Piccolo Dain - Direttissima Loss/Pilati

 
Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle del Sarca Località di partenza Fraz. Sarche - Madruzzo (TN)
Quota partenza 250 Mt. Quota di arrivo 790 Mt.
Dislivello totale +340 Mt. per l'attacco
+200 Mt. la via (275 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 1 h. 10' per l'attacco
8 h. la via (5 h. per le cordate più veloci)
Ore di discesa 1 h. 15'
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 13/04/2009 Difficoltà VI+, A1
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata soleggiata con temperature abbastanza alte che ci hanno permesso di arrampicare a mezze maniche. Il sentiero per l’avvicinamento è comodo mentre la prima parte della discesa presenta tratti esposti che richiedono piccoli passi d'arrampicata.
La roccia in via è generalmente buona ma presenta alcuni tratti da maneggiare con cura.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata. Portare con sé almeno una staffa e un fiffi. Una serie completa di friends con alcuni numeri doppi (1 e 2 camalot) risulta molto utile sulla seconda lunghezza.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Superba linea di salita aperta da Bepi Loss, V. Degasperi, M. Pilati e V. Chini nel 1970. Questa via e la "Canna d'Organo" aperta da Bruno Detassis rappresentano le due linee classiche di questa parete.
La via si snoda lungo fessure, diedri e placche che durante l'avvicinamento difficilmente riuscirete ad individuare. In alcuni tratti si procede con un'arrampicata artificiale mai eccessivamente faticosa. Dopo la lunghezza chiave (seconda) poco chiodata, s'incontrano un buon numero di chiodi. Purtroppo però molti di questi sono vetusti e non regalano sicurezza... al contrario, le placche chiodate in artificiale presentano dei bei chiodi a pressione che ispirano fiducia. La roccia in via è generalmente buona ma non mancano tratti friabili. Oggi la Loss/Pilati è comunemente indicata come Direttissima al Piccolo Dain.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire tutta la Valle del Sarca fino ad arrivare a Sarche. Qui la strada si divide. Prendere a sinistra in direzione di Madonna di Campiglio. Dopo pochi metri svoltare a destra (indicazioni bocciodromo e ferrata Rino Pisetta) e parcheggiare accanto al bocciodromo. Imboccare il sentiero che sale in direzione del bosco (indicazioni per la ferrata) sino a giungere vicino alla parete sud del Piccolo Dain. Qui un bivio verso destra porta alla ferrata mentre il sentiero di sinistra prosegue costeggiando la parete seppur ad una certa distanza. Dopo aver superato dei tratti attrezzati il sentiero sale in direzione dello spigolo. Poco dopo aver incrociato il bivio che arriva da sinistra dalla Parete del Limarò (discesa delle vie Amazzonia, Orizzonti Dolomitici, Via il razzismo dal mondo, Moonbears, ecc.) sulla destra si stacca una piccola traccia (bolli rossi e ometto, alcune corde fisse sul tracciato) che conduce ad una caratteristica ed espostissima cengia dalla quale attaccano numerose vie (Le strane voglie di Amelie, John Coffey, Valerio Fontana, ecc). L'attacco della Loss-Pilati si trova al termine di questa cengia (presente un albero).

1° tiro:
salire obliquando verso destra mediante delle lame gialle fin sotto al grande diedro strapiombante che caratterizza la seconda lunghezza. Salire ora mediante una fessura fino al pulpito alla base del diedro dove si sosta (4 chiodi). 35 Mt., V+, 1 spit, 3 cunei, 3 chiodi.

2° tiro:
lunghezza chiave della via. Salire il difficile diedro strapiombante, formato dal grosso pilastro addossato alla parete, fino al suo termine dove si sosta su grossa terrazza esposta (2 spit). 45 Mt., VI, VI+ oppure A1, 4/5 cunei, 9/10 chiodi, 3 massi incastrati con cordone.

3° tiro:
traversare verso destra (occorre abbassarsi un poco); rimontare la grossa lama, poi proseguire per diedrino strapiombate oltre il quale si continua in obliquo verso destra sino alla sosta (1 spit, 2 chiodi). 35 Mt., IV+, V+, 4 chiodi.

4° tiro:
salire lungo la fessura al di sopra della sosta (visibili i primi chiodi) indi traversare a destra in placca sino ad un albero. Qui non proseguire in verticale lungo un'evidente fessura ma traversare oltre la pianta, superare un muretto e raggiungere la sosta (2 chiodi da rinforzare). 30 Mt., VI+, A0, V+, 9/10 chiodi (alcuni precari).

5° tiro:
salire la fessura sino a quando questa piega verso destra. Qui uscire sulla sovrastante placca e proseguire sino alla cengia dove, sulla destra, si trova la sosta (3 chiodi). 30 Mt., V+, A1, 6 chiodi, 8 chiodi a pressione.

6° tiro:
obliquare subito a destra e, dopo essersi alzati qualche metro, entrare nel diedro giallo. Superati 3 chiodi a pressione occorre attrezzare una sosta su friend (eventualmente aprire un cordino e utilizzare il foro di un cuneo dall'aspetto rassicurante). In alternativa è possibile sostare sui chiodi a pressione ma non dimenticate di rinforzarli. 35 Mt., VI, V+, VI, 1 cuneo, 8 chiodi, 3 chiodi a pressione.

7° tiro:
salire sin sotto al tetto indi traversare a sinistra sino a raggiungere il punto più debole dove poterlo superare. Si prosegue lungo una placca sino ad una grande cengia dove s'incontra la sosta (cordone su albero).
35 Mt., V+, A0 (A1?), VI, 1 cuneo, 7 chiodi a pressione, 4 chiodi.

8° tiro:
traversare a sinistra lungo la cengia sino ad un diedro inciso da una grossa fessura. Seguirlo sino al suo termine indi proseguire rimontando facili rocce tra gli alberi uscendo sullo spigolo dove termina la via. 30 Mt., IV+, III, 1 spit.

Discesa
Seguire la traccia verso sinistra (viso a monte) che scende sino a raccordarsi con il sentiero percorso durante l'avvicinamento (tratti molto esposti che richiedono dei passi d'arrampicata).

Note

In via sono presenti più cunei di quelli da noi citati. Quelli senza cordino o filo metallico per poter rinviare non li abbiamo presi in considerazione.
I più valorosi (e veloci) arrampicatori giungeranno all'attacco mediante il Diedro Maestri oppure una delle altre vie meno faticose che si snodano sulla Parete del Limarò.

Commenti vari
Si può notare un diverso abbigliamento nelle foto. Questo perché alcune immagini scattate sulle prime lunghezze risalgono ad un precedente tentativo... 
Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti sud-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Il primo tiro mette subito alla prova

La fessura che porta alla prima sosta. Compaiono i primi cunei

   

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Il diedro strapiombante della seconda lunghezza

Gli ultimi metri del secondo tiro su roccia un po' delicata

   

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 I primi metri dell'estetico traverso della terza lunghezza

Primi metri in libera sul quinto tiro

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 Dalla sosta si va a destra per entrare nel diedro del sesto tiro

La sesta sosta, appesi scomodamente sotto il tetto

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La mitica foto da copertina della vecchia guida del Filippi

Il superamento del tetto nel settimo tiro (Paolo Grisa)

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Matteo ormai al termine delle difficoltà

Il Piccolo Dain con i tracciati delle vie: Direttissima Loss-Pilati, Superdirettissima Mauro Rostagno e la ferrata Rino Pisetta