Grignetta/Torre Costanza - Via del Littorio

Zona montuosa Gruppo delle Grigne Località di partenza Ex Rifugio Alippi - Piani Resinelli (LC)
Quota partenza 1178 Mt. Quota di arrivo 1723 Mt.
Dislivello totale +405 Mt. per l'attacco
+140 Mt. la via (170 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 9 (Sentiero delle Foppe)
Ore di salita

1h. 50' per l'attacco
2 h. 40' la via

Ore di discesa 30' le doppie
1 h. 15' dalla forcella alla macchina
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 04/10/2008 Difficoltà VII+/V+, A1
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il cielo è stato completamente azzurro per tutta la giornata. Peccato per le temperature piuttosto rigide nella prima parte della giornata e durante le doppie. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente anche se richiede qualche piccolo passo d'arrampicata. Durante la discesa occorre prestare molta attenzione. La roccia in via è generalmente ottima; solo qualche tratto erboso durante le prime lunghezze.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. La via è stata riattrezzata a fittoni resinati ma qualche frieds (medio-piccoli, max 1 Camalot) o dado può risultare utile per proteggere ulteriormente la salita. Per non faticare troppo durante la lunghezza di artificiale si consiglia di avere con se un fiffi. Tutte le soste sono attrezzate con due fittoni.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
La Torre Costanza è forse il torrione più bello e più imponente di tutta la Grignetta. La sua importanza alpinistica è notevole e tutte le vie aperte sulle sue pareti sono difficili e in alcuni casi estreme sia per quanto riguarda l'arrampicata libera che quella artificiale.
La prima salita appartiene ad Angelo Vassalli e J.A. Sprangher nel 1914 lungo il camino al centro della parete nord. Ad aprire la via del Littorio (che corre lungo la parete est e il cui nome deriva dal grande fascio littorico che si trovava in vetta) ci pensarono 3 grandi alpinisti: Riccardo Cassin, Mario dell'Oro detto Boga e Mary Varale il 15 ottobre del 1933.
Chiunque l'ammiri dal versante sud non potrà far a meno di rimanere attratto dall'imponente camino nerastro che la incide nel quale corre la via Cassin.

Attacco, descrizione della via
Dal parcheggio dei Piani Resinelli proseguire fino ad incontrare sulla destra una piccola chiesetta. Qui svoltare a destra e subito dopo a sinistra. La strada prosegue in piano per qualche centinaio di metri dopodiché inizia a perdere quota fino a raggiungere l'ex rifugio Alippi. Qui vi è anche un piccolo campeggio. Poco prima del campeggio sulla destra vi è una stretta strada sterrata (via alle Foppe). Questa strada attraversa il bosco e conduce ad un piccolo gruppo di case di villeggiatura. Qui è possibile parcheggiare. In prossimità delle case parte il sentiero n. 9 che conduce al rifugio Rosalba. Percorrere il sentiero seguendo le indicazioni "Sentiero delle Foppe" sino ad incontrare sulla destra una palina con le indicazioni per la Torre Costanza, la Mongolfiera e la Punta Giulia. Qui deviare lungo una piccola traccia che conduce ad un canalone (Canalone del Diavolo). Proseguire alternando tratti di canalone con tratti di sentiero (richiesto qualche piccolo passo d'arrampicata) sino a raggiungere un'altra palina che indica la deviazione a sinistra per la Torre Costanza e per la Mongolfiera. Seguendo una traccia ancor più debole e superando qualche tratto d'arrampicata si giunge a dei ripidissimi tratti situati tra la parete est della Torre Costanza e la Mongolfiera. Una traccia si stacca a sinistra in direzione della parete est dove si trova una targa commemorativa (attacco della via "L'altra faccia della Grigna"). Abbassarsi un poco sino a giungere alla base di un diedro aperto dove un fittone resinato segna l'attacco della via "del Littorio".

1° tiro:
salire il diedro sino a raggiungere uno spigolino. Qui si prosegue verticalmente lungo una spaccatura che conduce ad un piccolo pulpito dove si trova la sosta. 25 Mt., IV+, 1 chiodo, 1 fittone.

2° tiro:
superare un piccolo salto verticale indi proseguire su dei gradini erbosi sino alla sosta. 25 Mt., IV+, III+, 1 fittone.

3° tiro:
dopo essersi alzati un attimo traversare verso destra, aggirare uno spigolino e mediante terreno erboso portarsi all'interno del caratteristico camino formato da una grossa lama staccata dalla parete al termine del quale si trova la sosta.
40 Mt., III+, IV+, 2 fittoni, 2 chiodi.

4° tiro:
lunghezza chiave della salita vinta dagli apritori (e dalla maggior parte dei ripetitori) in artificiale. Il tiro è ben chiodato e ad intervalli quasi regolari sono presenti degli ottimi fittoni resinati che vi faranno progredire senza pensare troppo alla tenuta dei chiodi (alcuni dei quali potrebbero tranquillamente appartenere agli apritori).
Seguire la fessura strapiombante verso destra sino a quando si riesce ad uscire a sinistra sulla parete appoggiata dove poco oltre si trova la sosta. 25 Mt., VII+ oppure V+ e A1, 3 fittoni, 8/9 chiodi.

5° tiro:
dalla sosta spostarsi a sinistra salendo un vago diedro aperto terminato il quale ci si sposta a destra dove per rocce più articolate e via via più semplici si raggiunge la cresta sommitale che si segue facilmente sino a raggiungere la vetta. Questa lunghezza è di fatto l'accorpamento di due tiri. 55 Mt. V+, IV+, II, 2 fittoni, 3 chiodi, 2 chiodi vicini, 1 clessidra.
Discesa:

Dalla vetta si scende assicurandosi lungo una facile rampa sul versante ovest (vecchi bolli). Da qui poi si prosegue arrampicando in discesa lungo un facile canalino (molto esposto) sino a raggiungere la sosta attrezzata per la calata (che resta sulla sinistra, viso a monte). Da qui con 3 calate da 25 Mt. (possibilità di accorparle) si raggiunge la base della parete dove una traccia di sentiero riporta ai prati che dividono la parete est della Torre Costanza dalla Mongolfiera.
Da qui mediante il sentiero percorso durante l'avvicinamento si ritorna al parcheggio.
Durante la discesa per evitare un tratto che avrebbe richiesto dell'arrampicata in discesa ci siamo lasciati condizionare da una bella traccia di sentiero e qualche ometto che taglia a sinistra e che conduce ad un canalone parallelo a quello adiacente alla Torre Costanza, dapprima questa deviazione si è dimostrata vantaggiosa, ma poi dei salti verticali hanno causato qualche problema d'orientamento costringendoci anche ad una calata in doppia (fortunatamente grazie a qualche ancoraggio piuttosto nuovo lasciato dal soccorso alpino siamo riusciti a non abbandonare materiale). Conviene dunque rientrare per l'esatto percorso seguito durante l'avvicinamento.

Note
La lunghezza gradata A1, per certi versi, data l'abbondante chiodatura, potrebbe quasi essere ridefinita A0.
Commenti vari
Riportiamo qualche passo scritto da Riccardo Cassin in occasione dell'apertura della via:
"[…] Finora questa parete non è mai stata scalata. Vi fu la scorsa primavera un tentativo di Comici con Mary Varale e Augusto Corti, troncato sull'inizio da un banale incidente: uscì un chiodo e Comici fece un volo. Da allora la Varale accarezza l'idea di portare a termine l'impresa e più volte me ne ha parlato. Boga ed io, da parte nostra, siamo ben lieti di unirci a lei. Alla parete nord dell'Angelina capocordata fu Boga: stavolta tocca a me. […]
Giunti ai piedi della torre, pieghiamo a destra nel canale che ci porta sotto la parete est e saliamo per rocce facili alternate da liste verdi e pianerottoli erbosi fino alla placca che da un lato è saldata alla torre, dall'altro forma un camino che si contiene fra il terzo e il quarto grado. Lo rimontiamo legati con doppia corda per tutta la sua lunghezza. La roccia è fredda, le cortine nebbiose si vanno chiudendo, ma la ginnastica sostenuta ben presto ci infonde calore. Più tardi quando le difficoltà vere e proprie cominceranno, avrò modo di sudare.
Gli ostacoli iniziano infatti da questo pulpito in su, con una di quelle fessure strapiombanti che servono per i polpastrelli e i chiodi e nelle quali raramente i piedi entrano. Sono crepe non continuative ma alternate, che costituiscono, come già ho detto, una delle caratteristiche della Grignetta. Lungo questa fessura, Comici si era alzato sei o sette metri; trovo dei chiodi e la Varale – che ferma sul ballatoio insieme a Boga fa sicurezza – conferma che sono quelli del loro tentativo. Quei chiodi mi sono d'aiuto: con molta fatica ne piazzo altri […]
Ero convinto che dopo questo scabroso passaggio il terreno si facesse più mite, ma mi accorgo d'essere un inguaribile ottimista poiché quanto segue è ancora di sesto grado […].
Grandi difficoltà non ne restano e per piacevoli rocce tocchiamo la vetta. C'è vento a sdrucire la nebbia e la signora Varale, con la sua espansività, ci premia dandoci un bacio. Quando c'è una rappresentante del gentil sesso, compiuta un'ascensione si usa così: ed è un rito al quale teniamo in modo particolare. […]".
(dal libro "Capocordata" di Riccardo Cassin - CDA Vivalda Editori).
   

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La lama che forma il camino del terzo tiro

Luca sulla prima lunghezza

 

 

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 Bertoldo nel camino del terzo tiro

 Luca sulla quarta lunghezza strapiombante

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Claudia sul quarto tiro

Matteo Luca e Claudia in vetta al Costanza

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Claudia, colpita da un gelido vento, aspetta di calarsi

La Torre Costanza con il tracciato della via del Littorio.
In verde i sentieri di avvicinamento e discesa