Covolon della Val Gadena - Via del Gran Tetto

 
Zona montuosa Prealpi Venete - Sottogruppo della Valsugana Località di partenza Località Val Gadena - Valstagna (VI)
Quota partenza 200 Mt. circa Quota di arrivo 330 Mt. circa
Dislivello totale

+100 Mt. per l'attacco
+30 Mt. la via (80
lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 784
Ore di salita 20' per l'attacco
4 h. la via
Ore di discesa 10' la doppia
15' il sentiero
Esposizione Sud-ovest Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 07/04/2012 Difficoltà A2
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti

Diego.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata molto brutta tant'è che durante la salita ha piovuto più volte. Il sentiero d'avvicinamento è evidente e comodo.
La roccia è ottima lungo tutto l'itinerario. Qualche scaglia instabile sui primi metri all'uscita del tetto.

Eventuali pericoli

Cadendo sui primi metri si arriverebbe, con molta probabilità, per terra.
Prestare attenzione sull'ultima parte della via poiché la chiodatura è rimasta quella originale con vecchi chiodi a pressione.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Imbraco, casco, 2 staffe e fiffi per ciascun membro della cordata. Unendo i tiri come consigliamo necessari 30/35 rinvii.
Inutili friend, dadi e chiodi.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Itinerario d'arrampicata artificiale aperto dal grande Umberto Marampon e T. Vanin il 28 aprile del 1994. Supera il tetto partendo dal punto più fondo della grotta ed è suddiviso in 5 brevi lunghezze. Le prime due soste però sono decisamente scomode in quanto completamente nel vuoto; quindi conviene portarsi una buona quantità di coppie ed unire le prime tre lunghezze e poi le ultime due.
La via, aperta con chiodi a pressione auto fabbricati, è stata riattrezzata con fix da 10 mm fino al termine del tetto rispettando la distanza della chiodatura originale che, non essendo molto ravvicinata, rende la progressione decisamente atletica.
Comunque la sicurezza delle protezioni, la brevità dell'itinerario e il veloce sentiero d'accesso/discesa rendono questo itinerario ottimo per allenarsi all'arrampicata artificiale.
Attacco, descrizione della via
Da Trento percorrere la statale della Valsugana e uscire a Valstagna/San Marino. Da qui seguire le indicazioni per la Val Gadena sino a quando la strada piega a sinistra attraversando il torrente. Parcheggiare poco prima sulla destra (qualche slargo).
Imboccare la strada sterrata che si addentra nella Val Gadena (sentiero 784 per Loke Stonar). Ignorare la deviazione con il sentiero 785 e proseguire sino ad incontrare sulla destra la grande grotta del Covolon. L'attacco è situato nel punto più fondo della grotta in corrispondenza di una sosta attrezzata.

1° tiro:
affrontare direttamente il tetto sino a raggiungere la prima sosta (2 fix+catena con anello di calata). In questo punto, allungando molto le protezioni, proseguire per alcuni metri in leggera discesa fino a quando il tetto torna completamente orizzontale. Qui si avrà una suggestiva visuale. Continuare, oltrepassando la seconda sosta (1 spit+2 chiodi a pressione+catena+maglia rapida), sino un breve tratto verticale dove si trova la terza sosta (2 fix+catena con anello di calata). 45 Mt., A2, numerosi fix, 2 soste intermedie.

2° tiro:
proseguire sino al termine del tetto poi in verticale per muretti e strapiombetti sino all'ultima sosta (1 spit+2 chiodi a pressione+cordoni +moschettone calata). 35 Mt., A2, fix, chiodi a pressione, 1 sosta intermedia (2 spit+catena).
Discesa
Con una doppia di 50 Mt. si torna a terra davanti all'ingresso della grotta. Da qui a ritroso seguendo il sentiero d'avvicinamento.

Note

Quasi tutta la via si svolte sotto il grande tetto e per questo motivo è possibile ripetere l'itinerario in giornate piovose. In caso di forte pioggia, per evitare di prendere acqua sull'ultimo tratto, ci si può calare da due fittoni posti proprio sul bordo del tetto.

Commenti vari

Sono presenti tre tipi di chiodatura:
-quella originale con i vecchi chiodi a pressione artigianali che arriva fino al termine della via;
-una parziale richiodatura con vecchi spit artigianali;
-una seconda richiodatura con fix da 10 mm tutti muniti di maglia rapida (solo fino al bordo del tetto).
Le richiodature hanno rispettato la distanza dei chiodi a pressioni originali.

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti sud-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Luca all'inizio della faticosa avventura Metro dopo metro si va verso il centro del tetto
Diego assicura Luca in pieno relax
Il tratto in leggera discesa

 

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Più o meno nei pressi della seconda sosta

Da questa prospettiva il tetto non sembra nemmeno orizzontale

   
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Non fatevi ingannare perché è proprio orizzontale

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L'unico tratto verticale dove si può sostare quasi comodamente
Diego percorre gli ultimi metri del tetto
   
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A pochi metri dal bordo del tetto prima di tornare nella dimensione "verticale"
   
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