Gola di Santa Giustina - Diretta RAS (Ravazzoni Artificialisti Staffettari)

 
Zona montuosa Prealpi trentine Località di partenza Fraz. Dermulo -Taio (TN)
Quota partenza 669 Mt. circa Quota di arrivo 669 Mt. circa
Dislivello totale -135 Mt. per l'attacco
+120 Mt. la via (120 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 529
Ore di salita 10' per l'attacco
4 h. la via
Ore di discesa 10'
Esposizione Nord-ovest Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 26/07/2014 Difficoltà A2
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Diego Filippi, Sabrina Lucchi.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Meteo pessimo lungo tutta la giornata; durante l'avvicinamento siamo stati accompagnati da una forte pioggia. Nessun problema meteo in via, dove la parete strapiombante ripara. I sentieri di avvicinamento e rientro sono in ottimo stato e ben evidenti. La roccia è ottima.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia e per la progressione in artificiale (staffe, fifì, ecc...).

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Atletico itinerario di arrampicata artificiale aperto in solitaria nel 2010 da Davide Pinamonti. La via sale a 'goccia d'acqua' la parete strapiombante che sovrasta le rovine dell'eremo di Santa Giustina. L'avvicinamento è comodo e in discesa; la gola regala un po' di frescura anche in estate. La via è interamente protetta con fix da 8mm e golfari e le soste sono ottime. Dopo la prima lunghezza è da escludersi una comoda ritirata in corda doppia. La chiodatura è distante e spesse volte occorre raggiungere l'ultimo gradino della staffa per poter rinviare.
Attacco, descrizione della via

Da Mezzolombardo imboccare la Val di Non e raggiungere l'abitato di Dermulo. Oltrepassarlo e poco prima di raggiungere il ponte sulla grande diga parcheggiare sulla sinistra in corrispondenza di uno slargo (presente un chiosco).
Imboccare la strada sterrata che dal parcheggio si addentra in un meleto; passare sotto il ponte della ferrovia (bolli rossi), e poco dopo, girare a sinistra. Imboccare un sentierino CAI che verso destra perde quota. Poco dopo si raggiunge un bivio; qui prendere a sinistra (sentiero n. 529) e raggiungere la base della gola dove si trovano i resti dell'antico eremo.
A destra dei ruderi si trova l'attacco della via (presente una clessidra con cordino e un rettangolo giallo con una scritta molto sbiadita).

1° tiro:
salire la parete strapiombante con passi atletici sino a raggiungere la sosta (2 spit+cordone). 30 Mt., A2.

2° tiro:
continuare lungo la parete superando a circa metà lunghezza uno strapiombo più marcato. La sosta (2 spit+cordone) è scomoda.
40 Mt., A2.

3° tiro:
proseguire in verticale sino a raggiungere una vaga nicchia dove si trova la sosta (3 spit+cordone; libro di via - al nostro passaggio distrutto dall'acqua). 30 Mt., A2.

4° tiro:
superare il breve tetto e la successiva placca. Ignorare la sosta (2 spit) salendo la rampa boscosa alla sua destra al termine della quale si sosta comodamente (pianta da attrezzare). 40 Mt., A2, I.
Discesa
Uscire dal bosco e percorrere verso sinistra la strada sterrata. Piegare poi a destra e raggiungere la strada statale che si segue sino al parcheggio.

   
I resti dell'antico eremo
Diego sulla prima lunghezza
   
La parete diviene subito strapiombante
Sabrina per la prima volta sulle staffe
   
Seconda lunghezza
Will sul terzo tiro
   
Diego e Sabrina alla terza sosta
   
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