Zucco dell'Angelone - Via Anabasi

Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Funivia "Piani di Bobbio - Barzio (LC)
Quota partenza 810 Mt. Quota di arrivo 1165 Mt.
Dislivello totale +250 Mt. dislivello (280 lo sviluppo) Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 20' per l'attacco
4 h. la via
Ore di discesa 30'
Data di uscita 02/05/2005 Giudizio sull'ascensione Bella
Sass Balòss presenti Luca, Bertoldo Difficoltà 5c
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia
Bellissima giornata soleggiata tanto da concederci un'arrampicata a maniche corte. Il sentiero di avvicinamento è segnalato con paline CAI ad ogni bivio, la traccia è sempre ben evidente. La roccia è ottima.
Eventuali pericoli
Prestare attenzione ad eventuali sassi che possono essere smossi da altre cordate.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Al parcheggio in corrispondenza della funivia "Piani di Bobbio" c'è un bar.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale materiale per arrampicata su roccia, basta una corda singola da 50 metri, e almeno 8 rinvii.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Arrampicata di aderenza. La via è stata aperta nel 1980 da Don Agostino Butturini e oggi è completamente attrezzata a fittoni resinati. Le soste sono ricavabili da due fittoni, alcune sono attrezzate con anello per la calata.
Attacco, Descrizione della via
Da Lecco seguire le indicazioni per la Val Sassina. Dopo aver oltrepassato Ballabio svoltare a destra seguendo per Barzio. Una volta raggiunto il piccolo centro seguire i cartelli che indicano la funivia "Piani di Bobbio". Parcheggiare in prossimità della stazione di partenza. Poco oltre il bar parte un sentiero che conduce alle Placche Angelone. Imboccare il sentiero seguendo le indicazioni per il "Quarto Sperone". Il sentiero è piuttosto piano fino a quando si giunge ad un bivio (palina il loco). Qui prendere il sentiero che piega a destra e guadagna velocemente quota. Poco oltre una targa commemorativa ed una piccola croce vi è una placca. Alla base c'è disegnato un triangolo giallo (visibili anche i primi chiodi resinati). Questo è l'attacco della via Anabasi.

1° tiro:
attaccare salendo la placca e seguendo i fittoni resinati fino a giungere ad un enorme tetto. Qui la via traversa a destra giungendo ad un terrazzino con alberi. Sosta su albero. 25 Mt., 4c.

2° tiro:
affrontare la placca stando sulla sinistra in corrispondenza di un dietro/camino. Ignorare la via che sale sulla destra! I primi metri sono impegnativi, ma salendo la placca ha delle spaccature e la salita diviene più semplice. Al termine della placca proseguire a sinistra fino a giungere a due golfari per la sosta. 25 Mt., 5a.

3° tiro:
proseguire per placca fino al suo termine. Imboccare poi una piccola traccia verso destra che conduce alla placca successiva. Portarsi all'estrema destra dove si sale sfruttando inizialmente una grossa lama. 25 Mt. 4b.

4° tiro:
salire ancora per placca fino ad arrivare sotto uno sperone. La via lo aggira a sinistra. Proseguire poi fino ad arrivare in sosta. 25 Mt., 4a.


5° tiro:
traversare alcuni metri a destra per cengia fino ad un terrazzino. Risalire poi per rocce articolate fino alla sosta. 25 Mt., 4a.

6° tiro:
seguire la traccia di sentiero verso destra fino a giungere alla base di un tetto dove è situata la sosta. 35 Mt.

7° tiro:
salire pochi metri ed affrontare direttamente il tetto. Qui vi è installata una staffa ma è difficile dire se effettivamente sia utile o meno. Comunque roccia molto unta e buone maniglie per l'uscita dal tetto. Dopo essere usciti dal tetto affrontare il diedro. Al termine dello stesso traversare qualche metro a sinistra in direzione della sosta. Lunghezza chiave della via. 25 Mt. 5c, forse 6a.

8° tiro:
proseguire ancora a sinistra abbassandosi un poco, per poi risalire un altro diedro fino a raggiungere la sosta che è situata alla base di uno sperone verticale. 40 Mt., 5a.

9° tiro:
salire a sinistra dello sperone per poi proseguire a destra per placca liscia fino ad uscire su una piccola cresta da risalire fino al suo termine. Sostare in prossimità della "Patata", ossia il salto sommitale. 40 Mt., 5a.

10° tiro:
traversa verso destra restando ai piedi della "Patata". 25 Mt., 2a.

11° tiro:
proseguire per placchette via via più semplici e successivamente per cresta fino a giungere in vetta. La sosta avviene su di un fittone resinato. 50 Mt., 4a.

Discesa
Dalla vetta proseguire per il sentiero che sale qualche metro, poi piega a destra ed inizia scendere. Fare attenzione al punto in cui il sentiero piega a sinistra ed entra nel bosco. E' comunque abbastanza segnalato. Nel bosco si perde rapidamente quota fino ad incontrare una strada carrozzabile che conduce nuovamente al parcheggio della funivia.

Note

Su questa falesia è possibile arrampicare quasi tutto l'anno. E' però sconsigliabile effettuare la salita nei mesi più caldi.

Commenti
Abbiamo riportato la descrizione di tutta la via anche se ci siamo calati dopo aver superato il tetto. La via era comunque già stata salita in data 18/10/2003 da Luca, Matteo e Livio.
   

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Bertoldo sulla quarta lunghezza

Il diedro del settimo tiro, subito sopra al tetto

   
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