Monte Cabianca - Canale Nord

Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Carona (BG)
Quota partenza 1200 Mt. circa Quota di arrivo 2601 Mt.
Dislivello totale 1400 Mt. Data di uscita 17/05/2014
Ore di salita 3 h. 15' Ore di discesa 2 h. 30'
Sentieri utilizzati n. 210 Giudizio sull'escursione Ottima
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà F
Condizioni climatiche e dei sentieri

Inizialmente la mattina si è presentata poco limpida, ma col passare delle ore mi è stata regalata una splendida giornata di sole, di quelle da ricordare. Sentieri evidenti e ben segnalati fino alla diga del Fregabolgia. Da qui all'inizio del canale sparisce tutto, coperto dalla neve. La neve nel canale è risultata dura ma non ghiacciata. Pendenze attorno ai 40-45°.

Eventuali pericoli
Attenzione durante la salita del canale nel caso ci sia qualche escursionista sopra o sotto di noi. Anche il breve tratto di cresta in discesa e la prima parte del percorso sotto la cresta, dopo la spalla del Cabianca richiedono cura e metodo (anche qui 45°, ma in discesa sembrano sempre di più...).
Presenza di acqua
Acqua presso l'abitato di Pagliari ed al rifugio Calvi. La fontanella alla casa Birone era asciutta.
Punti di appoggio
La casa del guardiano della diga del lago Fregabolgia offre sicuro riparo (1 h. e 30' abbondanti dalla partenza); così anche alcuni caseggiati poco prima. Il rifugio Calvi si trova a pochi minuti di distanza dalla diga e può essere raggiunto facilmente con una breve deviazione.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Picozza classica, ramponi e caschetto.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Sebbene non difficile, anzi, il canale Nord del Cabianca rappresenta un classico di questa bellissima zona nel periodo primaverile ed è sempre in grado di regalare sicure emozioni sia paesaggistiche che alpinistiche. Canale a parte, si tratta di un escursione in un bell'ambiente di alta montagna dai superbi panorami a 360° da farsi in condizioni di neve ben assestata viste le pendenze da affrontare.
Descrizione percorso
Giunti a Carona, in alta Val Brembana, prendete la direzione (ben indicata) per il parcheggio dei rifugi Longo e Calvi. Lungo la strada asfaltata arriverete al bivio per i rifugi stessi, oltre il quale non è più possibile proseguire in auto. Parcheggiate in prossimità di un netto tornante verso sinistra. Proprio al tornante si stacca la strada verso destra (chiusa al traffico) che prenderemo. Si inizia a camminare su ripido asfalto fino al bel borgo di Pagliari (10'). Da qui la strada, sebbene ampia, diviene ciottolata e cementata (sentiero 210), ma rimane comunque ripida. Passate le affascinanti cascate di Val Sambuzza (30' dal parcheggio) si prosegue fino ad un paio di ripidi tornanti per giungere ad una baita sul margine della strada con annessa fontanella (Casa Birone). Andiamo oltre la casetta e con un altro tornante procediamo lungo la carrareccia. Ora la pendenza diminuisce e si inizia a camminare anche all'ombra di qualche pianta. Dopo circa 45' dalla partenza ci imbattiamo in un evidente cartello in legno (con indicazioni rifugio Longo, sentiero 208). Proseguiamo invece dritti lungo la nostra strada. Poche centinaia di metri dopo il bivio, la pendenza diminuisce fino a camminare in falsopiano per un lungo tratto che ci conduce fino alla bella conca aperta dove si trova il Lago del Prato (1650 Mt.). Qui sono presenti alcuni tavolini su un piccolo dosso a sinistra dai quali godere del bel posto che ci circonda. Ignoriamo un altra deviazione verso il rifugio Longo verso sinistra ed una successiva per il sentiero 208 per il rifugio Calvi e proseguiamo dritti attraversando il torrente che alimenta il laghetto. Riprendiamo ora a salire con una pendenza costante alzandoci sopra il lago per poi piegare verso sinistra. In poco tempo si supera il bivio per il sentiero estivo che riporta a Carona scendendo alla nostra destra. Continuiamo in salita ed in breve arriviamo ad un bivio nei pressi di una baita posta alla nostra sinistra, poco sopra il sentiero. Bella la vista verso il Pizzo del Diavolo di Tenda. Prendiamo a destra verso la diga di Fregabolgia che raggiungiamo in pochi minuti di sentiero pianeggiante, passando prima tra alcuni edifici. Dai piedi della diga si risale verso sinistra superando la casa del custode. Alcuni gradini ci consentono di giungere alla sommità dell'impianto idrico (1950 Mt.). Attraversiamo ora la diga passeggiando lungo l'ampio fronte che chiude il lago di Fregabolgia fino ad arrivare all'estremità opposta. Da qui, calzati o meno i ramponi, a seconda delle condizioni di neve, si risale il dosso coperto da larici che abbiamo di fronte, prima andando verso sinistra e poi tornando a destra o salendolo direttamente. Saliti qualche decina di metri si tende a piegare verso destra entrando in un ampissimo vallone ondulato che scende direttamente dalle pendici del Cabianca ed al cui centro si trova l'evidentissimo canale Nord da risalire. Con percorso libero e dalle pendenze variabili, si rimonta il vallone fino a portarci sotto il canale per poi risalirlo restandone sul lato sinistro (salendo) ma non troppo da avvicinarsi alle rocce, per evitare eventuale materiale che possa cadere dall'alto della parete rocciosa. La pendenza aumenta in maniera costante fino a raggiungere i 40-45° verso la fine della salita, nei pressi della quale conviene spostarsi al centro. L'uscita dal canale avviene sulla parte destra, al limite della enorme cornice che lo sovrasta. Giunti sulla cresta andiamo verso sinistra e su facile terreno nevoso si guadagna la croce di vetta, restando lontani dalle cornici che si gettano sul verticale versante Nord.
Discesa
Scendiamo ora seguendo la cresta opposta a quella di salita, verso il Monte Madonnino. Inizialmente questa è larga e tranquilla, ma in breve diviene più stretta, quasi affilata e da farsi rimanendo sul suo filo nevoso o, dove possibile, sul lato sud lungo facili roccette, comunque a ridosso della linea di cresta. Dopo pochi minuti si arriva alla fine della parte ripida della cresta, alla cosiddetta "spalla" del Cabianca. Da qui, approfittando di un tratto assente di cornice, si scende lungo il versante Nord, ossia verso al conca del Calvi. Dopo i primi 30 metri piuttosto ripidi (45° circa), la pendenza diminuisce fino a divenire un facile scivolo nevoso. Dopo la parte ripida si segue una evidente crestina che costeggia un ampio vallone alla sua sinistra. Seguendo poi un percorso più o meno libero e logico verso sinistra si torna nel vallone risalito alla mattina che ci ha portato alla base del canale Nord. Tornati sulle tracce della mattina si segue il percorso già fatto verso la diga del Fregabolgia e da lì, in circa 20 minuti si prosegue fino al rifugio Calvi, per poi tornare indietro alla diga e quindi a Carona.

Note
La cima del Cabianca può essere raggiunta anche con il percorso inverso, ossia salendo dalla "spalla" e poi seguendo la cresta fino alla croce di vetta. Così facendo però diviene più difficile la parte di discesa lungo il canale Nord e ci si perde il bello della salita.
Altre ripetizioni
La salita è stata ripetuta il 12 maggio 2018 da Omar, Gölem e Gianba.
   

Ingrandisci

Ingrandisci

Il Cabianca con l'evidente Canale Nord a destra

Il Canale Nord dall'attacco

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Omar in vetta al Cabianca

Panorama verso i Diavoli

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Enorme cornice in cresta

La cresta in discesa verso la "Spalla del Cabianca"

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Primi metri molto ripidi di discesa dalla "Spalla"

La discesa dalla "Spalla"