Descrizione generale
La Torre Costanza è forse il torrione più bello e più imponente di tutta la Grignetta. Per descrivere questa bellissima via di salita vale la pena riportare le parole di Silvio Saglio contenute nella sua monografia dedicata alle Grigne e pubblicata dal CAI-TCI:
"La parete occidentale è in gran parte liscia e compatta; può considerarsi divisa in due parti da uno spiazzo erboso molto evidente che si estende un poco più in su della metà della sua altezza; il settore inferiore è alquanto rugoso e screpolato al margine settentrionale; quello superiore è solcato invece da una fessurina che diventa man mano più incisa e svasata verso la vetta. La via si tiene perciò nella parte scabra della prima metà e lungo la fessura nella parte superiore. Le difficoltà che si incontrano non sono forti fino allo spiazzo erboso, ma poi diventano straordinariamente difficili e molto difficili, e per superarle richiedono, anche per qualità della roccia molto friabile, molto allenamento da parte dei salitori. La prima salita è di Mario Dell'Oro e Giuseppe Comi, 19 agosto 1932, che dedicarono la via a Francesco Gatti".
La via dopo qualche sporadica ripetizione è stata abbandonata. Solo dall'ottobre del 1995, in seguito ad una ripetizione di Pietro Corti, Daniele Brunelli, Gerardo Re Depaolini e Gianni Berta, ha iniziato ad avere una seconda vita.
Un piccolo gioiellino in un angolo sperduto della Grigna.
Attacco, descrizione della via
Dal parcheggio dei Piani Resinelli proseguire fino ad incontrare sulla destra una piccola chiesetta. Qui svoltare a destra e subito dopo a sinistra. La strada prosegue in piano per qualche centinaio di metri
dopodiché inizia a perdere quota fino a raggiungere l'ex rifugio Alippi. Qui vi è anche un piccolo campeggio. Poco prima del campeggio sulla destra vi è una stretta strada sterrata (via alle Foppe). Questa strada attraversa il bosco e conduce ad un piccolo gruppo di case di villeggiatura. Qui è possibile parcheggiare. In prossimità delle case parte il sentiero n. 9 che conduce al
rifugio Rosalba. Percorrere il sentiero seguendo le indicazioni "Sentiero delle Foppe" sino ad incontrare sulla destra una palina con le indicazioni per la Torre Costanza, la Mongolfiera e la Punta Giulia. Qui deviare lungo una piccola traccia che conduce ad un canalone (Canalone del Diavolo). Proseguire alternando tratti di canalone con tratti di sentiero (richiesto qualche piccolo passo d'arrampicata) sino a raggiungere un'altra palina che indica la deviazione a sinistra per la Torre Costanza e per la Mongolfiera. Seguendo una traccia ancor più debole e superando qualche tratto d'arrampicata si giunge a dei ripidissimi tratti situati tra la parete est della Torre Costanza e la Mongolfiera. Raggiungere la forcella e scendere per circa 40 metri sul versante ovest. Abbandonare il ripido canale quando sulla sinistra è presente un pilastrino appoggiato. Aggirarlo e risalire per ripida erba sino all'attacco (fittone resinato alla base di un muretto).
1° tiro:
salire a sinistra della sosta e continuare in verticale lungo lo spigolo sino a raggiungere la sosta (2 fittoni). 35 Mt., IV, IV+, III, 3 fittoni.
2° tiro:
proseguire in verticale superando un muretto, spostarsi a destra e, per rocce rotte,
continuare
sino alla cengia che taglia la parete. Traversare verso destra sino a raggiungere la sosta (2 fittoni) posta sotto una fessura strapiombante.
30 Mt., IV+, III+, 2 fittoni, 1 chiodo.
3° tiro:
superare il muretto giallo prestando attenzione alla roccia, proseguire poi lungo la fessura strapiombante sino al suo termine, dove si trova la sosta (2 fittoni). 30 Mt., V+, VIII- oppure V+ e A2, 6 fittoni, 6 chiodi.
4° tiro:
alzarsi qualche metro e spostarsi verso destra aggirando uno spigolino. Salire in obliquo verso destra e successivamente, ricercando rocce semplici, portarsi a sinistra. Raggiunta la cresta, proseguire verso destra sino alla vetta dove si sosta (1 fittone).
55 Mt., V, IV+, III, 2 fittoni, 1 sosta intermedia (su chiodi).
Discesa
Dalla vetta si scende assicurandosi lungo una facile rampa
sul versante ovest (vecchi bolli). Da qui poi si prosegue arrampicando in discesa lungo un facile canalino (molto esposto) sino a raggiungere la sosta attrezzata per la calata (che resta sulla sinistra, viso a monte). Da qui con 3 calate da 25 Mt. (possibilità di accorparle) si raggiunge la base della parete dove una traccia di sentiero riporta ai prati che dividono la parete est della Torre Costanza dalla Mongolfiera.
Mediante il sentiero percorso durante l'avvicinamento si ritorna al parcheggio.
Noi, per evitare un tratto che avrebbe richiesto dell'arrampicata in discesa, ci siamo lasciati
tentare da una bella traccia di sentiero e qualche ometto che taglia a sinistra e che conduce ad un canalone parallelo a quello adiacente alla Torre Costanza.
Inizialmente questa deviazione si è dimostrata vantaggiosa, poi
però dei salti verticali hanno causato qualche problema d'orientamento costringendoci anche ad una calata in doppia (fortunatamente grazie a qualche ancoraggio piuttosto nuovo lasciato dal soccorso alpino siamo riusciti a non abbandonare materiale). Conviene dunque rientrare per l'esatto percorso seguito durante l'avvicinamento. |