Pietra di Bismantova/Settore Est - Via Zuffa/Lenzi

Zona montuosa Appennino Tosco-Emiliano - Gruppo Alpe di Succiso Località di partenza Castelnovo Ne' Monti (RE)
Quota partenza 881 Mt. Quota di arrivo 1047 Mt.
Dislivello totale +36 Mt. circa per l'attacco
+130 Mt. la via (135 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 697, 697bis, 699
Ore di salita 15' per l'attacco
6 h. la via
Ore di discesa 30'
Esposizione Sud-est Giudizio sull'ascensione Sufficiente
Data di uscita 20/04/2014 Difficoltà V+, A3
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Alessandro, Diego.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

La giornata è stata ottima, solo qualche nuvola nel pomeriggio. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente, in ottimo stato e segnalato. La roccia in via è decisamente friabile al punto da rendere precarie diverse protezioni.

Eventuali pericoli
Prestare molta attenzione alla roccia. Nella seconda lunghezza di corda sono presenti diversi massi instabili che potrebbero precipitare addosso al secondo di cordata.
Presenza di acqua
Sul lato sinistro dell'Eremo c'è un rubinetto e poche decine di metri più a sinistra, all'inizio del sentiero n. 697, c'è una fontanella (al nostro passaggio però quasi senza acqua).
Punti di appoggio
Foresteria San Benedetto (poco prima di giungere al Piazzale Dante), rifugio Della Pietra (lungo la strada che sale all'Eremo).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale dotazione alpinistica. Indispensabili 2 staffe e fifi per ogni componente della cordata. 2 serie di friend (fino al n. 6 Camalot compreso), nut e 15 chiodi di vario tipo (durante la nostra ripetizione abbiamo lasciato circa 35 chiodi).
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Questa linea fu salita l'8 marzo del 1969 da Giancarlo Zuffa e Nino Lenzi in seguito a numerosi tentativi (alcuni ad opera di forti alpinisti come Nino Oppio ed Aldo Gross). Durante la prima ripetizione la via venne per buona parte schiodata. La seconda ripetizione avvenne nell'estate del 1975 per opera di Gianni Pavarini, Angiolino Battilani e Ivo Iori. Da allora le ripetizioni sono assai rare nonostante la via si snodi lungo un percorso molto logico (una fessura camino che sale dritta sino alla sommità).
La relazione pubblicata sulla Guida Monti d'Italia dedicata all'Appennino Tosco-Emiliano descrive così la via: “La direttiva è data da un sistema di fessure-camini subito a destra della via Oppio. Via pericolosa, raramente percorsa, con chiodatura scarsa e roccia friabile. […] La via segue per 6 lunghezze di corda il sistema di fessure superando alcuni tratti molto friabili con scarse possibilità di protezioni”.
Durante la nostra ripetizione abbiamo lasciato circa 35 chiodi in parte autocostruiti e qualche nut. Nonostante ora la chiodatura sia decisamente più abbondante non bisogna sottovalutare questo itinerario. La roccia in alcuni tratti è molto precaria e un eventuale distacco finirebbe a piombo sulla testa del compagno di cordata. In via sono presenti dei vecchi cunei che sono fondamentali per la progressione.
Attacco, descrizione della via
Da Castelnovo Ne' Monti seguire le indicazioni per la Pietra di Bismantova e parcheggiare nel piazzale Dante (fine della strada).
Salire la scalinata che conduce all'Eremo al termine della quale si prosegue su strada asfaltata sino a quando sulla destra si stacca il sentiero n. 699 (indicazioni per la ferrata degli alpini). Passare sotto l'Eremo e risalire sino al cospetto della parete che si costeggia sino ad oltrepassare il "Pilone Giallo" entrando così in quello che è il settore "Est". Qui il sentiero è pianeggiante. La Zuffa/Lenzi attacca circa 30 metri a destra della via Oppio (identificabile dal lungo camino con all'interno una grossa quercia) e circa 15 a destra della via della Colata Nera (fittoni). All'attacco è presente un chiodo con cordino.

1° tiro:
salire la placchetta sino a raggiungere una fessura che si segue in verticale sino a quando è possibile traversare verso sinistra in direzione di un'altra fessura. Quest'ultima conduce alla sosta posta sotto un tettino (2 spit+3 chiodi+cordone).
40 Mt., V, A2.

2° tiro:
superare il tetto e portarsi a destra in direzione di un pilastrino precario addossato alla parete. Rimontarlo e proseguire in verticale sfruttando la fessura. Raggiunta una niccha (presenti 2 vecchi chiodi a pressione) uscire a sinistra e proseguire lungo un diedro sino alla sosta (2 spit con cordone). Roccia molto friabile su tutta la lunghezza. 50 Mt., A2, passi di A3.

3° tiro:
salire lungo la fessura/diedro a sinistra della sosta sino a raggiungere una cengia (traversando a sinistra è possibile raggiungere la via della Colata Nera). Alzarsi ancora mediante una fessura fino un terrazzino erboso, poi, mediante il sovrastante diedro, fino alla sommità della Pietra. Sosta da attrezzare su albero. 45 Mt., A2, V+, V.
Discesa
Dalla sommità è possibile scendere seguendo il comodo sentiero (n. 697bis e 697) che passa sul versante sud-ovest della Pietra, oppure effettuando delle calate in doppia lungo una delle numerose vie presenti sulla Pietra.

Note
La Pietra di Bismantova è un luogo di proprietà privata e buona parte è di proprietà dell'Eremo. Anche se nessuno ha mai vietato l'accesso alla parete è indispensabile tenere un comportamento di rispetto anche in considerazione del fatto che si è vicini ad un luogo religioso.
   

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Diego sulla prima lunghezza

   

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Diego, lentamente e con molta delicatezza,
supera il secondo tiro

Alessandro sulla seconda lunghezza

   

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Vecchie ma fondamentali protezioni

Ultima lunghezza. Qui la roccia migliora...

   

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Chiodo di Zuffa recuperato durante la ripetizione

Dettaglio della parete con i tracciati delle vie:
Eta Beta, del Bagnino, Oppio e Zuffa/Lenzi

   

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