Campanile Basso - Via Normale

Zona montuosa Dolomiti di Brenta Località di partenza Rif. Vallesinella - Madonna di Campiglio (TN)
Quota partenza 1513 Mt. Quota di arrivo 2883 Mt.
Dislivello totale +1039 Mt. per il rif. Tosa-Pedrotti
+61 Mt. circa dal rifugio all'attacco
+270 Mt. la via (455 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 317, 318, 305 (Sent. delle Bocchette)
Ore di salita 3 h. 10' per il rif. Tosa-Pedrotti
30' dal rifugio all'attacco
3 h. la via
Ore di discesa 1 h. le doppie
2 h. 15' il sentiero fino al rif. Vallesinella
Esposizione Sud, poi est ed infine nord Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 06-07/07/2003 (agg. 08/2017) Difficoltà IV, IV+, spesso III
Sass Balòss presenti
Omar, Gölem.
Amici presenti
Ermanno Salvaterra.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia
Sentiero comodo e ben tracciato, con dei tratti facili su roccette sotto alla Bocchetta di Brenta. Giornata buona, freddina al mattino, un po' di nebbia tra le cime circostanti, ma che ha aumentato il fascino dell'ascensione. Roccia ottima.
Eventuali pericoli
Soliti dell'arrampicata in ambiente. La via è abbastanza facile, tant'è vero che Omar, completamente a digiuno di arrampicata, non ha avuto problemi a guadagnare la vetta.
Presenza di acqua
E' possibile trovare acqua nei pressi del parcheggio di Vallesinella, ai rifugi Casinei (1850 Mt.), Brentei (2175 Mt.) e Pedrotti (2491 Mt.). Sul sentiero 318, poco prima del rifugio Brentei, un cartello indica una sorgente.
Sul Sentiero delle Bocchette vi è la sorgente "Catullo Detassis".
Punti di appoggio
Rifugi Casinei, Brentei e Pedrotti; quest'ultimo il più vicino al Campanile Basso.
In questa relazione viene proposto l'avvicinamento dal rifugio Pedrotti ma risulta molto comodo pernottare anche al rifugio Brentei.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito materiale da arrampicata, con due mezze corde da almeno 50 metri, minimo 5 rinvii, utile qualche friend grosso, caschetto.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Campanile Basso, sicuramente considerabile come una delle più belle montagne del mondo, è una guglia che svetta verso il cielo tra il Campanile Alto e la Brenta Alta nella catena degli Sfulmini nelle dolomiti del Brenta.
La via Normale è stata la soluzione all'enigma di questa montagana, per lungo tempo un tabù alpinistico, finché Otto Ampferer e Karl Berger il 18 agosto del 1899, non senza fatica, guadagnarono la vetta.
La storia dell'alpinismo è molto legata a questa montagna e i più grandi alpinisti del passato si sono cimentati su queste pareti per conquistarne la vetta. Il trentino Carlo Garbari fu il primo a studiare a fondo le pareti ed ad individuare una via di salita logica e semplice. Il 12 agosto del 1897 tentò l'ascesa con il portatore Nino Pooli e la guida Antonio Tavernaro. I tre salirono dalla Bocchetta del Campanile Basso e vinsero la prima parete iniziale (che ancora oggi porta il nome di parete Pooli). Pooli salì poi mediante dei camini (Camini ad "Y") ad una grossa cengia che attraversa la parete, lo "Stradone Provinciale". Qui la cordata si portò verso il versante occidentale e si innalzò per costole e camini fino ad un terrazzino (terrazzo Garbari) sotto la strapiombante parete terminale. Pooli salì ancora per qualche metro ma in corrispondenza di uno strapiombo dovette rinunciare (mancavano circa 20 metri alla conquista della vetta). Una leggenda narra che Garbari estrasse una pistola per spingere Pooli ad effettuare l'ultimo sforzo decisivo. Ma non fu sufficiente...
Dopo essere ridiscesi Garbari scrisse una relazione dettagliata e minuziosa del tentativo che ben presto finì tra le mani di due giovani studenti austriaci: Otto Ampferer e Karl Berger. Ampferer e Berger seguirono alla perfezione la relazione ma ai piedi della parete terminale anch'essi dovettero fare il 'dietro front'. Il giorno successivo (18 agosto 1899) i due tornarono all'attacco ma questa volta, anziché salire per il terrazzino Garbari, si portarono su di un piccolo pulpito (Terrazzino del Re di Belgio) dello spigolo nord-ovest dove in seguito ad una ardita attraversata in piena parete nord riuscirono a vincere lo strapiombo che caratterizza la parete (oggi appunto Parete Ampferer). Pooli non accettò la sconfitta e partì nuovamente per il Campanile Basso in compagnia di Riccardo Trenti per completare la 'sua' via di salita. Una volta raggiunto il terrazzino Garbari, il 31 luglio 1904, Pooli affrontò e vinse la strapiombante parete (oggi parete Pooli-Trenti). Qualche anno dopo lo stesso Pooli non riuscì a ripetere la via in seguito ad una frana. Solo nel 1932 due alpinisti cecoslovacchi, per errore, riuscirono a percorrere nuovamente la via di Pooli.
La salita della Normale è estremamente estetica e si svolge in un ambiente di incomparabile bellezza; a
ncora oggi regala emozioni uniche, sensazioni che dalla mitica pietra del Basso ti si attaccano addosso, non lasciandoti più.
La relazione qui proposta segue, sulla L9, la variante Battistata (Silvio Agostini, Abba e M. Bonazzi agosto 1929) e riteniamo sia comunemente l'itinerario attualmente più seguito. La via originale salirebbe il camino sopra lo "Stradone Provinciale" fino al suo termine raggiungendo l"Albergo al Sole" da quale poi si salirebbe a sinistra al "Terrazzino Garbari" posto sotto la parete gialla della variante Wolf-Weghorn. Da questo terrazzino bisognerebbe poi scendere al "Terrazzino del Re di Belgio". Con la variante Battistata si arriva in questo punto più direttamente.


Attacco, descrizione della via
Dal parcheggio di Vallesinella (1513 Mt.) salire in breve con il sentiero 317 al rifugio Casinei (1825 Mt.). Da qui si seguono le indicazioni per il rifugio Brentei (sentiero 318) che si raggiunge in un'oretta (2183 Mt., 2 ore da Vallesinella). Dal rifugio Brentei si prosegue lungo il sentiero in direzione del rifugio Pedrotti, salendo su morena e poi su facili roccette (tratti attrezzati) fino al nevaio sotto la Bocchetta di Brenta. Un volta giunti alla Bocchetta di Brenta (2552 Mt., 3 ore da Vallesinella) si svalla sull'altro versante scendendo in pochi minuti al già visibile rifugio Pedrotti, dove abbiamo pernottato.
Al mattino presto, fatta colazione siamo stati raggiunti da Ermanno e ci siamo avviati verso l'attacco, gli incubi notturni di Omar grazie a Dio non si sono avverati...
Ritornati alla Bocchetta di Brenta si prende a destra il famoso Sentiero delle Bocchette, seguendo la cengia che conduce verso la Bocchetta successiva: la Bocchetta del Campanile Basso, nei cui pressi si trova l'attacco della via Normale.
Dalla Bocchetta del Campanile Basso, gettata un’occhiata sulla massiccia parete Sud del Campanile, si abbandona il Sentiero delle Bocchette calando per qualche metro giù a sinistra, poi si risalgono le rocce gradonate cercando i passaggi più facili fino un ripiano detritico dove si trova la prima sosta attrezzata della via Normale (2 fittoni+catena+anelloni di calata).

1° tiro:
salire per rocce gradinate leggermente verso sinistra portandosi alla base di un camino/fessura obliquo verso destra. Percorrerlo fino al suo termine raggiungendo un comodo terrazzo alla base dell'impressionante e gialla parete Pooli dove si sosta (2 soste formate da 2 fittoni+catena+anelloni di calata). 50 Mt., III+, 1 chiodo, 1 friend incastrato.

2° tiro:
salire in verticale la parete raggiungendo una piccola cornice tramite la quale si traversa per circa 5 metri verso destra raggiungendo un ballatoio posto sullo spigolo tra le pareti sud ed est dove si sosta (2 chiodi un po' nascosti da collegare). 30 Mt., IV+, IV, 5 chiodi.

3° tiro:
aggirare lo spigolo a destra e poi salire in verticale fino ad una comoda cengia (sulla sinistra visibile sosta attrezzata che si usarà in discesa). Seguire facilmente la cengia verso destra per una decina di metri e attrezzare la sosta (spuntone). 35 Mt., III+, III-.

4° tiro:
salire obliquando decisamente verso destra, senza percorso obbligato, superando facili saltini di roccia e cenge sovrapposte. Si sosta (2 chiodi) su un’ampia cengia sotto la verticale dei famosi camini ad "Y". 40 Mt., II, 1 chiodo.

5° tiro:
salire dritti la parete sovrastante fino a raggiungere la base di due camini divergenti (i famosi camini a “Y”), dove si sosta (2 fittoni+catena+anelloni di calata). 20 Mt., III.

6° tiro:
salire il camino di sinistra (nonostante sia possibile salire anche da quello di destra, meno frequentato) con divertente arrampicata. Dopo soli 20 metri il camino finisce e c’è una sosta con anello; proseguire tuttavia oltre, diagonalmente a sinistra per facili rocce, fino a raggiungere una grande cengia detritica. Sulla sinistra, in prossimità dello spigolo nord-est, si trova la comoda sosta (2 fittoni+catena+anelloni di calata). 45 Mt., IV-, III, 1 chiodo, 1 sosta intermedia (2 fittoni+catena+anelloni di calata).

7° tiro (eventualmente in conserva):
questa grande cengia, bella, larga e camminabile è lo “Stradone Provinciale” e taglia tutta la parete nord del Campanile Basso. Fare attenzione alla possibile presenza di neve o ghiaccio, molto insidiosi per la progressione.
Soffermarsi un attimo ad ammirare la parete soprastante la sosta, completamente verticale e all’apparenza inaccessibile. Da qui parte la vertiginosa via Preuss, salita dal grande alpinista in libera con il solo ausilio di mani e piedi.
Se la vista non ha fatto venire voglia di cambiare sport, allora si può riprendere la scalata: percorrere tutto lo “Stradone Provinciale” verso destra (bellissima la visuale sul Campanile Alto). Sono parecchie decine di metri lungo questa straordinaria balconata naturale giungendo infine, dopo aver girato intorno alla guglia e aver doppiato lo spigolo nord-ovest, allo spallone ovest. Qui è impossibile non notare un solco che risale il torrione verso la vetta: un diedro inclinato molto invitante. Si sosta (1 fittone) alla base del diedro. 100 Mt. circa, I, II.

8° tiro:
risalire il diedro-camino, con dei passaggi divertenti, spostandosi a volte leggermente sulla destra. Ignorare la prima sosta e proseguire fino a quella successiva (2 fittoni+catena+anelloni di calata) posta su un comodo ripiano.
40 Mt., IV, 1 chiodo, 1 chiodo cementanto, 1 sosta intemedia (2 fittoni+catena+anelloni di calata).

9° tiro:
procedere ancora alcuni metri nel diedro-camino (o appena alla sua destra) e poi salire sulla parete di sinistra verso lo spigolo nord-ovest fino a raggiungere un ballatoio posto proprio sul filo dello spigolo, detto il “Terrazzino del Re del Belgio”, dove si sosta (2 soste formate da 2 fittoni+catena+anelloni di calata). Di fatto questa è la variante Battistata, vedi "descrizione generale" ad inizio relazione. Fare attenzione a non alzarsi troppo nel camino altrimenti si raggiunge un ampio terrazzo sulla parete ovest detto “Albergo al Sole”.
20 Mt., IV, 1 chiodo, 1 dado incastrato.

10° tiro:
sulla soprastante parete gialla, a destra dello spigolo, sale la variante Wolf-Weghorn.
Dal terrazzino girare a sinistra dietro allo spigolo, qui ben marcato, e passare in massima esposizione sulla verticalissima parete nord. Traversare a sinistra sfruttando una cornice per i piedi. Non salire la prima fessura con chiodi visibili ma continuare a traversare fino a quando la cornice si allarga. Qui sostare (2 chiodi+cordini). 10 Mt., III, 1 chiodo cementato.

11° tiro:
si è alla base della famosa parete Ampferer. Spostarsi inizialmente a sinistra e poi puntare verso lo strapiombo sopra la sosta. Senza raggiungerlo aggirarlo a sinistra (o affrontarlo V). A questo punto è possibile salire direttamente seguendo grosso modo una fessura fino a pochi metri sotto la vetta vera e propria dove si sosta (2 fittoni+catena+anelloni di calata) oppure riportarsi a destra verso lo spigolo (in questo caso consigliabile sosta intermedia sempre su 2 fittoni+catena+anelloni di calata) e poi, con un ulteriore breve e facile lunghezza, salire fino alla vetta (si sfrutta la medesima sosta pochi metri sotto la vetta vera e propria precedentemente citata).
La vetta in realtà è un vasto pianoro largo 15-20 metri dove è presente una campana tubolare storica. 45 Mt., IV, 4-5 chiodi.
Discesa
La via di discesa segue grossomodo il percorso tortuoso della salita, ma gli ancoraggi per le calate sono posti in maniera ottimale. Alcune delle soste sono quelle utilizzate durante la salita e comunque sono tutte su 2 fittoni+catena+anelloni di calata.
1a. calata: 55 Mt. fino al "Terrazzino del Re del Belgio" in corrispondeza della S9 della salita (eventuale sosta intermedia dopo 30 Mt.);
2a. calata: 55 Mt. fino allo "Stradone Provinciale" alla S7 della salita (eventuali 2 soste intermedie dopo 20 e poi 15 Mt.).
Percorrere interamente lo "Stradone Provinciale" verso sinistra (viso a monte) fino al successivo ancoraggio (la S6 della salita).
3a. calata: 40 Mt. fino un terrazzino sotto un tettino;
4a. calata: 40 Mt. fino alla cengia.
Percorrere la cengia verso sinistra (viso a monte) per 10-15 metri fino alla sosta attrezzata posta sopra la parete Pooli.
5a. calata: 40 metri (alcuni nel vuoto) fino a raggiungere la base della parete Pooli. Qui vi sono due soste di calata (S1 della salita);
6a. calata: 45 metri all'ampio terrazzo dove attacca la via Normale;
7a. calata (evitabile): 30 metri fino al canale detritico poco sotto la bocchetta del Campanile Basso.
Ripercorrere a ritroso il "Sentiero delle Bocchette" e poi seguire il sentiero 318 che scende verso il rifugio Brentei e successivamente al parcheggio accanto al rifugio Vallesinella.
Note

Quella al Campanile Basso è stata una delle più belle salite effettuate dai Sass Balòss.
Vista la nostra scarsissima esperienza alpinistica su pareti in ambiente, ci siamo avvalsi, in via del tutto eccezionale, di una guida alpina; tanto per fare un nome del celebre Ermanno Salvaterra. Che fosse bravo lo si sapeva già dal suo curriculum, ma noi lo abbiamo scoperto anche molto simpatico e alla mano.

Commenti vari

Il Basso era il sogno di Gölem da moltissimo tempo, finalmente ora è realizzato. Sull'ascensione è stato scritto pure un racconto (Fatto!), consultabile nell'apposita sezione.
Inutile spendere altre parole. La salita al Basso è una esperienza bellissima e quasi sublime, e verrà senz'altro ripetuta anche con gli altri Sass.

Altre ripetizioni

Luca e Bertoldo il 22.08.2004 effettuando una variante nei camini a Y.
Luca con Emanuele M. e Antonio R. con Manuela S. il 25 agosto 2017 durante il corso di roccia avanzato nato dal gemellaggio tra la Scuola Valle Seriana e la Scuola di Como N. Noseda Pedraglio-F. Muschialli.

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti sud-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
Clicca sull'immagine qui sotto per accedere alla pagina web ViviDolomiti edizioni - libri di montagna e acquistarne direttamente una copia.

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Verso la Bocchetta di Brenta

Alba dietro il Croz dell'Altissimo

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Sul quarto tiro

Omar nel camino a "Y" di sinistra, sesto tiro

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Stradone Provinciale, vista del Campanile Alto

Ermanno sul diedro dell'ottavo tiro

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Undicesimo tiro, tratto delicato di V grado

In vetta col nostro vate

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Iniziano le doppie...

Anche Gölem arriva in fondo

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Un ultimo sguardo alla guglia

Sosta al ritorno sul Sentiero delle Bocchette

   
Ingrandisci
La parete est del Campanile Basso con i tracciati delle vie: Spigolo Fox, Preuss e parte della Normale