Descrizione
generale
La Cima alle Coste è un'imponente parete alta nel complesso circa 500 metri e divisa in due da un sistema di cenge erbose. La parte alta si presenta abbastanza articolata in diedri, fessure e grossi strapiombi ed è sorretta dalla sottostante parete de "Lo Scudo": un'enorme placconata appoggiata.
La Dino Sottovia si snoda nella parte sinistra dello Scudo ed è stata aperta dalla cordata Paris-Pegoretti-Degasperi nel 1981. Offre un'arrampicata varia lungo fessure, diedri e placche. Le lunghezze di maggiore difficoltà si presentano ben chiodate
anche se, alcuni chiodi, appaiono un po' precari. Tutte le soste sono attrezzate tranne la quinta che risulta
facilmente attrezzabile su pianta.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca. Superare Ceniga ed entrare in Dro, poi raggiungere il campo sportivo in località Oltra e parcheggiare. Incamminarsi lungo l'evidente strada forestale ed in breve raggiungere un bivio al quale si svolta a destra in direzione di Pietramurata. Camminare per circa 10 minuti, superando una sbarra, fino ad un colletto con dei grossi massi sulla destra. La strada ora perde quota, fare attenzione che pochi metri dopo il colletto, sulla sinistra inizia un sentiero che sale nel bosco (masso con scritto in vernice nera "C.A. COSTE"). -Era possibile giungere in questo punto parcheggiando al "lago Bagattoli" ma ormai i parcheggi liberi sono 3 o 4 e fuori da questi spazi si rischia la rimozione. E' possibile, chiedendo al gestore Diego, parcheggiare nella stazione di servizio sulla SS45 accanto allo svincolo per il lago Bagattoli.- Proseguire ora
per questa traccia che s'appresta a guadagnare repentinamente quota
(ometti). Superare con qualche passo d'arrampicata dei salti rocciosi oltre i quali si perviene alla base della parete dello "Lo Scudo". Seguire il sentiero verso destra per circa 150 metri.
Osservando la parete, a pochi metri dal suolo si nota una specie di
prua di una nave diretta verso destra, sopra la quale si trova la
prima sosta. L'attacco della via è posto sulla verticale di questa
"prua".
1° tiro:
il percorso non è obbligato. Si risale la rampa a sinistra della
"prua" passando a lato di un alberello e piegando poi a sinistra in
un canalino, usciti dal quale, si punta alla terrazza posta sopra la
"prua della nave". Attenzione alla roccia molto instabile. 60 Mt., I, II.
2° tiro:
salire il muretto verticale a destra della sosta sino al suo termine, spostarsi leggermente a destra e proseguire
obliquando ora a sinistra sino a raggiungere un albero dove si sosta
(cordini in loco). 40 Mt., V+, V, 5 chiodi.
3° tiro:
traversare verso destra sino a raggiungere la sosta che è situata in corrispondenza di una fessura obliqua.
40 Mt., III, 2 chiodi collegati con dei cordini, 1 chiodo.
4° tiro:
tiro chiave della via. Salire la fessura che sale in obliquo verso sinistra per qualche metro, indi
seguire una seconda fessurina un poco più a sinistra. Raggiunta una sosta ignorarla e
superare la soprastante placca con 2 passi in artificiale (A0) sino a raggiungere un terrazzino dove si trova la sosta. 45 Mt., VI, V+, A0, 8 chiodi, 1 sosta intermedia.
5° tiro:
salire il diedro alla sinistra della sosta sino ad uscire su di una cengetta.
Traversare a destra sino ad un albero secco dove si sosta (possibile
sostare su piante verdi ma di dimensioni ridotte). 40 Mt., V, II,
1 chiodo.
6° tiro:
spostarsi a destra per circa 8-10 metri (non raggiungere l'evidente terrazza) indi salire la svasatura obliqua della placca sino alla sosta che è situata su di un comodo terrazzo. La roccia lungo
il tiro è abbastanza delicata. 40 Mt., III, IV, 1 chiodo.
7° tiro:
salire in verticale la placca sino a raggiungere l'evidente tetto che si aggira sulla sinistra
ed oltre il quale si sosta.
40 Mt., VI, V+, 4 chiodi, 1 sosta intermedia.
8° tiro:
salire qualche metro in verticale, superare il "naso" e proseguire lungo un diedro-rampa sino ad
una terrazza. Qui, appena a destra del camino erboso, si trova la sosta (3
chiodi). 45 Mt., V+, IV+.
9° tiro:
salire per qualche metro il canale erboso. Uscire poi sulla placca a sinistra dello stesso e per gradoni raggiungere la sosta.
Roccia delicata.
35 Mt., III, IV, 2 chiodi.
10° tiro:
proseguire per sfasciumi facendo molta attenzione alla loro instabilità sino ad uscire sulla grande cengia che taglia la parete e che segna la fine del settore "Lo Scudo". Si sosta su di una radice un poco precaria
oppure su buone piante molto più a sinistra. 50 Mt., III, II.
11° tiro:
con un'ulteriore tiro di corda si traversa verso destra sino a raggiungere un boschetto. 50 Mt., II, I.
Discesa
La discesa avviene in corda doppia.
Seguire la traccia di sentiero per circa 300 metri verso destra sino
a raggiungere una pianta con dei cordini e una maglia rapida. Da qui
si effettuano 7 calate tutte su 2 fix con catena ed anello di
calata tranne la prima (cordini) e l'ultima (1 golfaro).
1a doppia: 35 Mt. sosta in placca spostandosi leggermente a destra
(viso a monte). Ignorare i primi fix con cordini;
2a doppia: 40 Mt. sosta in placca sulla verticale della precedente;
3a doppia: 35 Mt. sosta sopra ad un terrazzino, sulla verticale
della precedente;
4a doppia: 60 Mt. fino ad una cengia con piante. Poi si segue la
cengia verso dx (viso a monte) fino alla successiva sosta.
Possibilità di
dividere la calata con una sosta posta un po' a destra;
5a doppia: 40 Mt. sosta su un terrazzino un po' più a destra (viso a
monte);
6a doppia: 40 Mt. sosta su un golfaro sulla verticale della
precedente;
7a doppia: 30 Mt. si raggiunge terra.
E' possibile scendere in doppia lungo altre vie sportive (come Gli amici del sottobosco,
La Luna e i Falò, Nuvole
bianche, Sesto grado, etc.).
Dal termine delle calate seguire la traccia di sentiero verso destra (viso a valle) che riporta all'attacco e da qui al parcheggio. |