Descrizione generale
Via aperta nel 1913 da Hans Dulfer in cordata con W. F. Von Bernuth. Dopo l'apertura di questo arditissimo itinerario il campanile venne battezzato con il nome del suo primo salitore. In breve tempo la via è divenuta una classica del gruppo e le numerose ripetizioni l'hanno completamente ripulita da sassi instabili.
Attacco, descrizione della via
Da Misurina seguire le indicazioni per la stazione della
seggiovia che sale al rifugio Col de Varda e parcheggiare poco
prima di raggiungerla in un grande spiazzo sterrato sulla
destra. Seguire il sentiero n. 120 (poi n. 116) che conduce al
rifugio Città di Carpi (ottime indicazioni lungo il percorso).
Dal rifugio imboccare il sentiero n. 118 che sale in direzione
della Forcella del Nevaio. Puntare direttamente al vertiginoso
spigolo Sud del campanile raggiunto il quale si segue una
debole traccia verso destra (viso a monte) per circa 50 metri
sino alla base di un facile diedro verticale sopra il quale è
ben identificabile un tetto giallo.
1° tiro:
salire il diedro sino al suo termine e
traversare a destra sotto il tetto giallo seguendo un'esile
cengetta. Proseguire traversando fin dove finisce la cengetta
e sostare (2 chiodi). 45 Mt., III.
2° tiro:
in verticale per rocce appigliate puntando alla base del
diedro giallastro oltre il quale si traversa a sinistra,
abbassandosi di un passo per poi risalire, raggiungendo la
sosta (2 chiodi).
50 Mt., IV-, 1 passo di V-, IV, 2 chiodi, 2 clessidre.
3° tiro:
traversare a sinistra per circa 4 metri e risalire un diedro
molto esposto sino a raggiungere la base di una fessura gialla
verticale. Qui traversare nuovamente a sinistra abbassandosi
un poco (massima esposizione) sino a raggiungere un comodo
terrazzino dove si sosta (1 clessidra; presenti 2 chiodi ma
molto distanti tra loro). Attenzione alle corde perché
potrebbero avere un fastidioso attrito per il secondo
traverso. 50 Mt., III+, IV-, 1 chiodo.
4° tiro:
salire lungo il diedro sino a raggiungere un comodo terrazzino
a sinistra del quale sale un'evidentissima fessura. Qui
sostare (1 chiodo). 25 Mt., IV-, III, 2 chiodi.
5° tiro:
seguire la fessura per circa 10 metri , traversare un paio di
metri a destra e, per rocce più semplici, raggiungere una
grotta giallastra.
Passando alla sua destra ci si alza ancora
qualche metro e si sosta (spuntoni). 45 Mt., IV-, 2 chiodi, 1
clessidra.
6° tiro:
traversare a sinistra costeggiando un muro giallo sino a
raggiungere un grosso masso. Ora per il diedro obliquo verso
destra sino un comodo ripiano sulla destra dove si sosta
(clessidre). 40 Mt., I, IV-.
7° tiro:
verso destra, con percorso non obbligato, rimontare le facili
rocce puntando allo spigolo del campanile dove si sosta (1
chiodo+1 clessidra). 35 Mt., III+, I.
8° tiro:
si sale lungo il filo dello spigolo seguendo un diedro. Uscire
a destra vincendo un piccolo strapiombo. Salire obliquando
verso destra sino a raggiungere una nicchia dove si sosta (2
ottime clessidre). 35 Mt., IV-, IV, 3 chiodi (2 dei quali
vicini).
9° tiro:
dritti per facili rocce e poi traversare a sinistra
raggiungendo la sosta (2 chiodi) in corrispondenza di un
pulpito sul filo dello spigolo. 30 Mt., IV-, IV, 1 chiodo.
10° tiro:
lunghezza stupenda per l'esposizione, forse la più bella della
via. Dalla sosta salire qualche metro e uscire a sinistra su
placca. Risalirla per poi ritornare in corrispondenza del filo
dello spigolo. Qui spostarsi verso destra e risalire un
canalino. Proseguire per placca lavorata e poco protetta
mirando al filo dello spigolo sino a raggiungere la vetta.
Data la lunghezza del tiro è possibile sostare scomodamente (2
clessidre) circa 10 metri prima della vetta o ancora meglio
attrezzarne una in corrispondenza del primo chiodo. 60 Mt., IV,
IV-, III, 2 chiodi, 1 clessidra con cordino, 2 clessidre
(utilizzabili per l'eventuale sosta).
Discesa
La discesa avviene con una serie di calate in corda doppia. Individuare, 5 metri sotto la vetta, una sosta a fix con catena (è possibile assicurarsi o effettuare una breve calata dalla vetta sfruttando uno spuntone con cordone e moschettone.
1a. doppia: 50 metri nel vuoto sino a raggiungere la forcella tra il Campanile Dulfer e la Cima Eötvos. La successiva sosta si trova sulla parete della Cima Eötvos;
2a. doppia: 35 Mt. nel canale ovest (verso la Forcella del Nevaio), fino al bordo del canale, dove si trova il successivo ancoraggio;
3a. doppia: 50 Mt. dapprima verticale poi su rocce più appoggiate sino a raggiungere una piccola terrazza con detriti. Spostarsi a destra (viso a monte) per circa 5 Mt. sino a raggiungere una larga terrazza;
4a. doppia: 50 Mt. scendendo inizialmente nel canale a destra della sosta, sino a un comodo ripiano;
5a. doppia: 50 Mt. sino a una sosta (2 clessidre+1 chiodo);
6a. doppia: 40 Mt. sino al ghiaione.
Da qui riportarsi sul sentiero n. 116 e seguirlo verso valle
sino al rifugio Città di Carpi e poi a Misurina. |