Descrizione
generale
"Arrampicare al Bric Pianarella è altra cosa che arrampicare sulle altre strutture di Finale. Non che l'ambiente sia molto più severo, anche se l'esposizione a settentrione contribuisce alla differenza, ma la maggiore lunghezza e il generale maggior impegno richiesto fanno del Paretone una meta meno frequentata delle altre. A metà parete sembra proprio di essere... 'in parete', fatte salve le debite proporzioni."
Alessandro Gogna dal libro "Cento Nuovi Mattini" edito da Zanichelli.
Itinerario aperto da Alessandro Grillo e Vittorio Simonetti il 1 giugno del 1975. Contemporaneamente Gianni e Lino Calcagno con G. Ghiglione e S. Sismondini aprivano la via Fivy.
La via si snoda tra placche, fessure e diedri regalando un'arrampicata molto varia e divertente anche se la vera perla della via è la quinta lunghezza dove si arrampica lungo una stupenda erosione. La via è protetta con
fittoni resinati ed alcuni chiodi, tuttavia in alcuni punti è possibile integrare con dadi e friend.
Avvicinamento, descrizione della via
Uscire dall'autostrada in corrispondenza del casello di Feglino. Qui svoltare a destra. Proseguire lungo la strada che conduce a Final Borgo sino a quando sulla sinistra s'incontra una cappelletta (Madonna delle Grazie - di fronte si trova un ponte
poco incoraggiante che conduce all'agriturismo "A cà di Alice"). Possibilità di parcheggio se ci si ferma all'agriturismo.
Imboccare il sentiero che passa a fianco della cappelletta e che conduce direttamente alla base del Paretone (2 triangoli rossi come segnavia). Giunti al cospetto della parete seguire a destra (viso a monte) e scendere in arrampicata un canalino sino all'ultima placca
della parete (dove corrono numerosi itinerari). E' possibile,
prima di giungere al cospetto della parete, prendere un sentierino
sulla destra in mezzo al bosco che conduce direttamente alla
placca d'attacco senza dover salire per poi ridiscedere. L'attacco è situato sulla destra
della placca, dove il terreno riprende a salire ed iniziano le
piante. La linea corretta segue i vecchi fittoni tondi di colore grigio opaco
e non quelli luccicanti in acciaio inox.
1° tiro:
salire la placca sino alla pianta, qui spostarsi a sinistra in direzione di una fessura molto unta che si supera con fatica. Continuare
poi lungo un diedrino, al suo termine superare un muretto e uscire
a destra sulla cengia alberata. Sosta da attrezzare su pianta.
40 Mt., 5c, 1 cordino su pianta, 2 chiodi, 12 fittoni.
2° tiro:
spostarsi sulla cengia verso destra sino alla sosta (pianta con numerosi cordini+1 maglia rapida). 5 Mt., I.
3° tiro:
salire lungo la fessura verso destra sino a raggiungere una lama che si supera in dulfer. Continuare obliquando verso destra sino alla sosta (2 fittoni). 40 Mt., 5b, 3 chiodi, 8 fittoni.
4° tiro:
salire lungo vari risalti puntando alla base della grossa
erosione gialla. Si sosta (3 fittoni, 2 dei quali collegati con cordone)
verso il margine destro. Lunghezza discontinua e un po' sporca.
30 Mt., 5b, 2 chiodo, 2 fittoni.
5° tiro:
questa lunghezza è senz'altro una delle più belle di tutte il finalese. Salire con decisione lo strapiombino iniziale,
poi continuare in verticale in massima esposizione. Obliquare
infine verso sinistra in direzione di un pulpitino dove si trova la sosta (2 fittoni).
40 Mt., 5c, 14 fittoni, 1 chiodo.
6° tiro:
alzarsi circa 4 metri fin sotto il tetto quindi traversare verso destra sino a raggiungere la sosta (1 fittone+3 chiodi).
10 Mt., 5a, 1 chiodo, 1 fittone.
7° tiro:
vincere con decisione lo strapiombo e sostare poco dopo in una nicchia (1 fittone+3 chiodi+1 bong+1 clessidra).
10 Mt., 6b oppure A1, 1 clessidra con cordino, 2 chiodi (1 dei quali ha agganciato un
cordino per staffare), 3 fittoni.
8° tiro:
traversare a sinistra e superare un muretto verticale. Rientrare a destra e seguire un diedro verticale sino a raggiungere una cengia con un grosso albero.
Continuare lungo il sovrastante diedro indi traversare a sinistra in placca. Sostare su di un piccolissimo ripiano (1 fittone). Di fatto questa lunghezza è una variante (l'originale, in corrispondenza della cengia con pianta traversa a destra in direzione di una quercia). 40 Mt., 6b oppure 5c e A0, 2 chiodi, 12 fittoni.
9° tiro:
la via sale in verticale e dopo aver affrontato uno strapiombino prosegue per placche sino alla terrazza sommitale. Le difficoltà sono di 6b. Noi abbiamo seguito una variante: traversare a sinistra indi proseguire in verticale dapprima lungo un diedrino e successivamente lungo una
placca a buchi. Attrezzare una sosta su albero. 30 Mt., V°+, 6/7 chiodi.
Discesa
Lungo una vaga traccia si sale verso sinistra sino a raggiungere un evidente sentiero (segnato con bolli azzurri) che si segue verso sinistra (viso a monte) sino ad un bivio
(sasso con vernice azzurra). Prendere ancora a sinistra, perdendo
velocemente quota, raggiungendo in breve il sentiero percorso durante l'avvicinamento (segnato con due triangoli rossi). |