Campanile Dulfer - Via Dulfer

Zona montuosa Dolomiti di Sesto - Cadini di Misurina Località di partenza Lago di Misurina (BL)
Quota partenza 1756 Mt. Quota di arrivo 2706 Mt.
Dislivello totale

+335 -45 Mt. per il rifugio Città di Carpi
+306 Mt. dal rifugio all''attacco
+300 Mt. la via (395 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 120, 116, 118
Ore di salita

1 h. 20' per il rifugio
50' dal rifugio all'attacco
4 h. la via

Ore di discesa 1 h. 45' per le doppie
20' per il rifugio Città di Carpi
40' dal rifugio a Misurina
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 22/07/2007 Difficoltà IV, V- (1 passo)
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti

Ale, Claudia.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata ottima, solo nel tardo pomeriggio è comparsa qualche nuvola. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente; la roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli

I soliti dell'arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
Solo al rifugio.
Punti di appoggio
Rifugio Città di Carpi (2100 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale

In via sono presenti pochi chiodi. Risulta quindi fondamentale avere friend (o nut) e cordini per proteggere ulteriormente.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Via aperta nel 1913 da Hans Dulfer in cordata con W. F. Von Bernuth. Dopo l'apertura di questo arditissimo itinerario il campanile venne battezzato con il nome del suo primo salitore. In breve tempo la via è divenuta una classica del gruppo e le numerose ripetizioni l'hanno completamente ripulita da sassi instabili.
Attacco, descrizione della via
Da Misurina seguire le indicazioni per la stazione della seggiovia che sale al rifugio Col de Varda e parcheggiare poco prima di raggiungerla in un grande spiazzo sterrato sulla destra. Seguire il sentiero n. 120 (poi n. 116) che conduce al rifugio Città di Carpi (ottime indicazioni lungo il percorso). Dal rifugio imboccare il sentiero n. 118 che sale in direzione della Forcella del Nevaio. Puntare direttamente al vertiginoso spigolo Sud del campanile raggiunto il quale si segue una debole traccia verso destra (viso a monte) per circa 50 metri sino alla base di un facile diedro verticale sopra il quale è ben identificabile un tetto giallo.

1° tiro:
salire il diedro sino al suo termine e traversare a destra sotto il tetto giallo seguendo un'esile cengetta. Proseguire traversando fin dove finisce la cengetta e sostare (2 chiodi). 45 Mt., III.

2° tiro:
in verticale per rocce appigliate puntando alla base del diedro giallastro oltre il quale si traversa a sinistra, abbassandosi di un passo per poi risalire, raggiungendo la sosta (2 chiodi).
50 Mt., IV-, 1 passo di V-, IV, 2 chiodi, 2 clessidre.

3° tiro:
traversare a sinistra per circa 4 metri e risalire un diedro molto esposto sino a raggiungere la base di una fessura gialla verticale. Qui traversare nuovamente a sinistra abbassandosi un poco (massima esposizione) sino a raggiungere un comodo terrazzino dove si sosta (1 clessidra; presenti 2 chiodi ma molto distanti tra loro). Attenzione alle corde perché potrebbero avere un fastidioso attrito per il secondo traverso. 50 Mt., III+, IV-, 1 chiodo.

4° tiro:
salire lungo il diedro sino a raggiungere un comodo terrazzino a sinistra del quale sale un'evidentissima fessura. Qui sostare (1 chiodo). 25 Mt., IV-, III, 2 chiodi.

5° tiro:
seguire la fessura per circa 10 metri , traversare un paio di metri a destra e, per rocce più semplici, raggiungere una grotta giallastra.
Passando alla sua destra ci si alza ancora qualche metro e si sosta (spuntoni). 45 Mt., IV-, 2 chiodi, 1 clessidra.

6° tiro:
traversare a sinistra costeggiando un muro giallo sino a raggiungere un grosso masso. Ora per il diedro obliquo verso destra sino un comodo ripiano sulla destra dove si sosta (clessidre). 40 Mt., I, IV-.

7° tiro:
verso destra, con percorso non obbligato, rimontare le facili rocce puntando allo spigolo del campanile dove si sosta (1 chiodo+1 clessidra). 35 Mt., III+, I.

8° tiro:
si sale lungo il filo dello spigolo seguendo un diedro. Uscire a destra vincendo un piccolo strapiombo. Salire obliquando verso destra sino a raggiungere una nicchia dove si sosta (2 ottime clessidre). 35 Mt., IV-, IV, 3 chiodi (2 dei quali vicini).

9° tiro:
dritti per facili rocce e poi traversare a sinistra raggiungendo la sosta (2 chiodi) in corrispondenza di un pulpito sul filo dello spigolo. 30 Mt., IV-, IV, 1 chiodo.

10° tiro:
lunghezza stupenda per l'esposizione, forse la più bella della via. Dalla sosta salire qualche metro e uscire a sinistra su placca. Risalirla per poi ritornare in corrispondenza del filo dello spigolo. Qui spostarsi verso destra e risalire un canalino. Proseguire per placca lavorata e poco protetta mirando al filo dello spigolo sino a raggiungere la vetta. Data la lunghezza del tiro è possibile sostare scomodamente (2 clessidre) circa 10 metri prima della vetta o ancora meglio attrezzarne una in corrispondenza del primo chiodo. 60 Mt., IV, IV-, III, 2 chiodi, 1 clessidra con cordino, 2 clessidre (utilizzabili per l'eventuale sosta).

Discesa
La discesa avviene con una serie di calate in corda doppia. Individuare, 5 metri sotto la vetta, una sosta a fix con catena (è possibile assicurarsi o effettuare una breve calata dalla vetta sfruttando uno spuntone con cordone e moschettone.
1a. doppia: 50 metri nel vuoto sino a raggiungere la forcella tra il Campanile Dulfer e la Cima Eötvos. La successiva sosta si trova sulla parete della Cima Eötvos;
2a. doppia: 35 Mt. nel canale ovest (verso la Forcella del Nevaio), fino al bordo del canale, dove si trova il successivo ancoraggio;
3a. doppia: 50 Mt. dapprima verticale poi su rocce più appoggiate sino a raggiungere una piccola terrazza con detriti. Spostarsi a destra (viso a monte) per circa 5 Mt. sino a raggiungere una larga terrazza;
4a. doppia: 50 Mt. scendendo inizialmente nel canale a destra della sosta, sino a un comodo ripiano;
5a. doppia: 50 Mt. sino a una sosta (2 clessidre+1 chiodo);
6a. doppia: 40 Mt. sino al ghiaione.
Da qui riportarsi sul sentiero n. 116 e seguirlo verso valle sino al rifugio Città di Carpi e poi a Misurina.

Note

E' possibile rientrare a Misurina superando la Forcella del Nevaio. Non avendo percorso tale sentiero non siamo in grado di indicare i tempi di percorrenza.

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-orientali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Luca e Matteo all'attacco

Ale alla prima sosta

   

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A sinistra Alessandro e Claudia a destra, sulla seconda lunghezza

   

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Matteo e Claudia sull'espostissima sosta numero tre

Claudia sul nono tiro, poco prima della sosta

   

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Luca e Matteo impegnati sull'ultimo verticalissimo tiro

Matteo sosta pochi metri prima della vetta

   

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Luca e Claudia in vetta

Luca e Matteo preparano la prima corda doppia

   

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 La 2a. calata molto caratteristica perché quasi tutta nel vuoto

 Il Campanile Dulfer con il tracciato della via Dulfer

   

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