Cima alle Coste/Parete Centrale - Via Diedro Martini

 
Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle del Sarca Località di partenza Località Oltra - Dro (TN)
Quota partenza 130 Mt. circa Quota di arrivo 920 Mt. circa
Dislivello totale +290 Mt. circa per l'attacco
+500 Mt. la via (605 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Salita non numerato. Discesa n. 425
Ore di salita 45' per l'attacco
6 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. 15' 
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 01/05/2010 Difficoltà V+, VI
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti

Claudia.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata non limpidissima e con il classico vento in tarda mattinata. Il sentiero che conduce all'attacco è ben evidente. La roccia è generalmente ottima salvo che in alcuni tratti.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente. Bisogna stare molto attenti quando si affrontalo le lunghezze sulle terrazze mediane poiché il percorso non è obbligato ed è facile smuovere sassi anche di dimensioni consistenti. La parte bassa della via, svolgendosi in un canale, è più esposta ad eventuale caduta sassi.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale materiale per arrampicata su roccia. Portare friends per integrare.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
La Cima alle Coste è un'imponente parete alta nel complesso circa 500 metri e divisa in due da un sistema di cenge erbose. La parte alta si presenta abbastanza articolata in diedri, fessure e grossi strapiombi ed è sorretta dalla sottostante parete de "Lo Scudo": un'enorme placconata appoggiata.
In realtà l'itinerario attualmente indicato come Diedro Martini è l'unione di due vie aperte in anni e da persone differenti. La parte bassa sale un diedro-canale e in realtà è la vecchia via Steinkotter della quale la seconda parte è caduta in disuso per la scarsa qualità della roccia. Venne aperta da Heinz Steinkotter, Heini Holzer e Reinhold Messner nel 1966. La parte alta invece è il Diedro Martini vero e proprio, aperto da Sergio Martini, Mario Tranquillini e Maurizio Perotoni nel 1972. La chiodatura fino alle terrazze mediane è completamente a fix anche nelle soste; poi sulle terrazze mediane bisogna avere un buon intuito per identificare il percorso migliore. Noi abbiamo trovato solo 1 cordone di sosta. Infine sulla parte alta la chiodatura è tradizionale a chiodi sia sui tiri che nelle soste. In complesso un gran bel itinerario che, a dire il vero, pensavamo molto meno ripetuto di quello che in realtà è...
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca. Superare Ceniga ed entrare in Dro, poi raggiungere il campo sportivo in località Oltra e parcheggiare. Incamminarsi lungo l'evidente strada forestale ed in breve raggiungere un bivio al quale si svolta a destra in direzione di Pietramurata. Camminare per circa 10 minuti, superando una sbarra, fino ad un colletto con dei grossi massi sulla destra. La strada ora perde quota, fare attenzione che pochi metri dopo il colletto, sulla sinistra inizia un sentiero che sale nel bosco (masso con scritto in vernice nera "C.A. COSTE"). Proseguire ora per questa traccia che s'appresta a guadagnare repentinamente quota (ometti). Ad un certo punto il sentiero costeggia un canalone oltre il quale si notano delle placche appoggiate incise da fessure. Attraversare il canalone e risalire le facili placche (qualche ometto lungo il percorso) sino a raggiungere la base della parete dello "Scudo". Costeggiarla verso destra (viso a monte) sino a giungere al canale posto alla sua estremità destra. Si possono salire i primi facili risalti nel canale slegati fino ad un terrazzino sulla destra dove si trova un fix.

1° tiro:
salire sulle placche appoggiate, spostarsi leggermente a destra su un terrazzino e proseguire per diedro fino alla sosta (2 fix).
50 Mt., IV, 6 fix.

2° tiro:
superare lo strapiombino sopra la sosta, poi per placche compatte si segue la direttiva del diedro-canale fino alla sosta (2 fix con catena di calata). 55 Mt., IV, 6 fix, 1 golfaro, 1 sosta intermedia su chiodi.

3° tiro:
per placchetta sopra la sosta, poi si traversa a destra e si risale il canale con roccia non bellissima. Si esce sulla destra dove si sosta (1 fix con maglia rapida). 50 Mt., IV, 5/6 fix.

4° tiro:
si sale una specie di spigolino per poi spostarsi a destra e salire un netto diedro che poi diviene canale. Si prosegue fino all'inizio della terrazza mediana dove si sosta (1 chiodo+1 fix). Roccia a tratti delicata. 50 Mt., IV, III, 5 fix, 1 chiodo, 1 sosta intermedia su pianta.

5° tiro:
salire per terrazza erbosa obliquando verso sinistra e puntando alla sosta (de La Luna e i Falò) che si vede alla base del muro verticale. Da lì si segue la traccia  verso sinistra fino alla sosta (2 fix). 55 Mt., III, 1 sosta intermedia.

6°-7°-8° tiro:
superare tutta la terrazza mediana puntando alla base del diedro giallo chiuso in cima da un tettino. Circa 150 Mt., III, IV. Soste su piante.

9° tiro:
leggermente a sinistra della sosta superando un passo delicato e leggermente unto, poi in obliquo a destra fin alla sosta (3 chiodi con cordone). 40 Mt., V, IV, 5 chiodi.

10° tiro:
salire il diedro giallo seguendo la fessura che lo incide. Si supera uno strapiombino poi, giunti sotto al tetto, si traversa a sinistra fino al pulpito di sosta (1 chiodo+2 chiodi a pressione). 30 Mt., V+, VI, 10 chiodi.

11° tiro:
salire il diedro nascosto a sinistra della sosta fino alla base di una larga fessura dove si sosta (1 chiodo a pressione integrabile con spuntone buono o sasso incastrato nella fessura). 30 Mt., V+, 3 chiodi.

12°tiro:
seguire la larga fessura obliqua verso destra. Ultimi metri verticali, poi traverso facile dove occorre prestare attenzione alla qualità della roccia. Sosta su un terrazzino (1 spit+1 chiodo a pressione). 35 Mt., V+, VI, 4 chiodi, 1 cuneo con cordino.

13°tiro:
per placca a sinistra della sosta che porta ad un diedro/canale che si segue fino al bosco sommitale. Roccia sugli ultimi metri un po' friabile. Sosta (da attrezzare) su grossa pianta nel canale di uscita; attenzione al terreno instabile. 55 Mt., V+, IV, 3 chiodi.

Continuare assicurati ancora alcuni metri nel canale fino ad una zona pianeggiante.
Discesa
Si prosegue pochissimo nel bosco incontrando una strada forestale. La si segue in leggera salita verso sinistra. Ad un primo bivio a sinistra, al secondo bivio ancora a sinistra e si inizia a scendere. Dopo circa 500 metri si abbandona la strada per prendere il sentiero a sinistra (paline di legno, indicazioni Dro). Poi si percorre ancora un pezzo sulla forestale per riprendere il sentiero (indicazione Dro) che scende ripidamente nel bosco. Si arriva ad un altro bivio dove si prosegue ancora a sinistra (indicazione Dro) immettendosi sul sentiero delle cavre che si segue fino alla base (n. 425, qualche tratto attrezzato). Raggiunta la pista ciclabile (cappella in loco) si prende a sinistra e successivamente a destra ritornando così al campo sportivo di Dro.

Commenti

La fessura della dodicesima lunghezza è spettacolare, da sola vale quasi la via.

Altre ripetizioni
Luca e Matteo con Alessandro e Claudia il 25 aprile 2013.
Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti sud-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Clicca per visualizzare lo SCHIZZO DELLA VIA
(Disegno di Claudia Farruggia "Iaia")

   

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Claudia sulla prima lunghezza

Placche compatte sul secondo tiro

   

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Diedrino fessurato sulla quarta lunghezza

Luca sul decimo tiro

   

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Claudia impegnata in due passaggi della decima lunghezza

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La stupenda fessura del dodicesimo tiro

 Traverso finale sul dodicesimo tiro

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Uscita nel bosco

La Cima alle Coste con i tracciati delle vie:
Dinosauri, Luca Franz Franceschini, Dino Sottovia,
Nuvole Bianche,Mariposa Libre, Gli Amici del Sottobosco
e Diedro Martini