Descrizione generale
La Cima del Coro è la struttura rocciosa che domina l'intera Val Canali e già dal parcheggio è facile identificarla grazie ad un singolare foro che caratterizza la sua parete sud/ovest. La leggenda racconta che quando il vento di Tramontana attraversa il foro si generi un lungo fischio che ricorda l'eco di un coro.
La via fu tracciata il 26 aprile del 1953 da Michele Gadenz (nipote di Bortolo Zagonel, protagonista con Michele Bettega e Beatrice Tomasson della prima salita della parete sud della Marmolada), Q. Scalet e L. Gadenz.
L'itinerario segue un percorso logico lungo la parete sud-ovest terminando in corrispondenza della grande cengia che permette di raggiungere il caratteristico foro.
La via è abbastanza discontinua tranne una lunghezza dove un'arrampicata in placca (talvolta poco proteggibile) regala piacevoli soddisfazioni.
Attacco, descrizione della via
Da Fiera Di Primiero (TN) seguire le indicazioni per la Val Canali
fino a giungere al ristorante Cant del Gal. In corrispondenza del
ristorante svoltare a destra per la Val Canali e percorrere la
strada fino a giungere al suo termine. Parcheggiare sulla destra.
Camminare lungo il sentiero 707 che inizialmente risale lentamente
la Val Canali fino ad un bivio. Qui prendere il sentiero che sale
nel bosco e in poco tempo vi conduce al rifugio Treviso (1631 Mt.). Prima di giungere al rifugio, in corrispondenza dell'ultimo tornante si abbandona il sentiero (paline) e si devia a sinistra seguendo le indicazioni per il Passo Canali. Oltrepassare una piazzola dell'elicottero e continuare sino a giungere al bivio per la ferrata "Fiamme Gialle" e il Bivacco "Reali" (palina in loco).
Proseguire lungo la traccia principale (sinistra) e dopo pochi metri salire lungo erba ripida sulla destra. Superare un breve salto roccioso e continuare lungo facile terreno non obbligato sino a quando è possibile piegare sulla sinistra e raggiungere la base della grande parete.
Portarsi alla base dell'evidente rampa che sale in obliquo verso sinistra (ometto alla base).
1° tiro:
salire in conserva per circa 150 Mt. lungo la rampa obliqua da destra verso sinistra superando facili tratti d'arrampicata. Ignorare la sosta a spit e il sovrastante tentativo ma spostarsi ancora a sinistra sino a raggiungere il punto più alto, sotto la verticale di una grande colata nera. La sosta indica l'inizio vero e proprio della via (2 chiodi). E' anche possibile spezzare la lunghezza attrezzando le soste.
150 Mt., I, II, qualche passo di III, 2 chiodi, 1 sosta (2 spit).
2° tiro:
traversare verso destra per pochi metri e continuare per facili rocce sino è possibile piegare a sinistra lungo un vago camino (sasso incastrato). Raggiunta la cengia, traversare verso destra. La sosta è situata poco dopo (2 chiodi con cordone e maglia rapida).
45 Mt., V, III, 1 chiodo, 2 clessidre.
3° tiro:
rimontare le facili rocce a destra e salire lungo il facile camino sino a raggiungere una sosta (clessidra) alla base di un diedro giallo.
45 Mt., III.
4° tiro:
traversare verso destra (esposto) sino a raggiungere un ampio terrazzo dove si trova la sosta (2 chiodi). 25 Mt., III+.
5° tiro:
salire lungo il camino sulla sinistra fino a raggiungere una sosta dalla quale si prosegue in obliquo verso destra sino a raggiungere una cengia. Qui piegare a sinistra fino alla sosta (1 clessidra).
35 Mt., III, IV, 1 sosta intermedia (2 chiodi con cordone).
6° tiro:
si tratta della lunghezza più interessante della via. Salire la placca in obliquo verso destra sfruttando i punti più deboli. L'arrampicata è decisamente esposta e difficilmente integrabile. Un passo atletico ma non difficile precede la sosta (grossa clessidra con cordone). Bertoldo, per errore, dopo aver obliquato verso destra è salito in verticale. La placca è chiusa da una fascia di strapiombi. Tuttavia è riuscito a trovare una sosta (3 chiodi+cordoni). Qui, dopo aver rinviato, ha traversato verso destra sino a raggiungere la sosta corretta.
40 Mt., IV, V, 1 clessidra con cordone.
7° tiro:
alzarsi per pochi metri su roccia libidinosa. Spostarsi a destra e risalire un pilastrino. Continuare poi sino a raggiungere una grande cengia dove si trova la sosta (1 clessidra con cordone). 35 Mt., IV+.
8° tiro:
proseguire tendendo leggermente a sinistra sino a raggiungere la sommità delle facili rocce. Qui rimontare la parete e proseguire sfruttando un facile camino che sale verso destra. Raggiunta una cengia sostare (1 clessidra con cordone). 35 Mt., II, III.
9° tiro:
salire in verticale e poi piegare verso destra. Facili rocce conducono alla grande cengia dove termina la via e dove si sosta (da attrezzare).
25 Mt., III.
Discesa
Traversare verso destra sino al foro che permette di passare sull'altro versante. Oltre il foro, a sinistra, si può raggiungere la vetta (bolli rossi); andando invece verso destra ha inizio la discesa. Seguire il sentiero sino al primo ancoraggio di calata (20 Mt.). Portarsi poi alla forcella di sinistra
(viso a monte) raggiungendo il successivo ancoraggio. Effettuare 3 calate lungo il canale (20 - 25 - 30 Mt.) e successivamente seguire gli ometti e i bolli rossi (esposto - passi di II) sino a raggiungere la ferrata "Fiamme Gialle" che si percorre in discesa fino al suo termine. Seguire ora il sentiero
che scende nel canale (bolli rossi) sino a raggiungere il sentiero n. 707 mediante il quale si rientra al rifugio Treviso e successivamente al parcheggio.
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