Per tutta la giornata il tempo è stato ottimo. I sentieri che si seguono per raggiungere l'attacco, posto in corrispondenza della forcella Salières, sono evidenti e ben segnalati. La via di salita si svolge lungo un percorso non sempre evidente anche se numerosi sono gli ometti presenti. I tratti di arrampicata si svolgono su roccia ottima.
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Descrizione generale
La Furchetta (o Gran Furchetta) è la cima più alta del gruppo delle Odle ma di certo la non più frequentata per via della qualità della roccia friabile e per gli impegnativi itinerari d'arrampicata che sono stati tracciati sulla sua parete Nord. La vetta è spaccata in due da uno stretto e profondo intaglio che ne giustifica il nome. I due denti portano il nome di Grande e Piccola Furchetta.
La prima ascensione venne effettuata molto probabilmente dal cacciatore Christian Perathoner seguito poi, intorno al 1870, da Gian Battista Vinatzer (omonimo del famoso alpinista attivo nel '900). La prima salita solitaria è di Johann Santner il 3 settembre del 1880. Il 1 agosto del 1881 raggiunsero la cima Ludwing Grunwald e Robert Von Lendenfed accompagnati dalle guide Michele Bettega e Santo Siorpaes. I quattro trovarono sulla cima un ometto ma nessun biglietto e credettero quindi di poter spacciare la loro ascensione come prima.
Dalla guida "Odle-Pùez" di Lorenzo e Pietro Meciani (CAI-TCI):
"Il versante meridionale della Furchetta di presenta come un ripido pendio di roccette e detriti e termina in una sorta di torre dalle pareti verticali. L'itinerario sale obliquamente da destra a sinistra il pendio di roccette, sale quindi in parte la cresta W, con arrampicata a tratti molto esposta, fino in vetta. Roccia solida, eccetto qualche breve tratto sul torrione sommitale, ma costantemente ricoperta di detriti che rendono l'ascensione (e in particolare la discesa) infida e pericolosa. Pericolo di caduta sassi se vi sono altre cordate".
Attacco, descrizione della via
Raggiungere Santa Cristina in Val Gardena (BZ) e seguire le indicazioni per la ovovia Col Raiser. Dalla stazione d'arrivo imboccare la traccia per la ferrata Sas Rigàis (indicazioni), superati due crocevia il sentiero passa sotto la torretta Piera Longia. Scavalcare due recinti e percorrere il sentiero 2b che si sviluppa alla base delle Fermede e che prosegue in direzione est. Raggiunti i vasti ripiani del Pian Ciantier a quota 2300 Mt. si è sotto la parete sud del Sass Rigais. Qui è presente una palina varie indicazioni. Proseguire costeggiando la parete sud del Sass Rigais e percorrendo la traccia di sentiero che sale in diagonale entrando nel vallone della Val Salieres. Continuare lungo il ghiaione (possibile presenza di neve ad inizio stagione) seguendo la traccia non sempre evidente sino a raggiungere la Forcella Salieres (2696 Mt.) tra il Sass Rigais (a sinistra) e la Furchetta (a destra).
Ignorare le deviazioni a sinistra per la ferrata del Sass Rigais e salire verso destra lungo deboli tracce tra i detriti. Dal profondo intaglio che divide la Grande Furchetta dalla Piccola scende un profondo camino. Circa 50 Mt. più a destra si trova un canale che sale in direzione di una nicchia nerastra (I, passi di II). Poco prima che questo diventi molto ripido, sulla sinistra, è presente una sosta (2 chiodi+cordone+maglia rapida). Qui è possibile effettuare una breve lunghezza di corda.
1° tiro:
traversare a sinistra sfruttando delle buone prese e dopo circa 8 Mt., salire in verticale lungo una spaccatura. Raggiunto il canale camino che proviene dall'intaglio delle vette, attrezzare la sosta. 10 Mt., II, II+, 1 clessidra con cordone, 1 chiodo con cordino).
Continuare salendo in obliquo verso sinistra (I, passi di II) lungo un percorso non sempre obbligato sino quasi a raggiungere lo spigolo Ovest che precipita a picco sulla parete Nord.
Rimontare per circa 150 Mt. le facili rocce facendo attenzione ai detriti che le ricoprono. Percorrere una sorta di rampa/cengia verso destra che consente di avvicinarsi verso il salto terminale. Raggiunto l'intaglio tra la cima e l'anticima conviene attrezzare una sosta e procedere in cordata.
2° tiro:
rimontare lo spigolo e dopo pochi metri traversare verso destra. Salire le facili rocce sino a raggiungere la cresta. Qui sostare (clessidra con cordone). 25 Mt., III, II.
3° tiro:
continuare lungo la cresta, ignorare una sosta intermedia (chiodo+spuntone+cordone+maglia rapida) e proseguire sino alla croce di vetta. Qui attrezzare la sosta (croce). 25 Mt., III, II, I, 1 sosta intermedia (chiodo+spuntone+cordone+maglia rapida).
Discesa
Dalla vetta portarsi alla sosta intermedia del terzo tiro ed attrezzare una calata in corda doppia (25 Mt.) che riporta alla base di L2.
Da qui rientrare percorrendo a ritroso le tracce e i sentieri di salita. |
Riportiamo quanto pubblicato da Richard Goedeke e Hans Kammerer sulla loro guida "I 3000 delle Dolomiti":
"Una via originaria, per chi ha la necessaria preparazione per muoversi su roccia non ripulita né preparata, un itinerario soddisfacente. In contrasto la ferrata di fronte talvolta dimostra quanto di avventura alpinistica si perde attrezzando un itinerario in roccia". |