subito di essere fuori via. Abbiamo deciso di proseguire senza relazione cercando i tratti più logici della parete. Arrampicata prevalentemente in fessura. Chiodatura molto scarsa ma integrabile con friends; abbiamo trovato quasi tutte le soste ben attrezzate.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere in macchina il grande piazzale di Prati di Tivo,
situato alcuni chilometri dopo il comune di Pietracamela, e
parcheggiare.
Per salire a "La Madonnina" -un piccolo pianoro posto alle pendici
rocciose del Corno Piccolo dove veglia una statua della Madonna e
dov'è presente anche la stazione a monte della funivia a 2015 Mt.- ci sono
due possibilità. O con la funivia (9 € A/R) oppure a piedi
seguendo la cresta dell'Arapietra. In quest'ultimo caso conviene,
dalla grossa rotonda nel piazzale dei Prati di Tivo, prendere la
strada sulla sinistra che dopo poco diviene sterrata ma ben
percorribile. Seguirla sino al suo termine e parcheggiare. Si
guadagnano così circa un centinaio di metri di quota. Incamminarsi
ora verso destra sino un dosso erboso con un grande crocefisso dal
quale si ha un'ottima vista sul Gran Sasso, in particolar modo sul
Paretone. Da qui è anche ben visibile "L'albergo diruto"
situato sulla cresta dell'Arapietra. Puntare a destra alla base
della cresta che, passando per "L'albergo diruto", porta a "La
Madonnina". Poco oltre il sentiero si biforca: verso destra si imbocca il Sentiero Ventricini mentre
proseguendo diritto in breve si raggiunge il Passo delle Scalette
che immette nel Vallone delle Cornacchie. Si risale il vallone
sino al rifugio Franchetti ottimo punto d'appoggio per la salita.
Dal rifugio, guardando la parete est del Corno Piccolo, è facilmente
identificabile la struttura chiamata Monolito che
rappresenta la vetta vera e propria del Corno Piccolo. Alla sua sinistra si trova prima la torre Cichetti e poi il torrione Aquila. Dal rifugio Franchetti scendere brevemente
tramite il sentiero percorso pocanzi ed abbandonarlo per portarsi nella conca con grossi massi. Attraversare il vallone e risalire sino alla base della placca appoggiata incisa da alcune fessure che salgono oblique verso destra. La via Bachetti/Pagnini segue quella posizionata più a destra.
1° tiro:
seguire la fessura obliqua verso destra e poi dritti per breve diedrino. Traversare in placca verso sinistra raggiungendo la sosta (3 chiodi +cordone). 30 Mt., V, 3 chiodi.
2° tiro:
inizialmente dritti per poi spostarsi leggermente a sinistra e salire il diedrino franato. Prima che il diedro diventi più verticale uscire sulla destra e sostare (2 chiodi). 30 Mt., IV, IV-, 1 chiodo, 1 sosta intermedia (2 chiodi+1 spit+maglia rapida).
3° tiro:
obliquare a destra e poi dritti raggiungendo la terrazza detritica. Risalirla spostandosi leggermente a destra sino la sosta (2 chiodi +cordone+maglia rapida). 35 Mt., IV.
4° tiro:
salire drittti seguendo la fessura poi obliquare a sinistra per placchette sino alla base di un'evidente fessura/diedro. Seguirla sin sotto uno strapiombino ed uscire a sinistra su un terrazzino dove si sosta (1 chiodo). 50 Mt., IV+, V-.
5° tiro:
dritti seguendo le fessurine sino al termine delle difficoltà. Portarsi verso il filo di cresta e sostare (da attrezzare su spuntone).
30 Mt., IV, II.
Discesa
1- Dall'uscita della via seguire la cresta verso sinistra. E' segnata con alcuni triangoli verdi che però sono poco visibili perchè posizionati per essere visti nel senso di salita (via Chiaraviglio/Berthelet). Giunti ad un itaglio si scende pochi metri (II, molto esposto) e poi si traversa verso sinistra (viso a monte) su una cengia che via via si allarga. Al termine della cengia c'è un camino. Da qui effettuare una calata di 55 Mt. fino a terra (si è nel Vallone dei Ginepri) e poi risalire brevemente verso destra (viso a monte) sino alla Sella dei Due Corni (2547 Mt.) dalla quale si ridiscende in breve al rifugio Franchetti.
2- E' possibile scendere sino al Vallone dei Ginepri tramite il canale finale della ferrata Danesi. All'uscita della via non seguire la cresta verso sinistra ma abbassarsi sul versante opposto e prendere il canalino che obliqua inizialmente verso sinistra e poi scende dritto verso un canale più grosso. Seguire ora questo canale (bolli rossi con interno giallo) in discesa verso sinistra (verso destra si raggiunge la ferrata Danesi) sino al Vallone dei Ginepri. Risalire verso destra (viso a monte) sino alla Sella dei Due Corni dalla quale si ridiscende in breve al rifugio Franchetti. |