Piccolo Dain - Super Direttissima Mauro Rostagno

 
Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle del Sarca Località di partenza Fraz. Sarche - Madruzzo (TN)
Quota partenza 250 Mt. Quota di arrivo 950 Mt. circa
Dislivello totale +200 Mt. circa per l'attacco
+500 Mt. la via (520 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 50' per l'attacco
12 h. la via
Ore di discesa 1 h. 10'
Esposizione Sud-est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 16/04/2016 Difficoltà A1, A2
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Mattinata soleggiata e pomeriggio nuvoloso, il tutto accompagnato da un vento, a tratti, fastidioso. Il sentiero per l’avvicinamento è comodo e abbastanza segnalato mentre la prima parte della discesa richiede attenzione perché presenta tratti esposti con piccoli passi d'arrampicata. La roccia in via è buona.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente. Lungo il sentiero di discesa sono presenti delle corde fisse molto vecchie: verificarle prima di utilizzarle. Prestare attenzione anche a non smuovere sassi dalla terrazza che precede lo strapiombo finale (S14).

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia. Necessari 30 rinvii per la progressione artificiale, 2 staffe e fiffi per ogni componente della cordata. Inutili friend, dadi e chiodi.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Dalla guida "Arco Pareti" di Diego Filippi edita da Versante Sud:
"La parete sud est del Piccolo Dain, è solcata da un perfetto e slanciato diedro, dove sale la mitica via "Canna d'Organo". A sinistra di questo, un perfetto e slanciato spigolo dà la direttiva della salita. Questo itinerario, che sale dove la parete offre il suo maggiore sviluppo, può essere diviso in due parti ben distinte e separate tra loro. La parte bassa lungo placconate grigie compatte e verticali, e la parte alta lungo l'affilato spigolo: esposto e a tratti strapiombante. Di certo è lo spigolo più bello e lungo dell'intera valle del Sarca.
La via è completamente attrezzata per l'arrampicata artificiale. Nella prima parte, lungo le placconate, l'arrampicata più risultare a volte noiosa, ma lungo lo spigolo invece è eccitante e magnifica. Soprattutto nel superamento del 'Tetto a Triangolo' o sul grande 'Strapiombo Rosso' finale. La roccia è sempre ottima, eccezionalmente compatta, e dai più svariati colori".
La via è stata aperta dal Diego Filippi in solitaria nel 2009 e completamente attrezzata con chiodi a pressione. Le soste sono tutte, tranne S5 e S14, attrezzate su 4 o 5 chiodi a pressione uniti con cordoni.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire tutta la Valle del Sarca fino ad arrivare a Sarche. Qui la strada si divide. Prendere a sinistra in direzione di Madonna di Campiglio. Dopo pochi metri svoltare a destra (indicazioni bocciodromo e ferrata Rino Pisetta) e parcheggiare accanto al bocciodromo. Imboccare il sentiero che sale in direzione del bosco (indicazioni per la ferrata) sino a giungere vicino alla parete sud del Piccolo Dain. Qui un bivio verso destra porta alla ferrata mentre il sentiero di sinistra prosegue costeggiando la parete seppur ad una certa distanza. Dopo aver superato alcuni saliscendi s'incontrerà sulla sinistra una traccia ripida che scende verso Sarche. Proseguire dritti e, dopo pochissimi metri, proprio di fronte alla parete, abbandonare il sentiero per risalire verso destra sino all'attacco (chiodo a pressione+cordone+targhetta con la scritta "super direttissima"). Se incontrate un tratto attrezzato con cavo d'acciaio significa che avete superato l'attacco e dovrete tornare sui vostri passi.

1° tiro:
salire la placca e al suo termine spostarsi a sinistra. Superare una seconda placca ed al suo termine andare ancora a sinistra fino a raggiungere la sosta. 30 Mt., A1, II, A1, numerosi chiodi a pressione.

2° tiro:
lunghezza breve che, allungando bene le protezioni, può essere concatenata alla successiva. Salire la placchetta verso sinistra poi, sfruttando una corda fissa (della via "Le Vrai Plaisir") alzarsi e traversare a sinistra fino alla sosta.
15 Mt., A1, II, numerosi chiodi a pressione.

3° tiro:
traversare a sinistra. Salire in verticale la placca e uscire lungo un canalino terroso. Sostare poco dopo. Qualche metro più a destra è presente una sosta a fix che può essere utilizzata per un'eventuale ritirata. 25 Mt., A0, A1, II, numerosi chiodi a pressione.

4° tiro:
risalire i balzi terrosi sulla sinistra fino a prendere la placca che si risale, superando un tettino, fino a raggiungere la sosta.
35 Mt., A1, A2, numerosi chiodi a pressione.

5° tiro:
traversare brevemente a sinistra e proseguire poi in verticale lungo la placca. Obliquare poi a destra sino a raggiungere la sosta della via "Le Vrai Plaisir" (2fix+catena+anello). La sosta della via "Rostagno" è poco più a destra ma vista la lunghezza (e gli attriti) conviene utilizzare questa sosta. Evitare di rinviare tutti i chiodi a pressione (più di 30). 55 Mt., A0, A1, numerosi chiodi a pressione.

6° tiro:
traversare a destra e, raggiunta la sosta sui chiodi a pressione, proseguire in verticale lungo lo spigolo fino una terrazza. Spostarsi a sinistra e rimontare un muretto portandosi sotto allo strapiombo giallo dove si sosta. 35 Mt., A1, II, A1, numerosi chiodi a pressione.

7° tiro:
superare lo strapiombino e portarsi in direzione dello spigolo. Ritornare poi verso sinistra, superare delle rocce rotte e rimontare una placca. Proseguire poi cercando un corridoio tra gli alberi sino alla parete e qui sostare in corrispondenza di una comoda cengia. Più a sinistra si trova la sosta a fix della via "Le Vrai Plaisir". 35 Mt., A2, A1, numerosi chiodi a pressione.

8° tiro:
salire la placca verso destra, superare uno strapiombino e proseguire lungo lo spigolo sino alla sosta (molto vicina al diedro della via "Canna d'organo"). Qui sono visibili alcuni vecchi spit della via Trepin. 30 Mt., A1, numerosi chiodi a pressione.

9° tiro:
in verticale sulla destra dello spigolo fino ad aggirarlo. Si sosta subito dopo. 30 Mt., A1, numerosi chiodi a pressione.

10° tiro:
salire in verticale lungo il filo dello spigolo. Spostarsi poi verso sinistra in direzione di un terrazzino, dove si sosta.
30 Mt., A1, numerosi chiodi a pressione.

11° tiro:
riportarsi a destra sullo spigolo e risalirlo con arrampicata esposta ed entusiasmante sino alla sosta.
30 Mt., A1, numerosi chiodi a pressione.

12° tiro:
sempre seguendo lo spigolo in direzione del "Tetto a Triangolo" che si supera direttamente e con difficoltà. Si sosta appena sopra al tetto. 40 Mt., A1, A2, numerosi chiodi a pressione.

13° tiro:
salire in verticale lungo il filo dello spigolo. Spostarsi poi verso destra in direzione della sosta. 30 Mt., A1, numerosi chiodi a pressione.

14° tiro:
seguire ancora il filo dello spigolo sino ad uscire su una terrazza ghiaiosa. Spostarsi verso sinistra e raggiungere la base del tetto (possibile sfruttare una corda fissa) dove si "ruba" la sosta (2 fix+catena+anello) della via "Le Vrai Plaisir".
30 Mt., A1, II, numerosi chiodi a pressione.

15° tiro:
superare direttamente il tetto andando inizialmente un po' verso sinistra per poi riportarsi a destra. Aggirare lo spigolo e proseguire sino a raggiungere una cengetta erbosa. Qui spostarsi a sinistra e sostare. E' possibile approfittare del libro delle firme della via "Le Vrai Plaisir" per lasciare traccia del proprio passaggio. 30 Mt., A2, numerosi chiodi a pressione.

16° tiro:
alzarsi e spostarsi verso destra. Proseguire sino a raggiungere il boschetto sommitale. Continuare tendendo a sinistra fino a quando diviene meno ripido e si attrezza una sosta (pianta). 40 Mt., A1, I, numerosi chiodi a pressione.
Discesa
Salire brevemente verso sinistra (viso a monte) fino ad incontrare un sentierino che scende ripido lungo la parete ovest superando alcune roccette. Non abbassare la guardia, specialmente durante il primo tratto.
Sono presenti delle vecchie e logore corde fisse, verificarne lo stato prima di utilizzarle. Il sentiero dopo aver sceso la parete ovest si riporta verso la valle del Sarca e diviene più marcato e privo di difficoltà. Mediante questo rientrare all'attacco e quindi alla macchina.

Note

Nonostante la chiodatura sia, salvo rari punti, abbastanza ravvicinata è da considerarsi un itinerario adatto a chi ha dimestichezza con le staffe poiché il notevole sviluppo rende necessaria una certa velocità di progressione per poter uscire in giornata dalla parete.

Commenti
L'esposizione e l'altitudine consentono di arrampicare su questa parete per quasi tutto l'anno, ma nel periodo estivo può fare veramente caldo.
   

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Luca sulla prima lunghezza

Verso la fine del quinto lungo tiro

   

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Traversino all'inizio del sesto tiro

Ottava lunghezza

   

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 Matteo a pochi metri dalla decima sosta

Inizio dell'undicesimo tiro

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 La seconda metà della via risale un lungo ed esposto spigolo

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Matteo in uscita dal "tetto a triangolo" del dodicesimo tiro

Luca supera il tetto della quindicesima lunghezza
 
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Il Piccolo Dain con i tracciati delle vie: Direttissima Loss-Pilati, Superdirettissima Mauro Rostagno e la ferrata Rino Pisetta