Coste dell'Anglone/Cuore dell'Anglone - Via Archai

Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle del Sarca Località di partenza Località Oltra - Dro (TN)
Quota partenza 130 Mt. circa Quota di arrivo 485 Mt. circa
Dislivello totale

+100 Mt. circa per l'attacco
+255 Mt. la via (350 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 425, 428
Ore di salita 30' per l'attacco
5 h. la via
Ore di discesa 1 h. 15'
Esposizione Sud-est Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 23/11/2008 Difficoltà VI, A0
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti

Claudia, Lorenzo.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata inizialmente molto fredda; con la parete illuminata dal sole la temperatura è decisamente migliorata ma prima di terminare la salita il freddo ci ha nuovamente fatto visita. Il sentiero dell'avvicinamento è evidente e ben segnalato; quello di discesa presenta dei tratti attrezzati con fune metallica. La roccia è generalmente ottima ma occorre fare attenzione a qualche breve tratto abbastanza delicato.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale materiale per arrampicata su roccia. Fondamentali dadi e friends per integrare le protezioni.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Le Coste dell'Anglone sono una fascia rocciosa che si snoda sopra gli abitati di Dro e Ceniga. La via "Archai" è stata salita da Heinz Grill con Florian Kluckner e Monika Staufer il 22 ottobre del 2006. In via sono presenti degli fix e delle clessidre con cordoni, tuttavia le protezioni presenti risultano insufficienti e occorre integrare durante la progressione. Tutte le soste sono su due fix tranne quella del nono tiro che è su di uno fix ed un chiodo.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca. Superare Ceniga ed entrare in Dro, poi raggiungere il campo sportivo in località Oltra e parcheggiare. Incamminarsi lungo l'evidente strada forestale ed in breve raggiungere un bivio al quale si svolta a sinistra in direzione di Arco. Proseguire fino a giungere sulla strada asfaltata che si segue verso destra sino a quando curva a sinistra e c'è un ponte (presenti diversi cartelli in legno). Andare dritti sulla stradina sterrata e seguirla curvando prima a destra e poi a sinistra. Imboccare poco dopo il sentiero a destra che sale in direzione della parete (scritta "arrampicata" su di un piccolo masso). Risalire un ghiaione al termine del quale una traccia traversa verso sinistra. Superare diversi bivi sino ad incontrare quello che sale a destra in direzione dell'attacco identificato da una scritta rossa (presenti diverse scritte con i nomi delle vie ai bivi).
Poco più a destra attacca la via La piccola piramide.

1° tiro:

salire la rampa verso sinistra sino a raggiungere un muretto verticale ma ben appigliato che si vince atleticamente. Piegare poi verso destra sino a raggiungere la sosta. 30 Mt., III, V, III, 1 chiodo, 1 fix, 2 clessidre con cordone.

2° tiro:
dalla sosta spostarsi a destra e vincere la placca compatta al termine della quale si ritorna a sinistra sino alla sosta.
30 Mt., V+, V-, 3 fix, 2 chiodi.

3° tiro:
traversare a sinistra senza difficoltà sin sotto ad un muretto che si vince con due passi di A0, oltre il quale si trova una pianta e successivamente la sosta. 30 Mt., IV-, A0 (probabilmente VI+ ma ci sono alcuni massi instabili ed è più sicuro azzerare), IV+, 1 chiodo, 1 fix, 2 cordoni in clessidra, 1 cordone sulla pianta.

4° tiro:
salire il diedro al termine del quale ci si sposta un paio di metri a sinistra e si prosegue in Dulfer lungo una bellissima lama. Giunti su una cengia ci si sposta leggermente a sinistra per superare una placca e poi alcuni metri lungo una lama che porta alla sosta.
40 Mt., V+, VI, V+, 3 fix, 1 cordone in clessidra.

5° tiro:
dalla sosta spostarsi a sinistra risalire la lama sino al suo termine. Pochi metri su placca verticale con piccoli buchi per poi traversare a sinistra fino ad un terrazzino con pianta dove si sosta. 25 Mt., A0 (in libera VI+ ???), V+, 6/7 fix.

6° tiro:
salire la spaccatura a destra della sosta fino a raggiungere una fessura che si segue traversando verso sinistra. Aggirare uno spigoletto e superare l'ultimo salto per raggiungere la sosta. 40 Mt., V+, VI, A0, IV, 4 fix, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone.

7° tiro:
traversare a sinistra, aggirare uno spigolino e rimontare una placca con un tratto di roccia delicata. Sostare a sinistra su di una grossa lama. 25 Mt., I, V-, 3 fix.

8° tiro:
lunghezza atletica e al tempo stesso stupenda. Dalla sosta obliquare inizialmente a destra lungo una fessura rossastra fino a raggiungere il diedro. Salirlo completamente uscendone a destra su una grossa terrazza proprio sotto il tetto ove si sosta.
35 Mt., VI-, 3/4 fix, 2 chiodi.

9° tiro:
traversare a sinistra aggirando uno spigolino in massima esposizione (attenzione alla roccia un po' delicata). Poi, continuando a traversare verso sinistra, portarsi sotto al tetto per prendere la lama che, con qualche metro in Dulfer, conduce alla sosta formata da uno fix collegato ad un vecchio chiodo. 30 Mt., V+, VI, 4 fix, 1 chiodo.

10° tiro:
salire obliquando a destra portandosi così sotto una bella placca. Al suo termine ci si sposta leggermente a destra su cengetta detritica per raggiungere un muretto di pochi metri. Obliquando un poco a sinistra si giunge in sosta. Su questa lunghezza attenzione ad eventuali massi instabili sulla cengia e sugli ultimi metri terrosi. 30 Mt., V, V+, 4 fix, 1 chiodo.

11° tiro:
salire il diedro grigio e poco prima che questo sia ostacolato dalla vegetazione uscire a destra lungo una bellissima placca incisa da una fessura. Vincere atleticamente un tettino, ultima difficoltà della via. Con gli ultimi metri si superano le rocce appigliate che conducono al boschetto sommitale dove si trova l'ultima sosta e il libro di via. I primi metri nel diedro sono poco protetti e proteggibili solo con friend grossi (n° 4 o forse addirittura n° 5 Camalot). 35 Mt., V, V+, VI-, 3 fix, 1 chiodo, 3 cordoni su clessidra.

Discesa
Dal termine della via seguire l'evidente traccia verso destra sino ad incontrare il sentiero n. 428 che si ricongiunge più avanti con il sentiero n. 425 (sentiero delle cavre). Proseguire verso valle (qualche breve tratto attrezzato).

Note

E' possibile effettuare la salita lungo tutto l'anno per via della bassa quota e dell'esposizione a sud.

Commenti vari
Il sentiero delle cavre fu scolpito dallo scarpellino Sartorelli Stefano. Su un punto del tracciato ci sono le sue iniziali scolpite nella roccia e, a fianco, una targa posta dal nipote in memoria dello zio.
   

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Luca sulla placca della seconda lunghezza e, a destra, sul traverso del terzo tiro

   
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Il diedro iniziale della quarta lunghezza Claudia sulla fessura finale del quarto tiro
   

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Due immagini della lama del quinto tiro

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Claudia inizia la sesta impegnativa lunghezza Nel diedro stupendo dell'ottava lunghezza
   
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La lama del nono tiro che permette di uscire dal tetto. Spettacolare

Il diedro finale

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Lorenzo sugli ultimi metri della via Il paese di Dro di sera