Giornata con tempo altalenante. Abbiamo trovato sole alla partenza dal parcheggio, giunti all'attacco il cielo si è un po' velato per lasciare spazio ancora al sole mentre arrampicavamo. Infine, durante la discesa, è tornato il brutto tempo, comunque non ha piovuto.
I sentieri che si percorrono sono ben segnalati. La roccia in via è ottima. |
Descrizione generale
Si tratta di una delle vie più belle della Grignetta sia per la qualità della roccia, l'esposizione e la bellezza del torrione sul quale è stata tracciata. Aperta il 27 giugno 1932 da Giovanni Gandin, Renzo Galbiati e Vittorio Gerli.
L'itinerario percorre la verticalissima parete sud dell'elegante
Torrione del Cinquantenario. Roccia sempre ottima; alterna tratti
in cui è molto compatta ad altri in cui è molto lavorata. La
chiodatura originale è stata parzialmente sostituita con fittoni
resinati in due epoche diverse (comprese tutte le soste attrezzate
su 2 fittoni+catena+anello di calata). Ciò nonostante in alcuni
punti è necessario dover integrare le protezioni presenti,
comunque senza difficoltà per via dell'abbondanza di clessidre.
Attacco, descrizione della via
Dal parcheggio dei Piani Resinelli proseguire fino ad incontrare sulla destra una piccola chiesetta. Qui svoltare a destra e subito dopo a sinistra. La strada prosegue in piano per qualche centinaio di metri dopodiché inizia a perdere quota fino a raggiungere l'ex
rifugio Alippi. Qui vi è anche un piccolo campeggio in corrispondenza del quale, sulla destra, c'è una stretta strada sterrata (via alle Foppe). Questa strada attraversa il bosco e conduce ad un piccolo gruppo di case di villeggiatura. Qui è possibile parcheggiare (pochi posti). In prossimità delle case parte il sentiero n. 9 che conduce al rifugio Rosalba. Percorrere il sentiero seguendo sempre le indicazioni "Sentiero delle Foppe". Ad un certo punto si incontrerà un'indicazione CAI in metallo fissata ad un grosso masso che indica verso sinistra il Torrione Ratti. Proseguire sul sentiero principale (a destra) sino a giungere circa alla stessa quota della base del Torrione del Cinquantenario. Traversare verso destra su piccola traccia fino a raggiungere il Sentiero dei Morti. Attraversare il canale raggiungendo la base della parete. Aggirare l'aggettante parete sud-ovest verso destra superando un breve tratto su roccette. Appena terminato il passaggio su roccette si trova l'attacco della via Gandin. Appena prima di questo passaggio invece attacca Il fantasma della libertà.
1° tiro:
per facile rampetta con alcuni sassi instabili si raggiunge la fessura verticale. La si risale per uscirne poi a destra su bellissima placca, molto verticale ed esposta ma anche molto lavorata. Si sosta alla base della successiva parete strapiombante.
45 Mt., V+, IV, 3 chiodi, 2 fittoni.
2° tiro:
spostarsi a destra e superare il muretto strapiombante, poi si obliqua leggermente a sinistra su placca tecnica fino a raggiungere una fessura rovescia. Con l'aiuto della fessura ci si sposta a destra e poi si sale fino alla sosta superando uno strapiombino ben appigliato.
25 Mt., VII+ oppure A0, V+, VII oppure A0, V+, 3 chiodi, 4 fittoni.
3° tiro:
in verticale sopra la sosta. Dopo un primo passo più impegnativo, si sale fino alla sosta su semplici rocce. 10 Mt., V+, IV, 1 fittone.
4° tiro:
traversare verso sinistra abbassandosi leggermente fino a raggiungere il diedro. Salire nel diedro fino a quando è necessario traversare verso destra in direzione dello spigolo nei pressi del quale si sosta. Appena a sinistra del diedro corre l'ultima lunghezza della via Il fantasma della libertà. 20 Mt., V, VI-, 2 chiodi, 2 fittoni.
5° tiro:
dritti per placca obliquando, dopo i primi metri, a destra. Superare lo strapiombo sulla destra con movimento d'uscita verso sinistra, poi per rocce appoggiate si raggiunge la sommità della torre.
E' possibile evitare quest'ultima lunghezza obliquando, già dalla
sosta, verso destra fino a raggiungere la via Normale e, tramite
la sua ultima lunghezza, raggiungere la cima del torrione.
30 Mt., V, VII- oppure VI- e A0, 3 fittoni.
Discesa
In corda doppia fino alla base della parete (vedi immagine con soste di calata segnate accanto al tracciato della via U.N.I.C.E.F.):
1a. calata: 20 Mt. fino all'intaglio con la Torre Cecilia, poi spostarsi in direzione della Torre Cecilia stando però sul versante verso il rifugio Rosalba fino ad individuare il successivo ancoraggio (eventualemte procedere legati II);
2a. calata: 20 Mt. fino ad una cengetta;
3a. calata: 40 Mt. fino a terra.
Avendo 2 corde da 60 Mt. è possibile, dopo la prima calata, spostarsi per circa 5 metri dalla parte opposta rispetto alla Torre Cecilia stando sempre sul versante verso il rifugio Rosalba raggiungendo 2 fittoni (che sono al S3 della via Gufo triste).
Da qui con una calata di 58 Mt. si arriva direttamente a terra.
Scendere nel canalone fino a giungere nei pressi dell'attacco e da qui al parcheggio mediante il percorso effettuato durante l'avvicinamento. |