Descrizione
generale
La parete Nord-ovest dell'anticima del Pizzo Arera regala una roccia assai anomala rispetto a quella che comunemente caratterizza le Alpi Orobie. Qui infatti è possibile trovare una roccia molto compatta lungo la quale sono stati aperti numerosi itinerari sportivi.
Le prime vie tracciate appartengono al noto alpinista bergamasco Gian Battista Cortinovis ma il merito di aver valorizzato questa parete spetta a Nadia Tiraboschi e a Pierangelo Maurizio.
La via dei Cugini è stata aperta da Nadia, Enzo ed Ivan Tiraboschi il 14 luglio 1990 seguendo i punti più deboli della parete.
Presenta una chiodatura abbondante (anche se decisamente vetusta) nei tratti più impegnativi e nulla nei tratti più semplici. Le soste sono attrezzate ma alcune
non sono completamente affidabili. Arrampicata varia in placca, diedro, camino e brevi fessure.
AGGIORNAMENTO 2018: tra il 2016 ed il 2017 la via è stata completamente riattrezzata a fix. Vedi "note" a fine relazione.
Attacco, descrizione della via
Da Zambla Alta (Oltre il Colle) seguire le indicazioni per Plassa/Arera. Raggiunto il complesso residenziale proseguire lungo una strada (oggi asfaltata) che conduce al
rifugio SABA. Parcheggiare poco oltre in corrispondenza di un grande spiazzo. Imboccare la traccia, inizialmente poco marcata (sentiero n. 222), che parte proprio dietro al posteggio e che in breve conduce al
rifugio Capanna 2000. Qui continuare lungo il sentiero n. 244 fino alla forcella dalla quale è possibile vedere la parete
Nord-ovest del Pizzo Arera. Abbassarsi leggermente e continuare sino all'estremità sinistra della parete (massi squadrati ben visibili). La via corre al centro della pala e una scritta rossa "cugini" darà la certezza del giusto attacco.
1° tiro:
salire il diedro che poi piega verso destra sino a raggiungere la sosta (3 chiodi+cordoni) posta su di un comodo terrazzino.
40 Mt., IV, 3 chiodi (di cui 2 accoppiati).
2° tiro:
rimontare le rocce a destra della sosta e superare il sovrastante diedrino sino a quando è possibile traversare a sinistra lungo una bella placca incisa da una fessura. Proseguire lungo un diedrino verticale sino alla sosta (1 spit+3 chiodi collegati da cordoni).
40 Mt., IV, V, VI- oppure V+ e A0, V, 9 chiodi.
3° tiro:
salire a sinistra della sosta e dopo pochi metri portarsi a destra. Continuare verticalmente lungo rocce rotte sino alla sosta (3 chiodi).
30 Mt., III, 3 chiodi.
4° tiro:
traversare a sinistra lungo la placca. Dopo aver aggirato uno spigolino continuare in verticale sfruttando la placca di sinistra (ignorare il chiodo arancione sulla destra) sino a raggiungere la sosta (3 golfari oppure 2 chiodi+cordone).
35 Mt., IV, V, IV+, 3 chiodi.
5° tiro:
traversare comodamente a sinistra per qualche metro e salire la spaccatura obliqua verso destra sino a raggiungere la sosta (un po' precaria - 2 chiodi+cordoni) posta sotto un grande masso. 30 Mt., VI- oppure V+ e A0, 7 chiodi.
6° tiro:
rimontare la paretina sovrastante il masso (attenzione alla roccia!) indi iniziare a traversare in obliquo verso sinistra (ignorare i chiodi nella placca di destra) sino a raggiungere la sosta (un po' precaria - 2 chiodi+fettuccia+maglia rapida) situata alla base di un diedro. Lunghezza un po' disturbata dall'erba. 30 Mt., IV, V, 3 chiodi.
7° tiro:
salire per qualche metro il diedrino e successivamente spostarsi a sinistra. Continuare lungo il camino sino a raggiungere una terrazza ghiaiosa al termine della quale si trova la sosta (1 spit - oppure poco più a destra 3 spit con cordino). Lunghezza che richiede particolare attenzione per la scarsa qualità della roccia. 60 Mt., IV, V, 5 chiodi, 3 soste intermedie (su 2/3 chiodi).
Discesa
Noi consigliamo di scendere a piedi seguendo l'opzione 1.
1- Alzarsi per roccette e sfasciumi sino alla sommità dell'anticima del Pizzo Arera poi, lungo una facile ma esposta cresta, in direzione sud sino a raggiungere un intaglio dal quale scendono due ripidi canalini detritici (ometti lungo il percorso). Prendere quello verso sinistra (est), facile ma infido (qualche passo di II), per poi proseguire lungo il vallone sino a raggiungere il sentiero che riporta all'attacco e quindi al rifugio Capanna 2000. Da qui rientrare al parcheggio lungo i sentieri percorsi durante l'avvicinamento.
2- In corda doppia lungo una via sportiva che corre a sinistra
della via dei Cugini: terminato il camino dell'ultima lunghezza
traversare a sinistra sino a raggiungere una sosta attrezzata e da
qui iniziare le calate. Con quattro corde doppie da 55/60 Mt. si
raggiunge nuovamente l'attacco. La seconda sosta si trova al di
sotto di un terrazzino quasi al termine delle corde. |
AGGIORNAMENTO 2018: tra il 2016 ed il 2017 la via è stata completamente riattrezzata a fix sia sui tiri che alle soste. Ora tutte le soste sono dotate di anello di calata e le ultime tre sono dotate anche di catena. Al
termine dei lavori, conclusi a giugno 2017, la nuova linea varia leggermente
all'inizio di L2, L3 invece è completamente diversa ed L4 è
differente per la prima parte.
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