Zona montuosa |
Appennino
Tosco-Emiliano - Gruppo Alpe di Succiso |
Località di partenza |
Castelnovo Ne' Monti
(RE) |
Quota partenza |
881 Mt. |
Quota di arrivo |
1047 Mt. |
Dislivello totale |
+46 Mt. circa per l'attacco
+120 Mt. la via (140 lo sviluppo) |
Sentieri utilizzati |
n. 697, 697bis, 699 |
Ore di salita |
10' per l'attacco
5 h. la via |
Ore di discesa |
20' |
Esposizione |
Sud-est |
Giudizio sull'ascensione |
Ottima |
Data di uscita |
08/05/2012 |
Difficoltà |
6a, A2
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Sass Balòss presenti |
Bertoldo. |
Amici presenti |
Diego. |
Condizioni climatiche,
dei sentieri e della roccia |
La giornata è stata ottima. Il sentiero che conduce all'attacco
è evidente, in ottimo stato e segnalato. La roccia è
buona lungo tutto il percorso.
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Eventuali
pericoli |
Soliti
da arrampicata in ambiente. Un rientro in corda doppia sulle lunghezze in artificiale potrebbe risultare problematico. |
Presenza
di acqua |
Sul lato sinistro dell'Eremo c'è un rubinetto e poche decine di metri più a sinistra, all'inizio del sentiero n. 697, c'è una fontanella (al nostro passaggio però quasi senza acqua). |
Punti
di appoggio |
Foresteria San Benedetto
(poco prima di giungere al piazzale Dante), rifugio Della
Pietra (lungo la strada che sale all'Eremo). |
Materiale
necessario oltre al tradizionale |
Solito
materiale d'arrampicata. Necessarie staffe, fiffi e una prolunga per alcuni tratti dov'è presente una chiodatura un po' lunga. |
Caratteristiche
dell'arrampicata |
Descrizione
Generale
Stupenda ed estetica linea di salita, identificata e superata da Gino Montipò e Renzo Quagliotto il 29 maggio del 1975 che raggiunsero la vetta della Pietra mediante l'ultimo tiro della via Zuffa-Modoni. Negli anni '80 Emilio Levati, forte arrampicatore locale, aprì una variante diretta che oggi costituisce l'uscita più logica della via. L'itinerario si svolge lungo l'aereo spigolo di sinistra del Pilone Giallo. La via è dedicata al centenario della sezione CAI di Reggio Emilia. Lungo lo spigolo destro del Pilone sale un'altra via in artificiale aperta sempre da Montipò e dedicata al CAI di Parma. Alla Pietra infatti si incontrano frequentemente arrampicatori di entrambe le provincie e l'apritore si è sentito quasi in dovere di rendere omaggio ad entrambe.
Inutile sottolineare che questa linea di salita non vanta numerose ripetizioni anche
perché negli anni '80, con la scusa (a nostro parere poco giustificabile) di liberarne le lunghezze, diversi chiodi a pressione furono rotti elevando così le difficoltà della libera.
Ora, dopo la nostra ripetizione, qualche protezione in più è presente ma è utile portare una prolunga per accorciare qualche passo.
Tutte le soste sono ottime (a fix e spit).
Anziché percorrere la prima lunghezza originale abbiamo salito l'adiacente via Graziellina.
Attacco, Descrizione della via
Da Castelnovo Ne' Monti seguire le indicazioni per la Pietra
di Bismantova e parcheggiare nel piazzale Dante (fine della
strada).
Salire la scalinata che conduce all'Eremo al termine della quale
si prosegue su strada asfaltata sino a quando sulla destra si
stacca il sentiero n. 699 (indicazioni per la ferrata degli alpini).
Oltrepassare l'Eremo e proseguire per pochi metri sino ad un grande masso oltre il quale si prende la deviazione a sinistra che in breve conduce sotto la verticale dello spigolo dove una scritta “Graziellina” indica l'attacco.
1° tiro:
superare atleticamente lo strapiombino indi proseguire per placca sino a portarsi in corrispondenza dello spigolo vero e proprio. Ignorare la sosta e proseguire in verticale mediante una placca con roccia delicata. Giunti in prossimità dello spigolo raggiungere la sosta a destra sopra il piccolo pulpito. 40 m., 6a.
2° tiro:
seguire i chiodi a pressione lungo lo spigolo sino alla sosta appesa e scomoda. 40 m., A1, A2.
3° tiro:
continuare per lo strapiombo a sinistra in grande esposizione sino ad una placca appoggiata che conduce in sosta (in comune con la via Zuffa-Modoni). 30 m. A2, A1.
4° tiro - uscita "Zuffa/Modoni":
traversare verso destra e superare atleticamente lo strapiombo e la successiva placca verticale. Un successivo piccolo tetto rappresenta l'ultimo ostacolo.
Infine, per un diedrino più semplice, guadagnare la rampa erbosa finale. 30 m. A1, V+.
Discesa
Dalla sommità è possibile scendere seguendo il comodo sentiero (n. 697bis e 697) che passa sul versante sud-ovest della Pietra. |
Note |
Mentre eravamo impegnati a lottare con i chiodi a pressione rotti a martellate uno strano signore ha seguito tutta la nostra salita dalla base della parete. Al momento dell'uscita in vetta questo signore (che ci aveva preceduto salendo lungo la via ferrata) si è complimentato con noi per la salita. Capire che si trattava di Ginetto Montipò non è stato difficile e la giornata, dopo un bicchiere di lambrusco per festeggiare si è conclusa con una staffata insieme alla nuova falesia del Sassolungo. |
Commenti vari |
Data la bassa quota e l'esposizione è preferibile evitare di arrampicare su questa struttura nei mesi più caldi. Questa via va in ombra nel tardo pomeriggio.
Bertoldo a seguito della ripetizione ha scritto il racconto "I cento anni del CAI di Reggio". |
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L'impegnativo 6a della via Graziellina |
Prima lunghezza di artificiale |
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Quasi in sosta |
In uscita dalla via Zuffa-Modoni |
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Ginetto Montipò in azione alla Falesia del Sassolungo |
Diego, Will e Ginetto al termine della giornata |
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