Pizzo del Becco - Via Calegari/Rho

Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Carona (BG)
Quota partenza

1110 Mt.

Quota di arrivo 2507 Mt.
Dislivello totale

+1100 Mt. per l'attacco
+300 Mt. la via

Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 2 h. 30' per l'attacco
3 h. 30' la via
Ore di discesa 2 h. 30'
Esposizione Nord Giudizio sull'ascensione Sufficiente
Data di uscita 14/08/2004 Difficoltà III, IV
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti

Jole.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

La Giornata è stata buona. All'inizio il cielo era molto limpido. Durante l'arrampicata sono arrivati diversi nuvoloni. La roccia era sporca con terra e muschi nel primo tiro, ma per il resto della via molto buona (almeno rispetto allo standard delle Orobie).

 Eventuali pericoli
I soliti dell'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua

Dal lago di Sardegnana all'attacco si incontra diverse volte il torrente.

Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

La via è completamente da attrezzare. In tutta la via abbiamo trovato due soli chiodi. Portare friend medio-piccoli e chiodi. Quasi inutili i dadi.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il pizzo del Becco è sicuramente la più attraente e interessante montagna di questa pittoresca zona delle Alpi Orobie, costellata da una miriade di bellissimi laghetti. La parete Nord-Nord-Est, che si affaccia imponente sul bellissimo lago di Sardegnana, con una bastionata di circa 300 metri. Itinerario aperto da S. Calegari e F. Rho il 16 agosto 1959.
Attacco, descrizione della via

Arrivati a Carona seguire la strada che porta in centro al paese. Arrivare fino alla centrale elettrica e parcheggiare nei dintorni (presenza di un grosso parcheggio).
Dalla centrale salire per la strada asfaltata costeggiata sulla sinistra da case e, dopo un centinaio di metri deviare a destra per un sentierino inizialmente pianeggiante ed poi in leggera discesa. Si passa su un ponte e poi il sentiero inizia a salire. Dopo pochi minuti sarà necessario attraversare la condotta di scarico dell'acqua, non farlo al primo ponte ma al secondo (cartello per lago di Sardegnana). Da qui fino alla diga si segue il sentiero (bolli gialli) molto ripido e senza tregua. Poco prima della diga si monterà sul camminatoio in cemento che costeggia la condotta d'acqua.
Costeggiare tutto il lago sulla sinistra e poi salire per prati costeggiando sulla destra il fiume fino a giungere ad una conca con enormi massi. Non la prima con massi grossi, la seconda con massi ENORMI. Da qui si può notare sulla destra la parete nord del becco, giungere alla sua base risalendo uno dei canali che ritenete accessibile.
Una volta al cospetto dell'enorme parete potrete individuare due grossi diedri che delimitano un'imponente bastionata di circa 30 Mt. di larghezza. Puntare al diedro di sinistra. Risalire per facili rocce gradonate tutto lo zoccolo fino alla base del diedro che nei primi metri è chiuso a camino. Poco a destra del camino c'è un masso con una scritta sbiadita Calegari-Rho e freccia in direzione del camino. Sullo stesso masso ci sono 2 spit per sosta ma di un'altra via più moderna che sale sulla parete verticale appena a destra del camino. Visibili gli spit ravvicinati.

1° tiro:
risalire il camino fino a sostare su un ripiano. Chiodo e un cordino attorno ad un masso. 50 Mt., III
.

2° tiro:
continuare nel camino fino ad uscirne verso destra. Poi sempre verticali senza mai allontanarsi dal diedro. 55 Mt., IV, III.

3° tiro:
puntare direttamente a superare il diedro che si chiude nuovamente a camino per alcuni metri. Nel fondo del diedro-camino si trova il secondo (e ultimo) chiodo della via. Evitare i incastrarsi nel fondo, sfruttare la parete verticale di sinistra che offre pochi ma buoni appigli. Usciti dal camino spostarsi 2-3 metri a destra e poi salire verticali. 55 Mt., IV, III.

4° tiro:
continuare stando sempre in corrispondenza del diedro, ora più aperto e facile. Non spostarsi sulla placconata a sinistra. Finito il diedro traversare pochi metri a destra e aggirare uno spigolo. Portarsi in posizione comoda ed attrezzare la sosta. 60 Mt., III, III+.

5° tiro:
salire per facili rocce e sfasciumi, stando attenti a non far cadere detriti. Zig-zagare un po' a destra e sinistra cercando il terreno migliore, uscire poi circa 45 Mt. più in alto quasi sulla stessa verticale. Grossi massi dove fare sosta. 55 Mt., II, III.

6° tiro:
anche in conserva o addirittura slegati, dirigersi senza via obbligata alla grande croce. I, II.
Sotto la vetta ci sono ancora piccoli salti rocciosi, si possono affrontare direttamente anziché aggirarli, III.
Discesa
Seguire la cresta verso est fino ad una forcella (breve tratto con catena). Da qui è possibile:
-continuare lungo il sentiero in quota seguendo gli ometti che conducono al passo di Sardegnana. Poco prima del passo imboccare il grosso ghiaione a sinistra che riporta sotto la parete nord ed in breve al lago di Sardegnana. Da qui ripercorrere a ritroso tutto il sentiero utilizzato in salita;
-
scendere verso destra seguendo il sentiero attrezzato sul versante sud fino a giungere al lago Colombo e successivamente al rifugio Laghi Gemelli. Abbassarsi fino al lago Marcio dal quale si scende verso Carona oppure si imbocca il sentiero di Sardegnana che porta all'omonimo lago (e da qui scendere come per itinerario precedente). La discesa dal versante sud è più lunga anche se consente di scoprire nuovi paesaggi.

Note

Solo i primi tiri sono degni di interesse, il resto della via risulta piuttosto facile.
L'ambiente è comunque bello e molto selvaggio.

Commenti vari

Come al solito questa montagna non ci ha delusi e ha saputo regalarci belle emozioni, vedute e begli incontri...

   

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Il lago di Sardegnana

Bertoldo sul terzo tiro, in corrispondenza del chiodo

   

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Jole sul terzo tiro

Luca sul quarto tiro

   

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Tutta la cordata in vetta

Incontri ravvicinati del terzo tipo...

   

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La parete Nord del Becco. In giallo l'avvicinamento per rocce gradonate, in rosso la via.

 

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