Omar, Brumi (Omar Brumana)

Il più pragmatico e quadrato dei Sass, oltre che essere per i suoi dati anagrafici il tardone della Compagnia.
Risulta necessario per abbassare le arie al Luca, e per progettare le uscite nei minimi dettagli.
Straordinariamente abile nel litigare coi compagni per i motivi più assurdi, odia e per questo cerca continuamente lo scontro con i milanesi/merenderi più manifesti (e molesti).
Dotato di buona tecnica alpinistica e di un passo in montagna non comune, magari perderà i capelli (ma non è il solo) ma non perde mai il buon senso, cosa non da poco in montagna.
Recentemente, da quando si è imbarcato con la morosa attuale, è diventato un gran bugiardo, ma lo smaschereremo.
Una sicurezza. 

Competenze e fobie:

Esperto di ghiaccio e neve. Non tanto per le sue capacità dimostrate sul campo, ma perché proprietario dei costosissimi chiodi da ghiaccio.
Fobia principale: le valanghe.

Dopo tre anni...

Il lupo solitario del gruppo. Ama, nei giorni di sabato, girovagare l'intera giornata per monti in compagnia della sua ombra, a seguito anche delle domeniche impegnate con la morosa che, incredibilmente, lo sopporta ancora. Ma per una ottusa legge dei sass, non può pubblicare relazioni delle sue mirabolanti avventure in solitaria. Negli anni è diventato un bugiardo di professione, tant'è che anche noi stessi che lo conosciamo da anni, fatichiamo a riconoscere quando dice la verità! Un solo dubbio però ci attanaglia ancora... in futuro dovrà guardarsi sempre alle spalle se vorrà mantenere il suo segreto.
Unito al buon Losio forma il clan degli instancabili camminatori. Le sue apparizioni nel mondo della roccia verticale, sempre in compagnia del fantasma Guglielmo, sono un inno alla semplicità, dove, dice lui, cerca la bellezza dei passaggi e del movimento più che la difficoltà.
In realtà è impedito. Ultimamente è affetto da una nuova fobia: quella dei fulmini, per superare la quale legge ogni articolo esistente su questo pericoloso fenomeno.

Dopo otto anni...
Ecco, appunto, per colpa sua il buon Losio si è allontanato da sentieri e ghiacciai. Lui stesso si è dovuto forzatamente allontanare dal suo amore per i monti a seguito di una serie di sfortunati interventi chirurgici ad un maledetto ginocchio che, attualmente, è ancora dolorante. Oltre a questo, mettiamoci il recente matrimonio con Roberta e l'età ormai vetusta e capiremo facilmente la sparizione dell'ex trattore dei sass. Ma tornerà, sì che tornerà…in realtà sta già facendo i primi timidi tentativi segreti per tornare e con lui magari ci sarà anche il fantasmino Guly. La sua mente sa che non potrà mai più tornare quello di prima, ma il suo cuore no, stringe i pugni e ci prova. L'unico titolo che gli rimane, ma che il Luca potrebbe strappargli, è quello di pelato del gruppo. Calvizie che continua ad attribuire alla grande quantità di testosterone da lui prodotta, ma che la Roberta ripetutamente smentisce…


Dopo tredici anni...
E’ tornato! Da qualche anno è di nuovo fra noi. Più agguerrito che mai, più voglioso che mai, più solitario che mai (colpa del Guly che si fa spesso desiderare…), ma soprattutto più dolorante e pelato che mai… Nonostante l’età, gli acciacchi, gli impegni, l’aumento della famiglia (dopo Tommaso-il-Terribile, la moglie Roberta gli ha dato la gioia di diventare padre per la seconda volta di Marta-la-peste), il cambio di lavoro, la calvizie sempre più evidente (che cerca di nascondere sotto orrendi berretti), la crisi internazionale, i cambiamenti climatici, la desertificazione e l’ennesimo GF in televisione, Omar è ancora lì, tra pietre, sentieri, creste, valli, neve e vento. Lo potrete ritrovare tra i suoi monti, lento, impacciato, brontolone, con una bustina di ’Aulin in tasca, ma sempre lì… fin quando, sia ben chiaro, la Roberta gli darà il permesso per gironzolare! Se un tempo era considerato il trattore dei Sass, adesso, al massimo può puntare al titolo di Renault 4 in seconda mano del Gruppo, ma lui ci crede ancora, scappa quando può, dalla moglie, dai figli, da un lavoro che gli ruba i sabati migliori della sua vita e torna lassù dove per qualche ora diventa padrone della sua vita. E si sente quello di una volta, forse solo un po’ più egoista.


Dopo diciotto anni...
Lo stress lo sta distruggendo piano piano. Lui, abituato a vaporizzarsi per l’intera giornata del sabato verso cime e cimette, è a volte costretto a rinchiudersi in casa o, ben che vada, a passeggiare con la sua allegra famigliola per rifugi e prati, oppure aiutare le sue piccole pesti nei compiti di scuola o nei lavoretti dell’asilo. Tra l’altro con pessimi risultati, in quanto palesemente sprovvisto di pazienza o capacità di spiegare le più elementari nozioni scolastiche ai poveri figli. Ovviamente la moglie nega tutto e dice che il marito non l’aiuta minimamente… e conoscendo l’orso Omar c’è da diffidare di quanto detto da lui e credere alla consorte. Ormai prossimo al tragico traguardo dei 50 anni di vita (o sopravvivenza ?...), di cui quasi 35 trascorsi tra i monti, sente completamente e totalmente il peso dell’età sulle spalle, che si somma a quello degli assurdi zaini che si carica sulla schiena anche per andare a fare un picnic. Fautore della legge della montagna, secondo cui è sempre meglio portarsi tutto il necessario, spesso si ritrova ad arrancare con cambi e ricambi, ramponi in piena estate, piumini invernali ad agosto ed altri indumenti ed attrezzi inutili. Come se non bastasse, ultimamente è costretto a portarsi nello zaino anche un paio di occhiali... non da sole per le uscite sulla neve, no, proprio occhiali da vista per poter consultare mappe e cartine che altrimenti apparirebbero ai suoi occhietti come confusi segni sfuocati, senza significato né utilità. Speriamo che la vista sia la sola cosa che gli sta calando... per ora!