Pizzo Badile - Via Molteni

Zona montuosa Masino/Bregaglia/Disgrazia Località di partenza Località Bagni di Masino - Val Masino (SO)
Quota partenza 1178 Mt. Quota di arrivo 3308 Mt.
Dislivello totale +1356 Mt. dal parcheggio al rif. Gianetti
+424 Mt. dal rifugio all'attacco
+350 Mt. circa la via (500 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 21
Ore di salita

3 h. 10' per il rifugio
1 h. 15' per l'attacco
5 h. 15' la via

Ore di discesa 2 h. le doppie
40' sino al rifugio
2 h. 10' dal rifugio al parcheggio
Esposizione Sud-est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 02/07/2011 (agg. rel. 18/08/2022) Difficoltà V, V+
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Giacomo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il meteo è stato ottimo durante tutta la giornata anche se le temperature erano un po' basse. I sentieri che si percorrono per raggiungere il rifugio sono in ottime condizioni e ben segnalati. Il tratto che dal rifugio conduce all'attacco risale una morena detritica e richiede un po' d'intuizione. La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli
Nessuno.
Presenza di acqua

E' possibile reperire acqua all'inizio del sentiero (Bagni di Masino). Lungo la salita verso il rifugio s'incontra una fontana in corrispondenza di un prato con una baita e due fonti (indicate con scritte rosse). Al rifugio è presente una fontana.

Punti di appoggio

Rifugio Gianetti (2534 Mt.) ed il bivacco Redaelli in vetta al Pizzo Badile (3308 Mt.).

Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale dotazione alpinistica. Alla data della nostra ripetizione sono risultati fondamentali i ramponi per raggiungere l'attacco. Portare dei friend e dei cordini per integrare in quanto la via è poco attrezzata.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Pizzo Badile è senza dubbio la montagna simbolo di tutto il gruppo del Masino. Le avventure e disavventure alpinistiche che si sono svolte lungo i versanti di questa pala granitica non hanno eguali in tutto l'arco alpino.
Questo itinerario fu vinto il 16 e 17 agosto del 1935 da Mario Molteni e Mario Camporini e supera l'impressionante parete sud est attraversandola in obliquo da destra verso sinistra e terminando in vetta al Pizzo Badile in corrispondenza del bivacco Redaelli.
I primi salitori superarono il tratto chiave (traverso - oggi valutato di V+) mediante un pendolo ed abbandonarono una corda fissa (ancora oggi presente per agevolare i ripetitori).

Attacco, descrizione della via
Dalla frazione di San Martino (SO) continuare sino a raggiungere le terme dei Bagni di Masino; oltrepassarle e, poco prima del termine della strada, parcheggiare a sinistra in uno spiazzo sotto dei grandi alberi (in estate è necessario pagare un ticket di 5 euro).
Incamminarsi raggiungendo subito un bivio (palina in loco). Prendere il sentiero di destra che dopo aver attraversato un prato inizia a salire repentinamente in un bosco. Terminato il bosco ci si trova davanti alle baite della "Corte Vecchia" (1405 Mt. - fontana in loco). Continuare sino a sbucare
in una grande e splendida spianata ricoperta di pascoli, il "Piano del Porcellizzo" (1899 Mt.), dove sorge la "Casera del Porcellizzo". Oltrepassata la baita si attraversa tutto il pianoro e un ponte sul torrente, poi seguendo il sentiero (diversi tornanti) si riprende a guadagnare quota sino ad arrivare al cospetto del rifugio Gianetti.
Dal rifugio salire in direzione della parete Sud Est del Pizzo Badile stando a sinistra dell'enorme placca che caratterizza la Punta Enrichetta. Risalire il nevaio sino al suo termine (attenzione alla crepacciata terminale - fondamentali i ramponi ad inizio stagione) puntando all'estremità destra dove alla base di un diedro si trova l'attacco.

1° tiro:
salire il diedro a gradoni per circa 25 Mt., proseguire poi lungo una rampa obliqua verso sinistra sino ad un grosso spuntone dove si sosta (2 chiodi+cordone+maglia rapida). 55 Mt., III, 1 chiodo.

2° tiro:
seguire a sinistra il diedro-rampa a doppio scalino (stare sullo scalino superiore) sino a raggiungere una grande cengia alla cui estremità sinistra in corrispondenza della base di un diedro si trova la sosta (2 fix+cordone). 60 Mt., III, IV, 4 chiodi.

3° tiro:
salire il diedro sino al suo termine. Attraversare la terrazza verso sinistra (viso a monte) e rimontare facili rocce sino a raggiungere una cengia. Salire in verticale sino a delle lame dove si sosta (fix+chiodo+cordone). 30 Mt., V, III, 2 chiodi.

4° tiro:
proseguire lungo la placca senza percorso obbligato sino a raggiungere la sosta (1 fix) che si trova in corrispondenza di una cengetta a circa metà placconata. 45 Mt., III.

5° tiro:
salire ancora lungo la placca ancora senza percorso obbligato stando sempre a sinistra dell'enorme masso appoggiato che porta il nome di "Bottone". Sosta su 2 fix. 30 Mt., III.

6° tiro:
salire la placchetta sovrastante la sosta e raggiunta la cengia traversare a sinistra su terreno semplice (attenzione a non smuovere sassi) sino alla sosta posta in corrispondenza della base di un diedro-rampa (fix+chiodo). 40 Mt., IV, III, I, 1 chiodo.

7° tiro:
seguire la rampa che poi diviene diedro sino al suo termine. Continuare poi sino a raggiungere la sosta alla base di un diedro (2 fix+maglia rapida). 35 Mt., IV+, 1 chiodo, 1 friend incastrato

8° tiro:
proseguire lungo il diedro superando qualche passo delicato. Continuare poi lungo una cengetta sino alla sosta (fix+2 chiodi).
40 Mt., V, IV, 2 chiodi.

9° tiro:
lunghezza chiave della via - traversare a sinistra seguendo una corda fissa indi rimontare una paretina e superare un successivo diedrino. Traversare poi a sinistra e superare uno strapiombo ben ammanigliato. Sosta su 2 fix.
40 Mt., V+ oppure A0, V+, IV+, 3 chiodi, 1 sosta intermedia su 2 chiodi, 1 spuntone con cordini.

10° tiro:
da qui la salita diviene più aerea. Salire la placca che sovrasta la sosta sfruttando una fessura; raggiunto l'intaglio proseguire lungo lo spigolo sino alla sosta (2 fix). 50 Mt., III, IV, 2 chiodi.

11° tiro:
continuare lungo il filo dello spigolo. Raggiunto un piccolo cucuzzolo stare alla sua destra ed abbassarsi alla sosta (2 fix di cui 1 con anello di calata). Attenzione allo scorrimento delle corde (specie nell'ultimo tratto). 50 Mt., IV, 1 chiodo.

12° tiro:
sempre lungo lo spigolo superando dei risalti sino a raggiungere il bivacco Redaelli dove si attrezza la sosta. 25 Mt., II, III.
Discesa
La discesa avviene lungo la via Normale che anch'essa corre sul versante Sud. Dal termine della via traversare in cresta verso sinistra (viso a monte) e poco prima della vetta abbassarsi lungo un catino (visibili delle tracce e qualche ometto).
Raggiunto un anello cementato si effettua una prima calata in doppia di circa 40 Mt. (a metà è presente una sosta intermedia - è anche possibile scendere lungo lo stretto canalino con passi di II e III) sino a raggiungere un altro anello cementato (guardando a monte sulla sinistra è presente una sosta fixata con anello di calata che con 5 calate dovrebbe condurre alla base della parete Sud-Ovest).
2a. doppia: per circa 40 Mt. sino ad un terrazzino dove si trova il successivo anello di calata.
3a. doppia: per circa 60 Mt. sino a raggiungere una cengetta che conduce verso destra (viso a valle - a metà calata è presente un'altro ancoraggio).
seguire la cengia verso destra sino al suo termine dove si trova il successivo anello cementato di calata.
4a. doppia: scendere per 60 Mt. sino ad entrare in un canale detritico dove si trova una sosta su spuntoni. Scendendo è possibile tendere a sinistra (viso a monte) sino ad una cengetta dove si trova un'ulteriore punto di calata (soluzione da noi non seguita!).
5a. doppia: scendere per circa 40 Mt. lungo il canale sino a raggiungere una cengia che conduce verso destra.
seguire la cengia verso destra (necessario qualche passo
d'arrampicata). Ad un certo punto quando la traccia continua a scendere prestare particolare attenzione perché sulla destra si stacca una traccia poco visibile (così come poco visibile è la freccia che la indica). Seguire questa traccia che dopo aver guadagnato leggermente quota scende lungo un ripido canalino sino a raggiungere una croce commemorativa che ricorda gli alpinisti Castelli-Piatti.
6a. doppia: scendere per 30 Mt. lungo il caminetto sino a raggiungerne la base.
Da qui abbassarsi per facili rocce sino ad un anello cementato.
7a. doppia: scendere per circa 30 Mt. (o più, a seconda della quantità di neve presente alla base della parete) sul versante sud-ovest.
Seguire ora gli ometti che conducono al rifugio Gianetti, poi rientrare ai Bagni di Masino seguendo a ritroso il sentiero percorso durante l'avvicinamento al rifugio.

Note

Giacomo Perrucchini e Alessandro Mezzenzana, in seguito alla loro ripetizione del 26 giugno 2022 ci segnalano che, in caso di assenza del nevaio d'attacco, è necessario salire due lunghezze di corda sulla destra:
1° tiro:
dalla ghiaia basale, si sale in obliquo a sinistra, fino a giungere alla sosta di partenza della via Stella Retica (2 fix con anello+cordini). 35 Mt., III.

2° tiro:
obliquare ancora a sinistra per facili placche. Attrezzare la sosta (spuntone+friend). 35 Mt., III+.
da qui proseguire con la L1 della via.

Giacomo ci ha inoltre descritto la discesa lungo le calate attrezzate dal Soccorso Alpino durante un intervento invernale.
"Questa linea di calate è molto diretta e veloce, ma va tenuto in considerazione che le soste sono state posizionate d'inverno e quindi messe in posizioni protette (poco evidenti in discesa) al riparo da scariche di neve e sassi. In caso di più cordate è alto il rischio di caduta sassi specie nel recupero corde. L'ultimo che scende in doppia deve inoltre predisporre le corde nel modo giusto per evitare rischi di incastro in lame e dietro angoli durante il recupero. Discesa consigliata ad esperti.
Dal termine della via traversare in cresta verso sinistra (viso a monte) e poco prima della vetta abbassarsi lungo un catino (visibili delle tracce e qualche ometto). Raggiunto un anello cementato si effettua una prima calata in doppia di circa 40 Mt. (a metà è presente una sosta intermedia - è anche possibile scendere lungo lo stretto canalino con passi di II e III) sino a raggiungere un altro anello cementato: guardando a monte sulla sinistra è presente una sosta fixata con catena ed anello di calata da cui partono le doppie del soccorso.
1a calata: 45 Mt., sosta sulla destra del canale (faccia a monte).
2a calata: 45 Mt., sosta sulla destra del canale (faccia a monte).
3a calata: 45 Mt., sosta sulla sinistra al termine del canale (faccia a monte).
4a calata: 45 Mt., sosta tutto a sinistra scendendo (faccia a monte - 10 metri più sotto si nota uno spuntone con tanti cordini di tutti quelli che non trovano questa sosta).
5a calata: 50 Mt., sosta alla base della parete.
6a calata: 45 Mt., si arriva sui ghiaioni terminali.
Da qui si seguono gli ometti e si ritorna alla Gianetti".

   

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Will sul diedro dell'ottavo tiro

Giacomo raggiunge Matteo all'ottava sosta

   

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Lunghezza chiave della via

Bertoldo supera il tratto chiave

   

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Giacomo e Matteo sulle ultime aeree lunghezze di corda

   

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La parete sud-est del P. Badile con il tracciato della via Molteni

Il lento rientro ai Bagni di Masino