Descrizione
generale
La Cima alle Coste è un'imponente parete alta nel complesso circa 500 metri e divisa in due da un sistema di cenge erbose. La parte alta si presenta abbastanza articolata in diedri, fessure e grossi strapiombi ed è sorretta dalla sottostante parete de "Lo Scudo": un'enorme placconata appoggiata.
In realtà l'itinerario attualmente indicato come Diedro
Martini è l'unione di due vie aperte in anni e da persone
differenti. La parte bassa sale un diedro-canale e in realtà è la
vecchia via Steinkotter della quale la seconda parte è caduta in
disuso per la scarsa qualità della roccia. Venne aperta da Heinz Steinkotter,
Heini Holzer e Reinhold Messner nel 1966. La parte alta invece è il Diedro Martini
vero e proprio, aperto da Sergio Martini, Mario Tranquillini e Maurizio Perotoni
nel 1972.
La chiodatura fino alle terrazze mediane è completamente a fix anche
nelle soste; poi sulle terrazze mediane bisogna avere un buon
intuito per identificare il percorso migliore. Noi abbiamo trovato
solo 1 cordone di sosta. Infine sulla parte alta la chiodatura è
tradizionale a chiodi sia sui tiri che nelle soste. In complesso un
gran bel itinerario che, a dire il vero, pensavamo molto meno
ripetuto di quello che in realtà è...
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca. Superare Ceniga ed entrare in Dro, poi raggiungere il campo sportivo in località Oltra e parcheggiare. Incamminarsi lungo l'evidente strada forestale ed in breve raggiungere un bivio al quale si svolta a destra in direzione di Pietramurata. Camminare per circa 10 minuti, superando una sbarra, fino ad un colletto con dei grossi massi sulla destra. La
strada ora perde quota, fare attenzione che pochi metri dopo il
colletto, sulla sinistra inizia un sentiero che sale nel bosco
(masso
con scritto in vernice nera "C.A. COSTE"). Proseguire ora
per questa traccia che s'appresta a guadagnare repentinamente quota
(ometti). Ad un certo punto il sentiero costeggia un canalone oltre il quale si notano delle placche appoggiate
incise da fessure. Attraversare il canalone e risalire le facili placche (qualche ometto lungo il percorso) sino a
raggiungere la base della parete dello "Scudo". Costeggiarla verso destra (viso a monte) sino a giungere al
canale posto alla sua estremità destra. Si possono salire i primi
facili risalti nel canale slegati fino ad un terrazzino sulla destra
dove si trova un fix.
1° tiro:
salire sulle placche appoggiate, spostarsi leggermente a destra
su un terrazzino e proseguire per diedro fino alla sosta (2 fix).
50 Mt., IV, 6 fix.
2° tiro:
superare lo strapiombino sopra la sosta, poi per placche
compatte si segue la direttiva del diedro-canale fino alla sosta (2
fix con catena di calata). 55 Mt., IV, 6 fix, 1 golfaro, 1 sosta intermedia su chiodi.
3° tiro:
per placchetta sopra la sosta, poi si traversa a destra e si
risale il canale con roccia non bellissima. Si esce sulla destra
dove si sosta (1 fix con maglia rapida). 50 Mt., IV, 5/6 fix.
4° tiro:
si sale una specie di spigolino per poi spostarsi a destra e
salire un netto diedro che poi diviene canale. Si prosegue fino
all'inizio della terrazza mediana dove si sosta (1 chiodo+1 fix). Roccia a
tratti delicata. 50 Mt., IV, III, 5 fix, 1 chiodo, 1 sosta intermedia su
pianta.
5° tiro:
salire per terrazza erbosa obliquando verso sinistra e puntando
alla sosta (de La Luna e i Falò) che si vede alla base del muro verticale. Da lì si segue
la traccia verso sinistra fino alla sosta (2 fix). 55 Mt., III,
1 sosta intermedia.
6°-7°-8° tiro:
superare tutta la terrazza mediana puntando alla base del diedro
giallo chiuso in cima da un tettino. Circa 150 Mt., III, IV. Soste
su piante.
9° tiro:
leggermente a sinistra della sosta superando un passo delicato e
leggermente unto, poi in obliquo a destra fin alla sosta (3 chiodi
con cordone). 40 Mt., V, IV, 5 chiodi.
10° tiro:
salire il diedro giallo seguendo la fessura che lo incide. Si
supera uno strapiombino poi, giunti sotto al tetto, si traversa a
sinistra fino al pulpito di sosta (1 chiodo+2 chiodi a pressione). 30 Mt.,
V+, VI, 10 chiodi.
11° tiro:
salire il diedro nascosto a sinistra della sosta fino alla base
di una larga fessura dove si sosta (1 chiodo a pressione integrabile con spuntone
buono o sasso incastrato nella fessura).
30 Mt., V+, 3 chiodi.
12°tiro:
seguire la larga fessura obliqua verso destra. Ultimi metri
verticali, poi traverso facile dove occorre prestare attenzione alla
qualità della roccia. Sosta su un terrazzino (1 spit+1 chiodo a
pressione). 35 Mt., V+, VI, 4 chiodi, 1
cuneo con cordino.
13°tiro:
per placca a sinistra della sosta che porta ad un diedro/canale che
si segue fino al bosco sommitale. Roccia sugli ultimi metri un po'
friabile. Sosta (da attrezzare) su grossa pianta nel canale di uscita; attenzione al
terreno instabile. 55 Mt., V+, IV, 3 chiodi.
Continuare assicurati ancora alcuni
metri nel canale fino ad una zona pianeggiante.
Discesa
Si prosegue pochissimo nel bosco incontrando una strada
forestale. La si segue in leggera salita verso sinistra. Ad un primo
bivio a sinistra, al secondo bivio ancora a sinistra e si inizia a
scendere. Dopo circa 500 metri si abbandona la strada per prendere
il sentiero a sinistra (paline di legno, indicazioni Dro). Poi si
percorre ancora un pezzo sulla forestale per riprendere il sentiero
(indicazione Dro) che scende ripidamente nel bosco. Si arriva ad un
altro bivio dove si prosegue ancora a sinistra (indicazione Dro)
immettendosi sul sentiero delle cavre che si segue fino alla base
(n. 425, qualche tratto attrezzato). Raggiunta la pista ciclabile
(cappella in loco) si prende a sinistra e successivamente a destra
ritornando così al campo sportivo di Dro. |