Descrizione generale
Itinerario aperto da Raffaele Dinoia e Angelo Rocca il 3 marzo 1978 è tra le vi più frequentate e conosciute dell'intero gruppo delle Grigne. La via si svolge sempre al sole (se c'è!!!) e su roccia sempre ottima,
anche se unta nella seconda parte della via, dove le difficoltà sono
più alte. E'
ottimamente chiodata con fittoni resinati e tutte le soste sono
attrezzate con catena e anello per la calata.
Ha in comune il primo tiro con la via Stelle Cadenti e non è
raro che ci sia affollamento sull'itinerario.
Attacco, descrizione della via
Da Lecco seguire le indicazioni per l'ospedale Manzoni e successivamente per la Val Sassina. Non utilizzate la nuova superstrada perché dovreste fare dietro-front per circa 8 Km. Dopo aver oltrepassato il quartiere Malavedo e il ponte poco oltre il Bar Sole, in corrispondenza di uno stretto tornante a destra, si segue a sinistra la via Quarto.
Raggiunta una piazzetta (presente il capolinea dell'autobus) si prende la strada sulla destra che sale repentinamente (ignorare il divieto) sino a raggiungere una sbarra chiusa dove è possibile parcheggiare (attenzione perché i posti disponibili spariscono alla svelta).
Proseguire oltre la sbarra e, al primo tornante, abbandonare la strada asfaltata proseguendo verso sinistra lungo un sentiero che costeggia le reti paramassi sino ad incontrare una palina che indica l'Antimedale e la ferrata del Medale.
Seguire il sentiero che sale nel bosco e aggira delle altre reti metalliche. Raggiunto un canale ghiaioso salirlo sino al cospetto della parete: alla base delle vie i nomi sono scritti con della vernice. La via degli Istruttori è la prima
che si incontra, poco più a sinistra si trova la via
Chiappa.
1° tiro:
salire verticali fino alla sosta per facili rocce gradinate. Non fermarsi alla prima coppia di soste, ma proseguire ancora alcuni metri sfruttandone una più alta. 45 Mt., III+, III, 2 fittoni, 2 soste intermedie (2 fittoni+catena, 2 fittoni).
2° tiro:
i fittoni verso destra sono della via Stelle Cadenti. Noi ci alziamo sulla placca subito a sinistra per poi
riportarci leggermente a destra e salire in verticale per semplici muretti (verso sinistra si stacca la via La scarpa igienica) fino a quando si riesce a traversare
a destra ad un piccolo terrazzino dove sono posizionate due soste. Sopra una di esse vi è una scritta blu "Stelle Cad.".
35 Mt., IV+, IV-, 4 fittoni.
3° tiro:
salire nel diedrino a sinistra fino a trovarsi all'altezza di un'evidente pianta posta più a destra. Qui iniziare ad obliquare a sinistra puntando ad uno strapiombino. Sostare appena sotto di esso. 30 Mt., IV, 4 fittoni.
4° tiro:
superare direttamente lo strapiombo (VI-) e seguire poi la fessura fino al suo termine. Spostarsi a destra e, con qualche passo in aderenza, si giunge in sosta. A destra dello strapiombo passava il tiro originale con difficoltà analoghe, mentre a sinistra è stata aperta la variante "Tenenza d'autore" più semplice ma da proteggere.
15 Mt., VI-, V, 3 fittoni.
5° tiro:
traversare alcuni metri a sinistra portandosi alla base del lungo diedro da salire interamente. Quasi alla fine del tiro si aggira un tettino a sinistra, poi ancora in verticale per spostarsi infine un paio di metri a sinistra dove si trova la sosta. Questo tiro è un po' unto, specialmente all'inizio del diedro. E' ben protetto e servono 12 coppie se si vogliono usare tutte le protezioni.
Circa 50 Mt., V+ sostenuto, 12 tra chiodi e fittoni.
6° tiro:
in verticale fino ad una bella placca (delicata V+) da attraversare verso sinistra, portandosi alla base di un diedro-pilastro molto evidente. Non è facile da superare (VI) e la base del pilastro è unta. Provate a cercare qualche appiglio a sinistra del pilastro (restando però col corpo nel diedro), dove la maggioranza della gente non cerca. Si resta maggiormente esposti ma a noi è servito. Nel peggiore dei casi, se proprio non si riesce a salire, è possibile azzerare il passo.
35 Mt., V, V+, VI, V, 5 fittoni, 4 chiodi.
Discesa
Scendere alcuni metri per roccette seguendo le catene a sinistra.
Seguire poi il sentiero che, dopo un lungo traverso verso sinistra, perde quota fino al
canale ghiaioso che riporta in prossimità dell'attacco (ci sono
molte catene per facilitare i passaggi).
Da qui rientrare alla macchina mediante il sentiero percorso durante l'avvicinamento.
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