Descrizione
generale
Le Coste dell'Anglone sono una fascia rocciosa che si snoda sopra gli abitati di Dro e Ceniga. La via "Archai" è stata salita da Heinz Grill con Florian Kluckner e Monika Staufer il 22 ottobre del 2006. In via sono presenti degli fix e
delle clessidre con cordoni, tuttavia le protezioni presenti risultano insufficienti e occorre integrare durante la progressione. Tutte le soste sono su due fix tranne quella del nono tiro che è su di uno fix ed un chiodo.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca. Superare Ceniga ed entrare in Dro, poi raggiungere il campo sportivo in località Oltra e parcheggiare. Incamminarsi lungo l'evidente strada forestale ed in breve raggiungere un bivio al quale si svolta a sinistra in direzione di Arco. Proseguire fino a giungere sulla strada asfaltata che si segue verso destra sino a quando curva a sinistra e c'è un ponte (presenti diversi cartelli in legno). Andare dritti sulla stradina sterrata e seguirla curvando prima a destra e poi a sinistra. Imboccare poco dopo il sentiero a destra che sale in direzione della parete (scritta "arrampicata" su di un piccolo masso).
Risalire un ghiaione al termine del quale una traccia traversa verso sinistra. Superare diversi
bivi sino ad incontrare quello che sale a destra in direzione dell'attacco identificato da una scritta rossa (presenti diverse scritte
con i nomi delle vie ai bivi). Poco più a destra attacca la via La
piccola piramide.
1° tiro:
salire la rampa verso sinistra sino a raggiungere un muretto verticale
ma ben appigliato che si vince atleticamente. Piegare poi verso destra sino a raggiungere la sosta. 30 Mt., III, V, III, 1 chiodo, 1 fix, 2 clessidre con cordone.
2° tiro:
dalla sosta spostarsi a destra e vincere la placca compatta al termine della quale si ritorna a sinistra sino alla sosta.
30 Mt., V+, V-, 3 fix, 2 chiodi.
3° tiro:
traversare a sinistra senza difficoltà sin sotto ad un muretto che si vince con
due passi di A0, oltre il quale si trova una pianta e successivamente la sosta. 30 Mt., IV-, A0 (probabilmente VI+
ma ci sono alcuni massi instabili ed è più sicuro azzerare), IV+, 1 chiodo, 1 fix, 2 cordoni in clessidra, 1 cordone sulla pianta.
4° tiro:
salire il diedro al termine del quale ci si sposta un paio di metri a sinistra e si prosegue in
Dulfer lungo una bellissima lama.
Giunti su una cengia ci si sposta leggermente a sinistra per
superare una placca e poi alcuni metri lungo una lama che porta
alla sosta.
40 Mt., V+, VI, V+, 3 fix, 1 cordone in clessidra.
5° tiro:
dalla sosta spostarsi a sinistra risalire la lama sino al suo
termine. Pochi metri su placca verticale con piccoli buchi per poi traversare a sinistra
fino ad un terrazzino con pianta dove si sosta.
25 Mt., A0 (in libera VI+ ???), V+, 6/7 fix.
6° tiro:
salire la spaccatura a destra della sosta fino a raggiungere una
fessura che si segue traversando verso sinistra. Aggirare uno spigoletto e
superare l'ultimo salto per raggiungere la sosta. 40 Mt., V+, VI, A0, IV, 4 fix, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone.
7° tiro:
traversare a sinistra, aggirare uno spigolino e rimontare una placca con un tratto di roccia delicata. Sostare a sinistra su di una
grossa lama. 25 Mt., I, V-, 3 fix.
8° tiro:
lunghezza atletica e al tempo stesso stupenda. Dalla sosta obliquare
inizialmente a destra lungo una fessura rossastra fino a raggiungere
il diedro. Salirlo completamente uscendone a destra su una grossa
terrazza proprio sotto il tetto ove si sosta.
35 Mt., VI-, 3/4 fix, 2 chiodi.
9° tiro:
traversare a sinistra aggirando uno spigolino in massima esposizione (attenzione alla roccia un po' delicata).
Poi, continuando a traversare verso sinistra, portarsi sotto al
tetto per prendere la lama che, con qualche metro in Dulfer, conduce
alla sosta formata da uno fix collegato ad un vecchio chiodo. 30 Mt., V+, VI, 4 fix, 1 chiodo.
10° tiro:
salire obliquando a destra portandosi così sotto una bella placca.
Al suo termine ci si sposta leggermente a destra su cengetta
detritica per raggiungere un muretto di pochi metri. Obliquando un poco a sinistra
si giunge in sosta.
Su questa lunghezza attenzione ad eventuali massi instabili
sulla cengia e sugli ultimi metri terrosi. 30 Mt., V, V+, 4 fix, 1 chiodo.
11° tiro:
salire il diedro grigio e poco prima che questo sia ostacolato dalla vegetazione
uscire a destra lungo una bellissima placca incisa da una fessura. Vincere atleticamente un tettino,
ultima difficoltà della via. Con gli ultimi metri si superano le
rocce appigliate che conducono al boschetto sommitale dove si trova l'ultima sosta e il libro di via.
I primi metri nel diedro sono poco protetti e proteggibili solo con
friend grossi (n° 4 o forse addirittura n° 5 Camalot).
35 Mt., V, V+, VI-, 3 fix, 1 chiodo, 3 cordoni su clessidra.
Discesa
Dal termine della via seguire l'evidente traccia verso destra sino ad incontrare il sentiero n. 428 che si ricongiunge più avanti con il sentiero n. 425 (sentiero delle cavre).
Proseguire verso valle (qualche breve tratto attrezzato). |