Descrizione generale
Si tratta di un concatenamento molto conosciuto nell'ambiente dell'Albigna. Noi pensavamo di non incontrare nessuno anche per via della lontananza dalla funivia... e invece ci siamo ritrovati a dover far la coda. Con molta
probabilità però la maggior parte delle cordate percorre solo la prima via e poi scende mentre la seconda via, seppure presenti difficoltà più contenute è di fatto la più bella delle due.
Il concatenamento, unito ad un breve tratto di raccordo tra le vie porta uno sviluppo di 850 Mt., insomma... una bella cavalcata.
Attacco, Descrizione della via
Salendo al Passo della Maloja (Svizzera), dopo aver oltrepassato Vicosoprano parcheggiare nei pressi della funivia che sale al Lago d'Albigna. L'utilizzo della funivia consente di risparmiare circa due ore e mezzo di camminata per un totale di circa
850 Mt. di dislivello. Dalla stazione d'arrivo salire alla casa dei digaioli. Qui prendere a sinistra e percorrere tutta la diga al termine della quale si segue il sentiero che conduce al Rifugio Capanna Albigna. Aggirare il rifugio e seguire la traccia di sentiero che scende (superare un tratto con una vecchia condotta forzata) in direzione del torrente che proviene dal Ghiacciaio del Cantone. Sono presenti dei bolli Bianco/Blu e qualche ometto. Oltrepassare il torrente mediante un ponticello in legno indi risalire attraverso dei grossi massi. Guardando la parete alle sue estremità si noteranno due grossi speroni. La via Steiger corre lungo lo sperone di destra (viso a monte), poco sotto si trova una placca appoggiata (qui corre la prima lunghezza che ormai è dimenticata - 15 Mt., 3b, 1 spit)
sopra la quale c'è un terrazzino con erba. L'attacco è in prossimità della parete, alla base di una fessura (presente una sosta su 2 spit).
1° tiro:
salire la placca stando a sinistra della sosta. Proseguire poi per rocce più semplici sino alla sosta. 20 Mt., 4a, 3 spit.
2° tiro:
rimontare la placca sopra la sosta e proseguire lungo il filo dello spigolo per terreno via via più semplice. 30 Mt., 4a, 2 spit.
3° tiro:
per terreno discontinuo proseguire senza una linea obbligata sino alla sosta. 40 Mt., 3b, 2 spit.
4° tiro:
proseguire per placchette sino a raggiungere un pilastrino. Vincere la paretina con un'arrampicata divertente. Sostare poco oltre.
45 Mt., 4b, 3b, 4c, 4 spit.
5° tiro:
ancora dritti per placca appoggiata incisa da alcune fessure. 40 Mt., 3b, 3 spit.
6° tiro:
salire portandosi sotto di un muretto verticale. Vincerlo atleticamente e proseguire su terreno semplice sino a quando è possibile traversare (camminare) a sinistra in direzione di uno sperone roccioso. La sosta attrezzata è alla sua base (noi, e la maggior parte delle cordate, abbiamo attrezzato una sosta a friend evitando di abbassarci pochi metri). 50 Mt., 4b, 1 chiodo.
7° tiro:
salire il pilastrino sino al suo termine indi sostare. 20 Mt., 5b, 3 spit.
8° tiro:
obliquare inizialmente a destra e salire un diedro oltre il quale si trova una comoda cengia con la sosta. 25 Mt., 5b, 3 spit.
9° tiro:
lunghezza chiave della salita. Portarsi in corrispondenza dello
spigolo destro della parete dove si trova una spaccatura. Vincerla e
proseguire alcuni metri per placca verticale che poi diventa più
facile. Obliquare a sinistra fino ad oltrepassare lo spigolo per poi continuare lungo una fessura sino alla sosta. 50 Mt., 5c, 5a, 6 spit, 1 sosta a chiodi intermedia.
ALLUNGARE BENE LE PROTEZIONI
10° tiro:
proseguire sulla facile rampa appoggiata sino ad una sosta a spit. Qui piegare a destra e rimontare la placca successiva sino ad uscire in sosta (spit e clessidra con cordone) in corrispondenza della cresta. 50 Mt., 5b, 3 spit, 1 sosta intermedia, 1 clessidra.
Proseguire ora in conserva lungo tutto il filo della cresta sino a
raggiungere un canale detritico che conduce ad una forcella.
150 Mt., 4b, 3a.
Qui termina la prima via. Per raggiungere l'attacco della seconda, occorre scendere sul versante opposto per circa una decina di metri e traversare
poi a destra su ghiaione portandosi alla base di un canalino
detritico. Risalirlo sino all'intaglio, poi proseguire verso
sinistra su di una comoda traccia che costeggia la parete di una torre.
Terminata questa parete c'è un canalino ghiaioso e una successivamente
un'altra parete. Qui si trova l'attacco della seconda via. Alla base c'è un vecchio chiodo.
1° tiro:
rimontare il muretto articolato spostandosi un po' a destra. Continuare lungo una rampa appoggiata
che diventa diedro fino alla sosta.
45 Mt., IV°, IV°+, 3 spit, 1 chiodo.
2° tiro:
non proseguire nel diedro (chiodi visibili) ma andare a destra
superando lo spigolo. Continuare per rocce lavorate e ben fessurate,
stando a poche metri dallo spigolo, sino alla sosta (1 chiodo e una clessidra artificiale). 50 Mt., IV°, 1 chiodo, 1 spit.
3° tiro:
continuare a stare in prossimità dello spigolo e per rocce semplici raggiungere la base di un diedro.
Salirlo alcuni metri fino a incontrare un chiodo che può essere
utilizzato per attrezzare la sosta. 50 mt., III°+.
4° tiro:
salire il diedro sino a quando questo è sbarrato. Uscire a sinistra e sostare su di un pulpito (sosta su clessidra artificiale).
50 Mt., III°, IV°, 1 chiodo.
5° tiro:
rimontare lo spigolo e spostarsi verso destra. Proseguire per placche sino
sotto la picolissima vetta. Qui attrezzare una sosta su spuntoni.
30 Mt., III°, 1 clessidra con cordone.
6° tiro:
proseguire lungo una cresta aerea (alcuni metri di facile arrampicata in discesa) sino a raggiungere un terrazzino con dei blocchi (presente un contenitore metallico senza libro di vetta). Poco sopra, in corrispondenza di una placca appoggiata c'è un ancoraggio per la calata in doppia. E' possibile percorrere la seconda parte della lunghezza restando in cresta o più facilmente aggirando sulla sinistra dei grossi massi. 50 Mt. III°+, II°.
Discesa
Con due corde doppie da 25 Mt. cadauna di scende su di una cengetta
(meglio non accorpare le calate per via dell'alta possibilità d'incastro delle corde). Seguire la cengia verso sinistra (viso a valle) sino a raggiungere un colle. Dal colle scendere verso nord (ometti) lungo un canale di neve e detriti
(possibilità di trovare molta neve ad inizio stagione). Raggiunto un pianoro si va a sinistra (viso a valle - ometti) e si scende ancora sino a raggiungere il torrente. Guadarlo nel miglior punto possibile (Bertoldo e Ivan hanno tolto le scarpe... sperando di essere la reincarnazione di Mosè - Luca e Claudia invece si sono dati alle acrobazie da circo). Raggiunta la vecchia condotta forzata la si segue sino ad incontrare la traccia (percorsa all'andata) che
scende dalla Capanna Albigna. Da qui mediante i sentieri dell'avvicinamento si perviene prima al rifugio e poi alla stazione alta della funivia. |