Descrizione
generale
La parete nord dello Zucco Barbisino è meno frequentata rispetto a quelle dei fratelli Zucco Pesciola e Zuccone Campelli. Vi si trova una falesia, alcune vie classiche (fortunatamente ancora non tutte richiodate) e delle vie sportive dai gradi sicuramente più elevati.
La via Lia è stata aperta negli anni '60 da F. Casari e R. Zecca. Protetta a chiodi (alcuni da valutare) sia sui tiri che alle soste; presenta, nelle prime due lunghezze, un'arrampicata atletica e sostenuta. Si può trovare neve per giungere all'attacco sino a stagione inoltrata.
Attacco, descrizione della via
Dal parcheggio degli impianti di risalita di Ceresola di Valtorta ci si incammina, inizialmente su asfalto, in direzione del rifugio Lecco. Dopo aver costeggiato un bacino artificiale per la raccolta dell'acqua, quando la strada piega decisamente a destra, proseguire dritti su ripidi pendii erbosi (che in inverno sono piste da sci). Tenere la sinistra fino ad arrivare su un dosso dove termina un impianto di risalita e si trova la cisterna di un acquedotto. Seguire il sentiero n. 101 dietro l'acquedotto
(indicazioni per il sentiero attrezzato Mario Minozio) sino a giungere sotto l'evidente spigolo col quale inizia la parete nord dello Zucco Barbisino. In corrispondenza di questo spigolo sale la via Don Lodovico (o Spigolo del prete). Costeggiare la parete verso sinistra sino un grosso avancorpo e risalire il pendio subito alla sua sinistra. Si attacca sulla verticale di una fessura che, nei primi metri, sale verso destra. Più a sinistra si trova una nicchia e a destra una rampa erbosa.
1° tiro:
seguire la fessura sino al suo termine. Con l'aiuto di una grossa lama spostarsi a sinistra sino alla sosta (2 chiodi+cordini+moschettone).
35 Mt., IV, V, VI+ oppure VI e A0, IV, 6 chiodi (di cui 2 vicini ed 1 altro con cordini e fettucce), 1 spit.
2° tiro:
si segue una fessura quasi sempre strapiombante. Dopo il primo passo spostarsi un po' a destra e poi salire dritti sino alla sosta (2 chiodi). 20 Mt., VI-, 5 chiodi, 1 cuneo.
3° tiro:
seguire facilmente per pochi metri il diedrino obliquo e poi traversare a sinistra sino uno spigoletto. Salirlo superando una breve placchetta lisciata dall'acqua oltre la quale si entra in un facile canale che conduce verso la larga cresta erbosa dove si trova l'ultima sosta
(1 clessidra+1 spit+cordino+moschettone calata). 40 Mt., IV, IV+, IV, 4 chiodi.
Discesa
La discesa più rapida consiste nell'effettuare una calata in corda doppia di 60 Mt. imboccando il canalino che resta sulla destra (viso a monte) rispetto a quello dal quale si è usciti. Si giunge a terra a pochi metri dall'attacco della via.
In alternativa è possibile seguire la cresta fino in vetta e poi piegare a destra scendendo per pratoni fino alla base della parete.
Percorrere poi a ritroso gli stessi sentieri utilizzati per l'avvicinamento per ritornare al parcheggio. |