Descrizione
generale
L'altopiano del Grostè a meridione precipita verticalmente
verso Vallesinella con delle pareti rossastre che portano il nome
di "Corna Rossa".
La via, aperta da Bruno e Nella Detassis nel settembre del 1942,
sale lo spigolo sud-est del secondo torrione denominato Torrione
SAT. Si tratta di una via in
costante esposizione e sempre baciata dal sole tanto che è
percorribile sia in primavera che nel tardo autunno. In via sono
presenti diversi chiodi. Le soste sono tutte comode e attrezzate.
Attacco, descrizione della via
Da Madonna di Campiglio (TN) seguire la strada comunale che
conduce al rifugio Vallesinella (1513 Mt.). Qui è possibile
parcheggiare l'autovettura (€ 3).
Dal parcheggio imboccare il sentiero 382 che conduce al rifugio Graffer.
Il sentiero sale lentamente costeggiando tutta la vallata in direzione
delle pareti rossastre della Corna Rossa ben visibili dal sentiero.
Durante l'avvicinamento si incontrerà la Malga Vallesinella
di sopra (1681 Mt.).
In prossimità delle pareti il sentiero 382 piega nettamente
verso sinistra e sulla destra si staccano delle piccole tracce
che conducono alla base del primo torrione.
Oltrepassarlo e, in prossimità del secondo
(di dimensioni molto più ridotte), salire per tracce fino
allo spigolo sud-est. Lungo questo spigolo corre la via Detassis.
In alcuni punti, dove le difficoltà sono maggiori, la via
si discosta dallo spigolo e sale in parete. L'attacco, in comune con la via dell'Arma (visibili diversi fix) è
posto in prossimità del canale che separa il secondo torrione
(SAT) dal quarto (il terzo è situato internamente tra
i due torrioni).
1° tiro:
salire la facile fessura-camino che piega verso sinistra per circa 25 Mt. fino a dei gradoni di rocce con erba. Qui proseguire obliquando ancora verso sinistra per altri 15 Mt. fino a raggiungere un terrazzino sullo spigolo. Qui sostare (2 chiodi). 40 Mt., III, II.
2° tiro:
salire i facili gradoni per pochi metri e poi piegare a destra
in direzione di una grande fessura. Affrontarla (1 chiodo) fino ad un diedro nero (1 chiodo) oltre il quale si prosegue fino a raggiungere una piccola cengia
posta alcuni metri sotto un grosso pino mugo. Sostare (2 fix+chiodo) nei pressi dello spigolo. La sosta è in comune con la via dell'Arma. 40 Mt., II, IV, III, 3 chiodi.
3° tiro:
traversare a sinistra per circa 8 metri fino a una fessura; affrontarla direttamente e quando le difficoltà calano piegare a destra in direzione del grosso pino mugo. Qui è possibile attrezzare la sosta sfruttando le radici oppure (soluzione consigliata) abbassarsi verso destra e sostare (2 chiodi) alla base del diedro. Poco più a destra si trova la sosta a fix della via dell'Arma. 30 Mt., III, IV, III, II, 3 chiodi.
4° tiro:
salire il diedro
leggermente strapiombante (qualche passo levigato) e proseguire per rocce più
semplici fino a giungere in prossimità di una
placca chiusa da un piccolo tetto. Salirla sfruttando gli appigli nel fondo della fessura di sinistra
fino a giungere sotto il tetto e traversare a destra
fino alla sosta, posta nei pressi di un comodo
terrazzino. 30 Mt., V-. III+, IV+, III, 5
chiodi.
5° tiro:
proseguire lungo lo spigolo fino a guadagnare una sosta (chiodi - poco sopra ci sono dei grossi strapiombi); qui traversare a sinistra per circa 8 metri fino alla sosta posta al di sotto di una fessura nera. 35 Mt., III, IV.
6° tiro:
affrontare la fessura leggermente strapiombante, quindi salire per percorso logico verso destra in prossimità dello spigolo dove
c'è possibilità di sostare. Proseguire tenendo la sinistra (III) fino a giungere ad un terrazzino posto sullo spigolo dove vi è la sosta.
55 Mt. IV, III.
7° tiro:
dalla sosta salire lungo lo spigolo. Ignorare i fix della via dell'Arma, ma all'altezza del primo traversare a sinistra.
Salire per facili rocce fino alla sommità. La sosta (2 fix) si trova sulla destra, poco sotto la vetta. 25 Mt., IV, III, 3 chiodi.
Discesa
Dalla vetta seguire la traccia che si porta sul versante nord del torrione superando qualche passaggio di arrampicata (I). Qui è possibile:
1) abbassarsi, arrampicando in discesa, lungo il fianco est con qualche passo d'arrampicata (II);
2) effettuare una breve calata in corda doppia raggiungendo la comoda cengia sottostante;
3) compiere un salto un po' atletico superando la spaccatura;
Proseguire lungo l'evidente traccia che costeggia le vette dei torrioni della Corna Rossa e che conduce al rifugio Graffer.
Da qui, mediante il sentiero n. 382, ridiscendere a Vallesinella. |