Coste dell'Anglone/Cà del Liscio - Via Sguarauunda

Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle del Sarca Località di partenza Località Oltra - Dro (TN)
Quota partenza 130 Mt. circa Quota di arrivo 425 Mt. circa
Dislivello totale

+100 Mt. circa per l'attacco
+195 Mt. la via (320 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 425 (sentiero delle cavre)
Ore di salita 30' per l'attacco
4 h. la via
Ore di discesa 45'

Esposizione

Sud-est Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 02/11/2008 Difficoltà 6c/6a, A0
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata soleggiata e calda. Il sentieri che si percorrono sono molto evidenti; quello di discesa presenta dei tratti attrezzati con fune metallica. La roccia in via è ottima, sulla placca del quarto tiro noi abbiamo trovato una colata d'acqua che ci ha fatto un poco dannare...

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale materiale per arrampicata su roccia. Qualche friend medio-piccolo potrebbe risultare comodo per proteggere ulteriormente la via, che comunque risulta ottimamente attrezzata.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Le Coste dell'Anglone sono una fascia rocciosa che si snoda sopra gli abitati di Dro e Ceniga. Guardandole dal basso sembra che lungo queste pareti non ci siano vie interessanti a causa della molta vegetazione... e invece... la via "Sguarauunda" è l'eccezione che conferma la regola. Si tratta di una via molto bella aperta da Rolando Galvagni e Diego Filippi nel 2006. E' protetta molto bene con fix ma la placca del quarto tiro presenta protezioni un po' distanziate e occorrerà avere una certa decisione nell'affrontarla. La via sale lungo il settore "Cà del Liscio" e come Filippi scrive nella sua guida sembra veramente di trovarsi davanti ad una "Cima alle Coste" in miniatura: una placconata verticale sopra la quale incombono grandi strapiombi. Il nome scelto dagli apritori per questa via è una canzone di Davide Van De Sfroos, un cantautore comasco molto stimato da noi SassBalòss. Mai avremmo immaginato che i suoi testi dialettali fossero apprezzati anche in Trentino.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca. Superare Ceniga ed entrare in Dro, poi raggiungere il campo sportivo in località Oltra e parcheggiare. Incamminarsi lungo l'evidente strada forestale ed in breve raggiungere un bivio al quale si svolta a sinistra in direzione di Arco. Poco dopo, in corrispondenza di una cappelletta, prendere a destra il sentiero delle cavre (segnavia n. 425, palina in loco). Seguirlo sino all'inizio del bosco quando, sulla sinistra, si stacca una traccia piuttosto evidente (ometto). Camminare ora in quota sino ad incrociare due tracce che salgono a destra (ometti - indicazioni per le vie "Rudania" e "Heli"). Ignorarle e proseguire sino ad un terzo bivio (ometti). Qui salire in direzione della placconata superando alcuni tratti attrezzati con delle corde fisse. Raggiunta la base della placconata ci si trova nei pressi degli attacchi delle vie "Di tutto un po'" e "Del Mario". Per l'attacco di "Sguarauunda" spostarsi un poco più a destra più o meno al centro della placca.


1° tiro:
salire la placca sopra l'attacco indi portarsi a sinistra, vincere un muretto verticale e traversare nuovamente a sinistra lungo una fessurina sino a raggiungere una cengetta. Qui camminare a sinistra sino alla sosta. 35 Mt., 5a, 6 fix, 1 chiodo.

2° tiro:
verticalmente sopra la sosta vincendo anche un passo verticale. Traversare poi verso destra sino ad un diedro oltre il quale si trova la sosta. 40 Mt., 5c, 8 fix, 1 clessidra con cordone.

3° tiro:
traversare a destra con un passo molto delicato. Proseguire poi sempre verso destra per terreno più semplice sino a raggiungere una lama staccata che si risale sino al suo termine, poco più a destra si trova la sosta. 35 Mt., 6b oppure A0, 5b, 5 fix.

4° tiro:
seppure non si tratti del tiro con gradi più duri, è quasi certamente il tiro chiave in quanto presenta protezioni abbastanza distanziate (almeno in confronto alle altre lunghezze) e non integrabili; occorre una certa decisione nell'affrontarlo. Obliquare costantemente a destra puntando alla terrazza dove la placca grigia termina per lasciare posto agli strapiombi gialli. 35 Mt., 5b, 5c, 6a, 11 fix.

5° tiro:
terminata la placca è il momento di affrontare la verticalità... Indubbiamente la lunghezza più esposta della via. Spostarsi a destra e rimontare le rocce giallastre, poi spostarsi ancora un poco a destra. Salire obliquando poi a sinistra in massima esposizione raggiungendo una terrazza inclinata dove si trova la sosta. 20 Mt., 5c, 5 fix, 1 cordone su pianta.

6° tiro:
spostarsi ora verso destra e rimontare le rocce rotte in direzione delle piante. Vincere un tratto verticale indi spostarsi a sinistra in direzione di una rampa appoggiata che sale verso sinistra alla base della quale si trova la sosta. 30 Mt., 5a, 3 fix.

7° tiro:
salire la rampa appoggiata verso sinistra sino alla sosta. 35 Mt., 3a, 3 fix, 2 clessidre con cordino.

8° tiro:
vincere il salto verticale sopra la sosta indi portarsi verso la parete. Alzarsi qualche metro e traversare verso destra sino ad uscire su di una terrazza. Qui portarsi verso la sosta (presente in una scatoletta metallica il libro di via). 35 Mt., 6c oppure A0, 6b+ oppure A0, 9 fix.

9° tiro:
traversare verso destra sino a quando è possibile vincere un breve tratto verticale (appigliato ma molto atletico), indi traversare ancora verso destra sino a superare lo spigolo dove si sosta. 20 Mt., 6a, 5 fix.

10° tiro:
salire lungo la rampa appoggiata tutto il filo dello spigolo sino alla sosta. 35 Mt., 3a, 4 fix, 1 cordone su pianta.

Discesa
Dal termine della via salire nel bosco sino ad incontrare una traccia di sentiero. Seguirla verso destra (viso a monte) sino a raggiungere il sentiero n. 425 (sentiero delle cavre) che si segue verso valle (qualche tratto attrezzato).

Note
Data la bassa quota la via è percorribile quasi tutto l'anno. E' però opportuno evitare il periodo estivo per il caldo e sfruttare invece le mezze stagioni.
Commenti vari

Il sentiero delle cavre fu scolpito dallo scarpellino Sartorelli Stefano. Su un punto del tracciato ci sono le sue iniziali scolpite nella roccia e, a fianco, una targa posta dal nipote in memoria dello zio.

 

 

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Bertoldo alla prima sosta

La placca del secondo tiro col diedro finale

   
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Bertoldo sulla terrazza della quarta sosta Sul quinto tiro, esposizione al massimo
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L'inizio della sesta lunghezza

La rampa appoggiata del settimo tiro

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Luca alla nona sosta, ormai al termine delle difficoltà Dettaglio della parete con i tracciati delle vie:
Di tutto un po', del Mario e Sguarauunda