Descrizione
generale
Dalla guida "A un passo dal cielo" di Arturo Franco Castagna edita da Antersass:
"Corta ma stupenda salita; una vera perla. Alcuni tratti sono paragonabili alla Messner alla Cima della Madonna. Alcuni passi non si vedono, si sentono."
Itinerario aperto da Giuseppe Tararan e Arturo Franco Castagna il 20 agosto 2008.
Arrampicata principalmente in placca su roccia compatta e dalla difficile chiodatura. La placca del primo tiro fatica ad asciugare e, bagnata, assicura l'espiazione dei peccati al primo di cordata.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere il passo del Pian delle Fugazze (1162 Mt.) che collega le province di Vicenza e Trento ed imboccare la strada che conduce all'Ossario Militare. Poco dopo aver superato la Malga Cornetto (segnalata da un cartello in legno) parcheggiare sulla sinistra (a pagamento; sul lato opposto è presente una lapide datata 1918 in memoria al reparto del "Genio" dell'esercito).
Oltrepassare la strada e salire lungo prati obliquando verso destra. La traccia all'inizio non è marcata e richiede di essere cercata ma, una volta entrati nel bosco, diviene più evidente e segnalata (presenti indicazioni per il Vajo Stretto - sentiero n. 44 e 150). Giunti alla base del Vajo Stretto si può optare per salirlo direttamente (ATTENZIONE: ci hanno segnalato che momentaneamente (2017-18) la ferrata è stata smantellata. Pertanto non sono più presenti le catene e la scala), oppure per il più comodo, ma ripido, Boale dei Vaccari. Seguendo il vajo si arriva di fronte al Coston del Cornetto; seguendo il Boale si giunge ad una zona più pianeggiante. Si segue il sentiero verso sud fino a quando piega verso est. Continuare fino a quando si scollina e poi abbassarsi nel ghiaione fino all’attacco, situato nel punto più basso della parete.
Consigliamo di raggiungere l'attacco percorrendo una delle vie presenti sul
Vajo Stretto (es. Maica, Spigolo Noaro, dell'Amico, ecc.).
1° tiro:
seguire i gradoni tendendo verso destra. Dove la placca si verticalizza alzarsi un paio di metri e poi traversare a destra. Ancora in verticale, con tratti leggermente strapiombanti, fino al termine della placca. Salire verso destra raggiungendo la sosta (4 chiodi+cordoni+maglia rapida).
30 Mt., IV+, V, VI+ oppure VI e A0, III, 5 chiodi, 2 clessidre con cordone, 1 sosta intermedia (2 chiodi+cordone).
2° tiro:
obliquare verso sinistra raggiungendo lo spigolo. Noi siamo stati appena alla sua destra ma forse
è possibile stare anche alla sua sinistra. Raggiunta una stretta
cengetta si prosegue più facilmente fino alla sosta (3 chiodi+cordoni+maglia rapida).
30 Mt., IV+, V-, IV, 2 chiodi, 1 clessidra con cordino.
3° tiro:
per placchette appoggiate si obliqua leggermente a destra fino un breve caminetto formato da grossi blocchi. Portarsi sulla sommità dei blocchi e sostare (3 chiodi+cordoni). 25 Mt., III, 2 chiodi.
4° tiro:
spostarsi leggermente a sinistra e salire la placca compatta. Raggiunta una cornice traversare brevemente a sinistra. Risalire la lama e la successiva placchetta che porta sotto uno strapiombino. Lo si supera sulla destra e per rocce via via più semplici, in leggero obliquo verso sinistra, si raggiunge il prato dove termina la parete. Si sosta (2 chiodi+cordone, libro di via) su un grosso gnocco roccioso.
50 Mt., VI-, V, V+, III, 9-10 chiodi, 1 sosta intermedia (3 chiodi+cordone, libro di via).
Discesa
Esistono varie possibilità. Quella da noi percorsa è la seguente:
seguire le tracce verso sud, inizialmente in salita, e poi in leggera discesa fino al canale detritico. Risalirlo fino alla forcella dell'Emmele (1675 Mt.) dalla quale si scende alla
Strada del Re mediante il sentiero dell'Emmele (n. 175). Raggiunta la strada la si segue verso sinistra fino al parcheggio.
In alternativa a ritroso mediante una delle due opzioni che si seguono per raggiungere l'attacco:
- giunti nel canale detritico scendere fino allo sbocco del Vajo Stretto
e percorrerlo in discesa (attenzione, ricordarsi che la ferrata attualmente (2017-18) è stata smantellata. Pertanto non sono più presenti le catene e la scala; il salto può essere superato mediante una calata in corda doppia (presente una sosta 3 fix+cordone).
-
giunti nel canale detritico scendere per circa 100 metri e scollinare verso ovest raggiungendo il Boale dei Vaccari. Seguirlo in discesa, stando sulla sinistra all'inizio, fino alla base del Vajo Stretto. |